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| HAITI LA FINE DEL MONDO : PREGARE NON SERVE.... MA POSSIAMO FARE MOLTO DI PIU | |
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Autore | Messaggio |
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MASCHERA junior
| Titolo: Re: HAITI LA FINE DEL MONDO : PREGARE NON SERVE.... MA POSSIAMO FARE MOLTO DI PIU Mar 19 Gen 2010, 22:08 | |
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| | | MASCHERA junior
| Titolo: Re: HAITI LA FINE DEL MONDO : PREGARE NON SERVE.... MA POSSIAMO FARE MOLTO DI PIU Mar 19 Gen 2010, 22:08 | |
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| | | °CAPSULA85° expert
| Titolo: Guatemale, sisma di 6 gradi Richter Lun 18 Gen 2010, 19:23 | |
| 18-01-2010 Sappiamo che siamo in una fase di transizione: l'asse terrestre ha accelerato le proprie oscillazioni in vista di un'inversione dei Poli, evento ciclico nella storia del nostro pianeta, perciò, non continuate a dire che tutti questi terremoti non sono collegati fra di loro. Guatemala, la terra trema Scossa di 6 gradi Richter L’epicentro del sisma è stato registrato a una profondità di 103,3 chilometri, a 97 chilometri da Città del Guatemala. Al momento non risultano danni a cose o persone Città del Guatemala, 18 gennaio 2010 -Un sisma di magnitudo 6 ha colpito le coste del Guatemala nei pressi del confine con El Salvador, senza che al momento si abbiano notizie di vittime o danni: lo ha reso noto l’istituto di Geofisica statunitense. La scossa è avvenuta alle 9.40 ora locale (le 16.40 in Italia), con un epicentro situato a 103 chilometri di profondità, 39 chilometri a ovest della località salvadoregna di Ahuachapan e 53 chilometri a ovest della localita guatemalteca di Cuilapa. http://www.foianoinpiazza.it/default.asp?cn=81&x=1&id=1816&gru=0&Pag=1 | |
| | | CYBORG AMMINISTRATORE
| Titolo: Re: HAITI LA FINE DEL MONDO : PREGARE NON SERVE.... MA POSSIAMO FARE MOLTO DI PIU Dom 17 Gen 2010, 18:23 | |
| HAITI, TERREMOTO DEVASTANTE: SI SCAVA TRA LE MACERIEWritten by Rossella Mondo gen 13, 2010 Potrebbero essere migliaia i morti del piu’ devastante terremoto che abbia colpito Haiti negli ultimi due secoli. Nella capitale Port-au-Prince il sisma di magnitudo 7 ha distrutto il quartier generale della missione dell’Onu (Minustah) e ha gravemente danneggiato il palazzo presidenziale. Illesi il presidente Rene’ Preval e la moglie. I soccorritori scavano a mani nude e al buio tra le macerie, ancora impossibile fare un bilancio anche parziale delle vittime, ma e’ ormai al collasso il sistema degli ospedali per l’altissimo numero di ricoveri e tre dei quattro ospedali del Paese non sono più in grado di ricevere altri feriti. L’Unita’ di crisi della Farnesina ha riferito che gli italiani ad Haiti sono 191 ma non si ha notizia che alcuno di loro sia rimasto vittima del terremoto. “La mancanza di informazioni non vuol dire che non ce ne siano”, ha pero’ avvertito il capo dell’Unita’, Fabrizio Romano. Il terremoto e’ iniziato alle 22:53 ora italiana (le 16:53 ad Haiti) ed e’ stato seguito da decine di scosse di assestamento che, secondo i geologi, potrebbero protrarsi per giorni. I voli di linea per la capitale sono stati cancellati, ma l’aeroporto e’ agibile e sono in arrivo i primi aiuti. 1.177 views
- » Haiti "peggio di quanto mostrino le tv": crescono disperazione e paura
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| | | Mercurio88
| Titolo: Re: HAITI LA FINE DEL MONDO : PREGARE NON SERVE.... MA POSSIAMO FARE MOLTO DI PIU Sab 16 Gen 2010, 23:56 | |
| TERREMOTO HAITI/ Youtube, video: Winnie è salva. La bimba di 18 mesi estratta dalle macerie dopo 3 giorni sabato 16 gennaio 2010 WINNIE LA BIMBA SALVATA - Winnie, una bambina di appena 18 mesi, è stata tratta in salvo dalle macerie causate dal terremoto di Haiti grazie ai soccorsi prestati da un troupe della tv australiana. La bimba sta bene, non ha ferite gravi ed è viva per miracolo. Winnie, infatti, è rimasta sepolta sotto le macerie della sua abitazione, crollata in seguito alla scossa che ha sconvolto Haiti, per bene tre giorni. LA TROUPE - La troupe televisiva è accorsa sul posto richiamata dalle urla della gente del posto. Capita la situazione i membri della troupe hanno immediatamente inizato a scavare tra i calcinacci e i resti dell'abitazione a mani nude. Sono state le grida e i lamenti della piccola a far sì che la troupe riuscisse a individuarne la posizione. Continuando a scavare a mani nude, dopo tre quarti d'ora sono riusciti a raggiungerla e a estrarla illesa. ACCOLTA TRA GLI APPLAUSI - I genitori di Winnie, purtroppo hanno perso la vita durante il terremoto ha distrutto Haiti, lo stato più povero - il più povero dell'emisfero occidentale - dell'isola dove risiede anchelo stato di Santo Domingo, per nulla intaccato dal sisma. La bimba è stata rincuorata e rinfrescata con una bottiglietta d'acqua versatale sul capo. Segue l'articolo al seguente link: http://www.ilsussidiario.net/News/Esteri/2010/1/16/TERREMOTO-HAITI-Youtube-video-Winnie-e-salva-La-bimba-di-18-mesi-estratta-dalle-macerie-dopo-3-giorni/61708/ | |
| | | Mercurio88
| Titolo: Re: HAITI LA FINE DEL MONDO : PREGARE NON SERVE.... MA POSSIAMO FARE MOLTO DI PIU Ven 15 Gen 2010, 22:25 | |
| Da Pisa un'equipe di chirurghi per HaitiIl team porta con sé cinque tende pneumatiche, fra cui una sala operatoria, apparecchiature medico sanitarie, scorte di medicinali e acqua. Il personale medico sarà nutrito: due chirurghi generali e d'urgenza, due anestesisti, un pediatra, due medici di pronto soccorso, due di medicina d'urgenza, 10 infermieri e un tecnico di logistica di Mario Neri Sarà un lavoro duro, a ritmi forzati, nel terrore di altre scosse, di un sisma che potrebbe tornare a far paura e che, oltre ai morti, si lascia alle spalle una scia di migliaia di feriti ancora da soccorrere e curare. E' questo lo scenario che aspetta il Gruppo di chirurgia d'urgenza volato ieri da Pisa a bordo di un C130 destinazione Haiti. "E' un'emergenza straordinaria, ma la nostra équipe è pronta ad affrontarla, verrà allestito un ospedale da campo a Port au Prince e lì i chirughi cominceranno subito a lavorare", dice Giuseppe Evangelista, direttore dell'advanced team pisano, un´eccellenza della sanità mondiale. Cinque tende pneumatiche, fra cui una sala operatoria, poi apparecchiature medico sanitarie, scorte di medicinali e acqua. Un aereo stipato. Per questo in mattinata il Falcon atterrerà nell'isola con due chirurghi, due assistenti e quattro militari. L'arrivo di un altro velivolo nella capitale haitiana con gli altri uomini dell´organico è previsto in giornata o al massimo domani: in tutto saranno due chirurghi generali e d'urgenza, due anestesisti, un pediatra, due medici di pronto soccorso, due di medicina d´urgenza, 10 infermieri e un tecnico di logistica. "In un terremoto - spiega Evangelista - i traumi principali riguardano lesioni ossee, fratture o ferite da taglio riportate soprattutto dalle persone intrappolate sotto le macerie. Dobbiamo dare ossigeno all´unico ospedale rimasto in piedi, che ormai è già pieno. Ma i nostri interventi saranno soprattutto le cosiddette operazioni salvavita". Fra i toscani che risultano in salvo, un funzionario Onu rimasto illeso nel crollo del palazzo dell'organizzazione internazionale: Guido Galli, 45 anni, di Firenze, mercoledì ha dato notizie di sé alla Farnesina. In un quartiere di Port au Prince vive anche Leandro Medeot, un ventisettenne di Dicomano approdato ad Haiti nel 2006 e impegnato per una ong. "Ci ha chiamati mercoledì mattina alle 6.30 - racconta il fratello Eneas - stava bene, ha raccontato di scene di panico, di paura, morti. Ha fatto in tempo a dirci che insieme alla moglie e al bambino di tre mesi aveva dormito in macchina, e che il suo palazzo aveva retto alle scosse. Poi è caduta la linea". Fino a ieri sera nessun altro segnale. Ora a casa Medeot si spera che Leandro raggiunga la campagna e si allontani dalla città, soprattutto dopo che si è saputo del crollo delle carceri "Molti criminali sono fuggiti e ora si teme che si riversino sulle frontiere insieme a un'ondata di profughi", dice Luca Lo Conte, un funzionario dell´Ucodep, ong aretina che opera nella Repubblica Domenicana, al confine con Haiti e che fa parte dell´Oxfam, rete di volontari che si è già attivata per fare arrivare donazioni alla popolazione (donazioni su www.ucodep.org, al numero verde 800.99.13.99 o sul c/c postale 14301527 intestato a Ucodep). Ma la solidarietà ha coinvolto anche misericordie e pubbliche assistenze. E un appello a tutta la regione ieri è arrivato dal presidente Martini. Per fare donazioni: Cassa Risparmio Firenze Iban IT86V061600282600001000C00 Monte Paschi Siena Iban IT03Y010300280600000500036 (Entrambe con causali Pro Haiti) http://firenze.repubblica.it/dettaglio/da-pisa-unequipe-di-chirurghi-per-haiti/1829648 | |
| | | Mercurio88
| Titolo: Re: HAITI LA FINE DEL MONDO : PREGARE NON SERVE.... MA POSSIAMO FARE MOLTO DI PIU Ven 15 Gen 2010, 22:21 | |
| AVIS per emergenza HaitiPubblichiamo il testo della lettera inviata ieri dal Presidente di AVIS Nazionale al Ministro degli Esteri, on. Franco Frattini. Gentile Ministro Frattini, abbiamo appreso la notizia del drammatico terremoto che ha sconvolto Haiti. Esprimiamo innanzitutto la nostra vicinanza alla popolazione colpita e ai cittadini italiani presenti nel Paese centro-americano. Come associazione di volontariato di donatori di sangue assicuriamo fin da ora la massima disponibilità a rispondere alle eventuali urgenze trasfusionali che dovessero verificarsi ad Haiti, raccordandoci nel caso con il Centro Nazionale Sangue e le nostre autorità sanitarie nazionali. A disposizione, invio distinti saluti. Vincenzo Saturni Presidente AVIS Nazionale http://www.avis.it/usr_view.php?ID=6206 | |
| | | Mercurio88
| Titolo: Re: HAITI LA FINE DEL MONDO : PREGARE NON SERVE.... MA POSSIAMO FARE MOLTO DI PIU Ven 15 Gen 2010, 21:33 | |
| HAITI: aiutiamo i bambini colpiti dal terremoto
A seguito dello spaventoso terremoto che ha colpito Haiti, la Fondazione "aiutare i bambini" si è immediatamente attivata per cercare di contattare i referenti dei due progetti sostenuti in passato sull’isola: la scuola di Gonaives e quella di Hinche, che si trovano a nord e quindi abbastanza lontano dall'epicentro del sisma.
In tutta l'isola i collegamenti telefonici sono ancora impossibili. Fortunatamente abbiamo avuto conferma nelle ultime ore che Sr. Mariangela Fogagnolo, responsabile della scuola di Hinche, è viva ed è riuscita a varcare la frontiera con la Repubblica Dominicana per poi mettersi in contatto con la sua congregazione. La notizia è confermata anche dalla sorella e dalla nipote della suora, con cui siamo in contatto e che hanno provveduto ad avvisare anche la Farnesina.
Fortunatamente è appena giunta notizia che anche Richard Feukeu, referente di “aiutare i bambini” a Gonaives, è vivo: è stato estratto dalle macerie a Port-au-Prince con una gamba fratturata e disidratato, sta recuperando le forze.
Notizie confortanti ci sono arrivate dall'adiacente Repubblica Dominicana. Karen Padilla, responsabile, e le altre persone dei progetti che sosteniamo a Puerto Plata si sono subito attivate per prestare soccorso e aiuto ai bambini che stanno attraversando la frontiera da Haiti. Ieri sera erano già 60 i bambini feriti arrivati da Haiti e assistiti nell'asilo "Los amiguitos de Cristo", trasformato temporaneamente in piccolo centro di accoglienza. Karen sta usando le poche risorse che ha a disposizione per acquistare viveri, medicine, acqua e vestiti. La Fondazione “aiutare i bambini” ha già approvato una delibera d’urgenza per inviare 10.000 euro a Karen e permetterle di assistere nel miglior modo possibile i bambini.
“aiutare i bambini” ha inoltre deciso di aderire con 10.000 euro all’appello urgente lanciato dalla Fondazione Francesca Rava – N.P.H. Italia, che gestisce un ospedale pediatrico nella capitale ed è tra le realtà che prima e meglio si è mossa su questa emergenza. L’ospedale è stato gravemente danneggiato: i 150 bambini degenti sono stati evacuati, ma il pronto soccorso continua ad essere operativo. La Fondazione Rava ha già inviato un aereo di aiuti d'emergenza e chiede fondi per sostenere i soccorsi e gli scavi nelle macerie per salvare i dispersi.
http://www.aiutareibambini.it/component/content/article/3-notizie/10413-haiti-aiutiamo-i-bambini-colpiti-dal-terremoto | |
| | | Mercurio88
| Titolo: Re: HAITI LA FINE DEL MONDO : PREGARE NON SERVE.... MA POSSIAMO FARE MOLTO DI PIU Ven 15 Gen 2010, 21:30 | |
| Haiti: Aiuti per 60 bambini feriti accolti in Repubblica Dominicana
Servono fondi per acquistare viveri, medicine, acqua, vestiti per i bambini accolti in un asilo sostenuto dalla Fondazione “aiutare i bambini”
Milano, 15 gennaio 2010. Più di 60 bambini rimasti feriti in seguito al terremotoche ha colpito Haiti hanno attraversato la frontiera a piedi per trovare soccorso presso l’asilo “Los amiguitos de Cristo” a Puerto Plata, in Repubblica Dominicana. L’asilo, sostenuto dalla Fondazione “aiutare i bambini”, è stato temporaneamente trasformato in un piccolo centro di accoglienza per dare cure, medicine, cibo, acqua e vestiti ai bambini.
“Sosteniamo dal 2007 l’asilo di Puerto Plata – commenta Goffredo Modena, Presidente di “aiutare i bambini” – e siamo in contatto quotidianamente con Karen Padilla, la responsabile del progetto. La situazione ad Haiti come sappiamo è drammatica, e molte persone tra cui anche tanti bambini stanno arrivando in Repubblica Dominicana. Serve tutto quanto necessario per far fronte a questa situazione di prima emergenza, e per il momento abbiamo stanziato 10.000 euro a favore dell’asilo di Puerto Plata.”
Karen Padilla ha appena informato la Fondazione che attualmente dei 60 bambini inizialmente accolti presso l’asilo “Los amiguitos de Cristo”, 14 sono stati trasferiti in ospedale perché in condizioni gravi, mentre gli altri 42 restano ospitati presso l’asilo.
In passato “aiutare i bambini” ha sostenuto anche due scuole ad Haiti, a Gonaives e a Hinche. Subito dopo il terremoto la Fondazione si è immediatamente attivata per cercare di contattare i referenti dei due progetti. In tutta l'isola i collegamenti telefonici sono ancora molto difficili, ma fortunatamente è arrivata conferma che Suor Mariangela Fogagnolo, responsabile della scuola di Hinche, è viva ed è riuscita a varcare la frontiera con la Repubblica Dominicana per poi mettersi in contatto con la sua congregazione. Fortunatamente è appena giunta notizia che anche Richard Feukeu, referente di “aiutare i bambini” a Gonaives, è vivo: è stato estratto dalle macerie a Port-au-Prince con una gamba fratturata e disidratato, sta recuperando le forze.
“aiutare i bambini” ha inoltre deciso di aderire con un contributo di 10.000 euro all’appello urgente lanciato dalla Fondazione Francesca Rava – N.P.H. Italia, che gestisce nella capitale di Haiti un ospedale pediatrico. L’ospedale è stato gravemente danneggiato, ma continua ad essere operativo il pronto soccorso.
Per aiutare i bambini haitiani colpiti dal terremoto: http://www.aiutareibambini.it/.
http://www.sordionline.com/iNews/View.asp?ID=15824 | |
| | | Mercurio88
| Titolo: Re: HAITI LA FINE DEL MONDO : PREGARE NON SERVE.... MA POSSIAMO FARE MOLTO DI PIU Ven 15 Gen 2010, 21:10 | |
| TERREMOTO HAITI: SAVE THE CHILDREN, SITUAZIONE DISPERATA Pianificata la distribuzione degli aiuti ai piccoli e alle loro famiglie.
Nonostante le continue scosse di assestamento e la ricerca di 13 membri dello staff che non si riescono ancora a contattare, gli operatori di Save the Children ad Haiti stanno lavorando per cercare di rispondere ai bisogni dei bambini e delle loro famiglie, dopo il devastante terremoto che martedì ha colpito Port-au-Prince. Gli operatori hanno potuto muoversi solo a piedi o in moto poichè gran parte delle strade della capitale sono impraticabili, le macerie e gli edifici crollati ingombrano le strade e, in alcuni quartieri, metà delle case sono completamente distrutte. “Ovunque c’è solo distruzione e in questo momento è difficile anche raggiungere molte delle persone ferite. Non si contano i bambini e le famiglie che hanno bisogno di un posto sicuro dove ripararsi così come di ogni bene di prima necessità”, ha dichiarato Ian Rodgers, esperto di emergenze di Save the Children, da Haiti. “Questo è un disastro di proporzioni tali da richiedere una risposta intensiva e di lungo termine”. L’organizzazione sta lavorando alacremente per distribuire aiuti alle famiglie: kit igienici, che contengono spazzolini da denti, asciugamani e sapone, coperte, zanzariere e taniche per l’acqua. Non appena la gente potrà avere dei rifugi, Save the Children creerà delle aree sicure a misura di bambino, dove i bambini potranno giocare insieme, affrontare il trauma subito a causa del terremoto e sentirsi nuovamente al sicuro, grazie all’ausilio di personale specializzato, e nello stesso tempo essere protetti dal rischio di sfruttamento e abuso, che può essere maggiore in situazioni di emergenza. Save the Children, impegnata a rispondere ai bisogni immediati e di lungo termine dei bambini e delle loro famiglie in seguito al sisma, lavora nel paese da dal 1978 e ha supportato i bambini haitiani e le loro famiglie anche in recenti catastrofi naturali, come uragani e inondazioni. Per ulteriori informazioni: Ufficio stampa Save the Children Italia tel. 06 48070071 – 23 press@savethechildren.it www.savethechildren.it Save the Children aderisce ad AGIRE, il coordinamento di alcune tra le più importanti Ong italiane, che ha lanciato un appello congiunto di raccolta fondi per garantire i necessari soccorsi alle popolazioni colpite. Dona 2 euro con un sms al 48541 dal cellulare personale TIM e VODAFONE o chiamando da rete fissa TELECOM ITALIA. http://www.savethechildren.it/2003/comunicati.asp?id=668 | |
| | | Mercurio88
| Titolo: Re: HAITI LA FINE DEL MONDO : PREGARE NON SERVE.... MA POSSIAMO FARE MOLTO DI PIU Ven 15 Gen 2010, 19:36 | |
| Nelle ultime ore si segnalano anche numerosi saccheggi di negozi di generi alimentari della capitale e la missione di peacekeeping Onu è preoccupata per l'eventuale saccheggio di armi. Scampati al crollo del carcere 4.000 detenuti, ora liberi. Il Pam, l'agenzia Onu per l'alimentazione che ha già portato cibo a 60.000 persone, ha smentito la notizia circolata oggi che un suo magazzino ad Haiti fosse stato saccheggiato. Dalla vicina Repubblica Dominicana da stamattina i rifornimenti viaggiano con la scorta dei militari. Finora il Paese vicino fungeva da base per lo sforzo umanitario internazionale. Ma gli Stati Uniti, che hanno promesso di far arrivare ad Haiti «fino a 10.000» soldati, fra cui i marines, entro lunedì, hanno assunto con il controllo dell'aeroporto di Port-au-Prince, che ha così ripreso a funzionare dopo essere stato in tilt per oltre 24 ore dopo il sisma per l'arrivo di soccorsi umanitari senza alcun coordinamento. Molti gli aerei ancora fermi, atterrati fra ieri e oggi in misura tre volte maggiore rispetto ala capacità dello scalo ancora fermi. Oltre agli edifici, il terremoto ha fatto crollare le già fragilissime istituzioni democratiche haitiane. Il presidente, scampato al crollo della residenza ufficiale, è ricomparso in pubblico ma il caos regna sovrano nella capitale haitiana. In una nazione che nel recente passato ha visto succedersi guerre civili e colpi di stato, il rischio che qualcuno possa approfittare della situazione per conquistare con le armi il potere è alto. http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=87643&sez=HOME_NELMONDO | |
| | | Mercurio88
| Titolo: Re: HAITI LA FINE DEL MONDO : PREGARE NON SERVE.... MA POSSIAMO FARE MOLTO DI PIU Ven 15 Gen 2010, 19:34 | |
| La Farnesina pensa di evacuare gli italiani. Ha diramato un avviso per chiedere agli italiani presenti sull'isola di radunarsi davanti all'ambasciata.
«Quattro italiani nei due hotel crollati». A riferirlo Piero Longo, ex-cronista del Giorno facendo riferimento all'hotel Cristophe e all'hotel Montana, dove la Francia annuncia che i soccorritori hanno estratto vivi dalle macerie americani, francesi e haitiani. Tra questi l'americano Richard Santos: «Ho passato 50 ore là dentro, 50 ore», ha urlato uscendo dai resti dell'edificio.
Salvato bambino di due anni da sotto le macerie della sua casa a Port-au-Prince. Il bambino, Redjeson Hausteen Claude, già assurto a simbolo della speranza nella città rasa al suolo dal sisma, è stato recuperato da un soccorritore spagnolo, che lo ha portato subito fra le braccia della madre, Daphnee Plaisin.
I feriti e i senzatetto sarebbero addirittura tre milioni su una popolazione di poco più di nove. Oltre 1.500 morti sono stati ammassati nell'obitorio del policlinico della capitale. Tra le vittime figurano anche 36 membri della missione Onu ad Haiti; i dispersi sono circa un centinaio e le speranze di trovarli in vita si affievoliscono con il passare delle ore, ha detto il portavoce David Wimhurst. L'Ufficio Onu per gli affari umanitari (Ocha) stima che le persone ancora senza cibo né aiuti siano circa due milioni. Parla di circa 3,5 milioni di persone colpite dal sisma fra Port-au-Prince (2,8 milioni), e ritiene che gli edifici distrutti a Port-au-Prince siano il 10%. Ma esperti di Strasburgo analizzando immagini satellitari stimano che siano il 20%. Ma la situazione fuori dalle città è ancora poco conosciuta: secondo l'ong Oxfam, «l'epicentro del disastro si trova nelle aree rurali del Paese, ma l'accesso alle campagne è interrotto ed è quindi impossibile stabilire l'entità dell'emergenza e i bisogni della popolazione».
La gente è esasperata e alcuni scelgono la più macabra delle proteste: secondo un fotografo del settimanale americano Time, per le vie di Port-au-Prince sono stati eretti blocchi stradali utilizzando le macerie e i cadaveri che ancora aspettano una sepoltura nella disperata protesta di chi chiede con urgenza acqua e cibo.
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=87643&sez=HOME_NELMONDO | |
| | | Mercurio88
| Titolo: Re: HAITI LA FINE DEL MONDO : PREGARE NON SERVE.... MA POSSIAMO FARE MOLTO DI PIU Ven 15 Gen 2010, 19:33 | |
| Haiti, 50-100mila morti, caos e saccheggi Italiano sotto macerie supermercato
21 i connazionali dispersi. Popolazione esasperata, blocchi stradali con i cadaveri che vengono anche bruciati. 300mila sfollati. Dal Pentagono altri 9.000 militari. Cuba apre spazio aereo a Usa
ROMA (15 gennaio) - Un italiano sotto le macerie di un supermercato. E' quanto segnala la Farnesina spiegando che sono 21 gli italiani ancora dispersi ad Haiti (176 i connazionali contattati) dove scoppia l'emergenza sanitaria, ma anche il problema dell'ordine pubblico. Il presidente Barack Obama ha definito «straordinario» il livello di devastazione subito da Haiti.
Cadaveri accatastati per le strade usati per creare blocchi stradali nella disperata protesta di chi chiede acqua e assistenza. Saccheggiati negozi e soccorritori in difficoltà per mancanza di riferimenti in loco. Proteste dei sopravvissuti davanti ai resti del palazzo presidenziale, mentre si aspettano cibo e medicinali. E il presidente haitiano Preval ammette: temo una rivolta. Secondo testimonianze su Twitter i cadaveri vengono bruciati per le strade.
Ancora incerto il bilancio delle vittime. Secondo l'Organizzazione panamericana della sanità (Paho) ci sarebbero dalle 50 alle 100mila vittime. I cadaveri conteggiati dalle Nazioni Unite sono più di 9 mila, 7mila dei quali sepolti ieri in una fossa comune. La Croce Rossa haitiana parla per ora prudentemente di 40-50 mila morti. Un senatore haitiano, ha azzardato addirittura la cifra di mezzo milione. Più di 4.000 gli edifici distrutti a Port-au-Prince.
In 23 sono stati estratti vivi dopo 50 ore diversi stranieri dall'hotel Montana dove secondo un cronista italiano ci sarebbero stati due italiani. Altri due nell'hotel Cristophe. Ma i soccorritori avvertono: non è stato trovato nessun italiano. Sotto le macerie ancora due persone vive.
Dal Pentagono arriveranno altri 9.000 militari. mentre il ministro della difesa degli Stati Uniti Robert Gates ha definito «buona» la situazione sicurezza in questo momento ad Haiti. Cuba ha aperto lo spazio aereo agli Usa per l'evacuazione dei feriti e per il passaggio delle scorte, mentre l'Onu ha lanciato un appello internazionale per ottenere 550 milioni di dollari per aiuti.
La prima vittima italiana. Gigliola Martino, 70 anni, nata a Port au Prince da genitori italiani è morta in ospedale per le gravi ferite riportate nel crollo della sua abitazione. A dare la notizia della morte La Gente d'Italia, quotidiano diretto da Mimmo Porpiglia, già console onorario di Haiti in Italia. La Farnesina ha testimonianze dirette della scomparsa della signora.
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=87643&sez=HOME_NELMONDO | |
| | | Mercurio88
| Titolo: Re: HAITI LA FINE DEL MONDO : PREGARE NON SERVE.... MA POSSIAMO FARE MOLTO DI PIU Ven 15 Gen 2010, 19:26 | |
| Operatore Ong italiana: un disastro. «È un disastro, non sapete. È un disastro»: sono le poche parole che Nicolas Derenne, cooperante a Haiti per la ong italiana Mlal Progettomondo, è riuscito a dire stanotte al telefono al responsabile di area che lo chiamava dal Nicaragua, prima che cadesse la linea. Il volontario, belga di nascita ma per anni residente a Venezia, si trovava molto vicino all'area del sisma, ma è salvo ed è da alcune ore al sicuro presso l'Ambasciata di Francia.
Sono due i volontari attualmente a Haiti con l'altro organismo Focsiv impegnato nel Paese, Mlfm, che si trova a circa 100 chilometri dalla capitale, una zona dove fortunatamente non sono stati registrati danni. Si tratta di un ingegnere, Andrea Fagiani - che segue un progetto di riabilitazione di un acquedotto con l'obiettivo di distribuire acqua potabile a circa 45 mila abitanti della Municipalità di Torbeck - e della moglie Diane.
«La capitale è morta» scrive il sito locale Haiti Press Network. «In migliaia abbiamo dormito all'aperto stanotte. Dormito? Si fa per dire. Con la luce del giorno abbiamo scoperto una distruzione indescrivibile» si legge su uno dei primi comunicati della stampa haitiana pubblicato sul sito . «Le vittime sono numerose. I principali edifici della capitale sono crollati - continua il resoconto -. La cattedrale di Port-au-Prince, il palazzo presidenziale, gli uffici pubblici sono in ginocchio. Sono stati distrutti anche molti edifici scolastici, e centinaia di studenti e docenti sono intrappolati sotto le macerie». «La città è morta, una parte di Haiti è stata distrutta. Ad accrescere l'angoscia il fatto che da ieri le comunicazioni non vanno più».
Il presidente Barack Obama chiede che gli aiuti siano uno sforzo internazionale. Il Pentagono è pronto a mandare navi, aerei e squadre di pronto intervento. Inviata anche la portaerei nucleare Carl Vinson.
Falcidiata la missione Onu. L'Onu ha visto la sua missione di pace, la Minustah, decimata dalle scosse, una situazione che rallenterà l'organizzazione degli aiuti internazionali. Morto il responsabile, il tunisino Hedi Annabi, il comando è stato affidato al generale cileno Ricardo Toro. I morti accertati tra i funzionari civili dell'Onu ad Haiti, erano cinque all'inizio della giornata. Il Brasile ha comunicato che undici suoi militari erano sicuramente deceduti, insieme a tre caschi blu giordani e otto cinesi. Elevato il numero di dispersi, forse 200 come ha detto da Ginevra la portavoce del'Ufficio di coordinamento degli affari umanitari dell'Onu (Ocha), Elisabeth Byrs. La Minustah stessa ipotizza un massimo di 110 vittime. Il portavoce, Vincenzo Pugliese, in un testo inviato a New York, scrive che «si stima che tra 50 e 100 persone si trovassero nella palazzina di sei piani», che ospita la Minustah, l'ex hotel Christopher, «quando è crollata. Devono tuttora essere trovati». Pugliese, che è italiano, aggiunge che «altri uffici sono stati danneggiati e mancano all'appello 10 persone» che lavorano per le agenzie dell'Onu presenti nel paese.
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=87425&sez=HOME_NELMONDO | |
| | | Mercurio88
| Titolo: Re: HAITI LA FINE DEL MONDO : PREGARE NON SERVE.... MA POSSIAMO FARE MOLTO DI PIU Ven 15 Gen 2010, 19:25 | |
| Si scava tra le macerie. Crollato anche il palazzo presidenziale (foto), il Parlamento, carceri, e la sede dell'Onu dove le vittime accertate sono cinque e i dispersi cento. Morti anche diversi caschi blu, tra cui alcuni cinesi e brasiliani. Comunicazioni telefoniche interrotte. L'aeroporto della capitale è agibile, ma secondo fonti Onu nessuno ha il controllo su di esso. L'arcivescovo della capitale Port-au-Prince è stato ritrovato senza vita sotto le macerie dell'arcivescovado. A riferirlo l'agenzia missionaria Misna. Morta anche Zilda Arns, fondatrice della Pastorale dei bambini della Chiesa cattolica brasiliana. Morto il capo della missione Onu ad Haiti (Minustah) Hedi Annabi, mentre sono disperse tutte le persone che si trovavano con lui nell'edificio. Anche l'Unesco non ha più notizie dei 14 membri del suo personale. Nello notte sono arrivati anche gli sciacalli che hanno saccheggiato alcuni negozi.
Ospedali crollati, feriti mutilati. L'unico ospedale rimasto attivo non accetta più feriti perché‚ oramai intasato. Colpite anche le strutture di Medici Senza Frontiere. Gli ospedali della Repubblica Dominicana si stanno preparando a ricevere centinaia di feriti.
Notizie certe sugli italiani ad Haiti si hanno sulle due suore friulane Anna D'Angela e Olivia Pia Colussi che in un primo momento erano state date per disperse. La presidente dell'associazione «Pane Condiviso», Ivana Agosto informa che le due religiose hanno fatto sapere di star bene, con un messaggio via cellulare. Le due suore nell'isola caraibica da oltre 50 anni e gestiscono attività di sostegno a bambini e famiglie. Buone notizie anche per le suore della Figlia della Misericordia appartenenti alla congregazione fondata da Santa Maria Giuseppa Rossello di Savona: nessuna di loro si trovava nella missione che l'Ordine ha a Gonaives, tre chilometri a nord della capitale Port au Prince, la città più colpita dal sisma. Salvi anche due preti ambrosiani della Fidei Donum, don Giuseppe Noli e don Mauro Brescianini, in servizio pastorale ad Haiti rispettivamente dal 2003 e dal 2007. Nessun pericolo per gli italiani del gruppo Ghella. Ad annunciarlo Antonio Fazio, responsabile del personale del gruppo Ghella che opera anche in un cantiere a Nord di Haiti.
Missionari: feriti senza braccia né mani. «Nel nostro ospedale arriva moltissima gente disperata, feriti senza braccia e senza mani». È la testimonianza di padre Gianfranco Lovera, missionario camilliano che insieme ad altri due confratelli italiani - tutti in buone condizioni di salute - e a tre suore, gestisce una missione a Port-au-Prince. «La gente è disperata - aggiunge il missionario, che è il direttore dell'ospedale - a centinaia arrivano nel nostro ospedale dove stiamo curando i feriti come possiamo. La struttura è stata lesionata, la forza del terremoto ha divelto le mura; letti, armadi, perfino la poltrona del dentista sono stati scaraventati fuori dell'edificio dal sisma».
Padre Lovera racconta che in città «tutto è distrutto, raso al suolo, accartocciato». «Non si sa quanti siano i sopravvissuti - prosegue - è una ecatombe. Non c'è cibo, non c'è acqua ed è una vera e propria tragedia per un Paese come questo, che già normalmente versa in condizioni disastrose».
«Le autorità locali non parlano, capitale isolata». Port-au-Prince (la mappa) resta isolata dal resto di Haiti, ore dopo lo sciame sismico. La cittadinanza riesce ad avere notizie solo tramite internet e la tv francese mentre le autorità locali sembrano assenti: lo ha detto all'Ansa Diane Nsengiyumva, un'agronoma di origine burundese dipendente dell'azienda italiana Pascucci Caffè che con il marito Andrea Fabiani vive sull'isola. Diane lavora nell'ambito di un progetto equo-solidale per la coltivazione del caffè, a alcuni chilometri a nord della capitale Port-au-Prince. «Ora ci siamo spostati nel sud. Nessuno riesce a contattare la capitale». «I telefoni sono muti - prosegue - le poche informazioni le abbiamo grazie ad internet o alla tv francese. Le autorità non hanno diffuso nessun comunicato, eppure sono loro che ci dovrebbero aiutare. Sono completamente assenti».
La capitale è isolata, spiega ancora Diane, anche perché sono crollati molti ponti che mettono in comunicazione le campagne con il centro della città. Diane ora si è spostata a qualche chilometro a sud della capitale, dove si trova con il marito: «Sono ore di attesa e paura. Aspettiamo di sapere cosa fare. I francesi hanno detto che manderanno aiuti. Spero lo facciano anche gli italiani, subito».
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=87425&sez=HOME_NELMONDO | |
| | | Mercurio88
| Titolo: Re: HAITI LA FINE DEL MONDO : PREGARE NON SERVE.... MA POSSIAMO FARE MOLTO DI PIU Ven 15 Gen 2010, 19:24 | |
| Terremoto Haiti, forse centomila morti Italiani abitavano in un albergo crollato
La Farnesina: contattati 70 italiani su 190. Centinaia di persone sotto le macerie. DevastataPort-au-Prince, crollati ospedali, Parlamento, ministeri. Governo di fatto disperso. Falcidiata la missione Onu. Scuole piene di cadaveri
ROMA (13 gennaio) - Non è ancora certo il bilancio delle vittime del violento sisma di magnitudo 7 che ieri sera alle 17 locali (le 23 in Italia) ha devastato Haiti. Il premier haitiano Jean Max Bellerive ha detto che il terremoto potrebbe avere causato «oltre 100 mila morti». Il presidente di Haiti, Renè Preval parla di «scuole piene di cadaveri». In un'intervista alla Cnn Preval ha detto di avere udito stime, sul numero delle vittime. oscillanti fra 30 e 50 mila morti ma di non poter stabilire per il momento una cifra sicura. «È una catastrofe - ha aggiunto sua moglie, Elisabeth Preval - per le vie della città si inciampa in corpi senza vita». Secondo il il senatore haitiano di opposizione Youri LaTortue, nipote dell'ex presidente Gerard Latortue, le vittime potrebbero essere mezzo milione. Secondo L'Onu un terzo della popolazione (tra i 3 e i 3,5 milioni di persone) è stata colpita dal terremoto.
Il governo di Haiti di fatto è disperso, visto che gran parte dei ministeri e degli uffici pubblici nella capitale sono rimasti distrutti. Lo afferma l'ambasciatore della Repubblica Dominicana a Port-au-Prince, Ruben Siliè. «Ho parlato con il premier haitiano Jean Max Bellerive, il quale mi ha confermato questa situazione», precisando che sono tra l'altro rimasti distrutti gli edifici dove si trovano i ministeri degli affari esteri, interni e finanze, oltre alla sede del governo.
L'epicentro del sisma a 15 chilometri dalla capitale (foto del sismografo). Poi un lungo e incessante sciame sismico di magnitudo superiore a 4.5. La rottura della faglia che ha scatenato il terremoto è arrivata proprio sotto la capitale Port-au-Prince. Secondo il sismologo Warner Marzocchi, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), si è trattato di un terremoto «analogo a quello avvenuto nel 1995 nella città giapponese di Kobe, il disastro naturale più costoso dell'ultimo secolo in termini di vite umane». Allora i morti furono circa 6.000.
La Farnesina ha contattato 70 dei 190 italiani che vivono ufficialmente ad Haiti. Sono circa 70, sui 190 che ufficialmente risiedono ad Haiti, i connazionali che hanno preso contatto con le rappresentanze consolari. Il capo dell'Unità di Crisi, Fabrizio Romano, ha detto che la Farnesina sta verificando la presunta morte di un cittadino italiano. La Farnesina ha precisato che non è chiaro il numero esatto di connazionali presenti ad Haiti al momento del terremoto. «Le linee sono ancora interrotte e riusciamo a comunicare solo con Skype» ha detto l'ambasciatrice di Haiti in Italia, Benoit Geri.
Italiani abitavano nell'albergo crollato. Cristiana Iampieri, avvocato che lavora all'Onu di Haiti, è stata contattata dall'Ansa: «Dicono che il palazzo Onu della Minustah e l'hotel Montana siano crollati. So che all'hotel Montana abitavano degli italiani, ma non so quanti siano e se al momento del terremoto erano in casa. Stiamo cercando di sapere qual è stata la sorte dei dispersi». Secondo una lista provvisoria, resa nota da un sito di Port-Au-Prince, capitale di Haiti, tra gli edifici distrutti o gravemente danneggiati a causa del terremoto, c'è anche l'Hotelo Montana. Oggi il segretario di stato francese alla cooperazione, Alain Joyandet aveva appreso che circa 200 persone sarebbero disperse tra le macerie nell'hotel Montana. Joyandet aveva ancora appreso che «c'erano 300 persone dentro e che solo cento ne sarebbero usciti». L'albergo si trova sulle colline che circondano la capitale haitiana non lontano dal quartier generale delle Nazioni Unite ed è considerato tra i più lussuosi di Port-au-Prince. Cristina Iampieri ha riferito di essere nella sua casa con suo figlio «ad aspettare i soccorsi, ma per fortuna la mia abitazione non ha subito gravi danni».
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=87425&sez=HOME_NELMONDO | |
| | | Mercurio88
| Titolo: Re: HAITI LA FINE DEL MONDO : PREGARE NON SERVE.... MA POSSIAMO FARE MOLTO DI PIU Ven 15 Gen 2010, 19:17 | |
| TESTIMONIANZE DALL'INFERNO. Ascolta le voci dei sopravvissuti
http://video.sky.it/videoportale/index.shtml?videoID=61484328001
SKY attraverso SKYPE è riuscita ad ascoltare immediatamente il disastro di Haiti un DJ che si trovava nell'isola caraibica: "Stavo guidando e ho sentito la prima scossa, ho tentato di raggiungere la radio, ma non ci sono riuscito. Poi sono tornato in strada e a piedi sono andato alla ricerca di mia figlia. Qui è tutto distrutto. Non c'è un palazzo in piedi. La gente è sotto le macerie. I collegamenti sono interrotti, i telefoni non funzionano. Solo SKYPE ci permette di comunicare. Non c'è modo di far arrivare gli aiuti. Anche l'ospedale è crollato".
Porpiglia : prima vittima italiana ad Haiti
http://video.sky.it/services/player/bcpid47829901001?bclid=61385758001&bctid=61811478001
Tratto da: http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2010/01/13/terremoto_haiti_la_testimonianza_di_un_sopravvissuto.html | |
| | | Mercurio88
| Titolo: Re: HAITI LA FINE DEL MONDO : PREGARE NON SERVE.... MA POSSIAMO FARE MOLTO DI PIU Ven 15 Gen 2010, 18:58 | |
| Onlus Mediafriends – Con un sms da qualsiasi operatore al numero 48541 è possibile donare 2 euro per la popolazione in difficoltà.
Cri – Inviando un sms da numero ‘Wind’ e ‘3’ al 48540, con causale “Pro emergenza Haiti”, si doneranno due euro alla Croce rossa italiana impegnata da subito sul territorio. Il numero sarà attivo fino al 27 gennaio. Caritas Ambrosiana – Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano, e il sindaco di Milano Letizia Moratti, hanno rivolto un appello comune agli italiani per portare un aiuto a una delle popolazioni più povere del Pianeta, ora colpite dal cataclisma. Sia il Comune sia la Curia hanno già versato 100mila euro, ciascuno: la diocesi nel conto corrente della Caritas Ambrosiana (IT16P0351201602000000000578), Palazzo Marino nel conto speciale ‘Milano per Haiti’, acceso presso Banca Intesa (IT94L0306901783100000000069). Medici Senza Frontiere (MSF)
Sermig – Il Sermig di Torino raccoglie generi di prima necessità per portare un primo aiuto alla popolazione di Haiti. Per aiuti in denaro è stato predisposto un conto corrente postale (numero 29509106) intestato a Sermig, piazza Borgo Dora 61, 10152 Torino. La causale è “Terremoto Haiti”.
Unicef – Anche l’Unicef lancia una raccolta fondi. Si possono effettuare donazioni tramite: c/c postale 745.000, causale: ‘Emergenza Haiti’; carta di credito online su www.unicef.it, oppure chiamando il numero verde Unicef 800745000; cc bancario Banca Popolare Etica IBAN IT51 R050 1803 2000 0000 0510 051”.
Aggiunte mancanti al precedente post, per la lista completa delle varie associazioni messe a disposizione per gli aiuti visitare il link seguente:
http://lapoesiaelospirito.wordpress.com/2010/01/14/terremoto-haiti-subito-il-tuo-aiuto/ | |
| | | CYBORG AMMINISTRATORE
| Titolo: Re: HAITI LA FINE DEL MONDO : PREGARE NON SERVE.... MA POSSIAMO FARE MOLTO DI PIU Ven 15 Gen 2010, 18:56 | |
| Haiti, monta la protesta. 27 gli italiani dispersiObama: straordinario livello di devastazione15 gennaio, 19:33 [url=http://anno2012.secretsstories.com/javascript:document.location = document.location.pathname + '?idPhoto=' +1] [/url] [url=http://anno2012.secretsstories.com/javascript:document.location = document.location.pathname + '?idPhoto=' +1]Guarda le foto[/url]1 di 5 IL CAIRO - "Abbiamo rintracciato 170 italiani, 27 risultano dispersi. Per quella persona di cui si è parlato (Gigliola martino, ndr) direi che è confermato di fatto il decesso anche se nessuno l'ha vista. Vi sono altre tre persone di nazionalità italiana di cui due funzionari dell'Onu per i quali si hanno serie preoccupazioni". Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini al suo arrivo questa sera al Cairo proveniente dall'Uganda. Intanto la Farnesina ha individuato un luogo a Port au Prince dove raggruppare gli italiani presenti nell'isola. Lì si valuteranno le condizioni fisiche dei connazionali e anche la possibilità di un'evacuazione degli italiani. Al momento non risultano italiani tra le vittime del crollo dell'Hotel Montana. Lo hanno riferito all'ANSA i soccorritori spagnoli e francesi che stanno scavando per cercare di recuperare superstiti ancora intrappolati nell'albergo sulle colline di Port-au-Prince. Tenuto conto del clima di grande confusione che regna in queste ore nella capitale haitiana, i soccorritori sottolineano che questo dato non può essere considerato definitivo. OBAMA, STRAORDINARIO LIVELLO DEVASTAZIONE - Il presidente Barack Obama ha definito oggi "straordinario" il livello di devastazione subito da Haiti. Intanto i cadaveri conteggiati dalle Nazioni Unite ad Haiti sono più di 9 mila. Lo ha riferito il responsabile degli affari umanitari dell'Onu, il diplomatico britannico John Holmes, facendo il punto sulla situazione nel paese devastato dal terremoto. CUBA APRE SPAZIO AEREO A USA Il governo cubano ha accettato di aprire il proprio spazio aereo agli Usa per evacuare dalla base di Guantanamo le vittime del sisma che ha colpito l'isola. Lo annuncia la Casa Bianca. L'uso dello spazio aereo cubano per l'evacuazione dei feriti e per il passaggio delle scorte mediche consente di abbreviare di molto i tempi di volo per Miami. Il portavoce della Casa Bianca Tommy Vietor ha detto che un accordo è stato raggiunto per consentire voli dalla base americana di Guantanamo a Cuba attraverso lo spazio aereo cubano verso la Florida, una rotta che abbrevia il tempo di volo di circa 90 minuti. Alcune vittime del terremoto, già evacuate a Guantanamo, devono essere trasportate in Florida per ulteriori cure. Vietor ha detto che non è ancora chiaro quanti voli saranno interessati dal nuovo protocollo. Esistono già accordi tra Stati Uniti e Cuba che permettono l'uso dello spazio aereo in caso di emergenze mediche, ma il comandante della base americana di Guantanamo ha chiesto alle autorità cubane di allargare questa possibilità per la vicenda di Haiti. Il governo cubano si è detto d'accordo, ha riferito una fonte dell'amministrazione Usa, e i voli da Guantanamo a Miami cominceranno non appena gli aerei saranno messi in grado di trasportare i pazienti. TERZA NOTTE IN STRADA, RABBIA TRA POPOLAZIONE - Quarto giorno dell'anno zero ad Haiti, come scrivono quei pochi che oramai riescono ad accedere ad internet sull'isola, e terza notte passata all'aperto per migliaia di sopravvissuti, mentre cresce la rabbia per il ritardo nei soccorsi e la carenza di coordinamento da parte delle autorità locali. Identificata anche la prima vittima italiana, Gigiola Martino, 70 anni, nata a Port-au-Prince "conosciutissima nella comunità francese ed haitiana: era una delle ultime italiane di Haiti. Un italiana vera che continuava a parlare la lingua di Dante", ha scritto il quotidiano online "La Gente d'Italia". Nella capitale, dai cumuli di macerie si levano ancora lamenti, voci e rumori. Un filo di speranza che arriva anche dall'Hotel Christopher di Port-au-Prince, lo stesso dove si teme siano rimasti intrappolati due italiani: una equipe di soccorso filippina (l'albergo era sede della missione Onu Minustah, circa 200 gli uomini di Manila schierati) ha riferito di aver udito lamenti e rumori provenire da sotto le macerie dell'edificio distrutto. "Manca tutto, acqua, cibo, carburante", scrivono su Twitter i vari Carel Pedre, Troy e Tara Livesay, Frederic Dupoux. I twit da Haiti sono ripresi ieri nella tarda serata italiana: i protagonisti temono che la carenza di carburante possa spegnere la finestra telematica che hanno aperto con il mondo. "I distributori sono tutti chiusi", scrive Darryltkps. E sale la rabbia tra la popolazione: esasperati per i ritardi negli aiuti, gruppi di superstiti hanno eretto a Port-au-Prince blocchi stradali utilizzando anche i cadaveri delle vittime del sisma, come riferito da Shaul Schwartz, un fotografo del settimanale americano Time. Il mantenimento dell'ordine pubblico è indispensabile per coordinare la macchina degli aiuti, sottolineano i soccorritori, per i quali le prossime 24-48 ore sono decisive per impedire una catastrofe umanitaria legata alle epidemie. L'Italia potrebbe concorrere agli aiuti anche con una nave militare, ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che presenterà oggi la proposta al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Un magazzino del Programma alimentare mondiale (Pam) ad Haiti è stato saccheggiato. Lo riferisce un portavoce dell'organizzazione. Il coordinamento degli aiuti è stato anche al centro dell'incontro tra il presidente haitiano Renee Preval ed il suo collega dominicano, Leonel Fernandez. Intanto, l'ex presidente di Haiti, Jean Bertrand Aristide, che vive in esilio in Sudafrica, si è detto pronto a tornare nel suo paese per "portare aiuto alla ricostruzione" dopo il devastante terremoto. Un annuncio che rischia di creare ulteriore instabilità in un Paese che non c'é più. | |
| | | Mercurio88
| Titolo: Re: HAITI LA FINE DEL MONDO : PREGARE NON SERVE.... MA POSSIAMO FARE MOLTO DI PIU Ven 15 Gen 2010, 18:53 | |
| Piena emergenza nell’isola devastata dal sisma dove i soccorsi che hanno difficoltà a raggiungere le aree colpite. Ecco come contribuire alla raccolta fondi
Tra scosse di assestamento e con la macchina dei soccorsi che ancora stenta a raggiungere il teatro della tragedia, milioni di terremotati di Haiti hanno trascorso la seconda notte all'addiaccio. Nessuna ruspa, nessuna ambulanza, nessun soldato nelle strade. Molte zone di Port-au-Prince sono ancora senza energia elettrica ne acqua. La capitale è devastata e nelle strade si ammassano cataste di cadaveri coperte con lenzuola; i superstiti vagano alla ricerca dei loro cari tra le case crollate, guidati dalle grida di aiuto di quanti sono intrappolati sotto le macerie. L'unico dei quattro ospedali rimasti in piedi non è più in grado di accogliere pazienti. RACCOLTA FONDI – Ecco le organizzazioni cui si può far capo per contribuire alla raccolta fondi per l'emergenza Haiti. AGIRE – Le associazioni non governative riunite sotto il nome di Agire lanciano un appello per la raccolta fondi. Agire, che coordina molte ong italiane tra cui Amref e Save the children, si è attivata per raccogliere risorse e fornire immediata assistenza alle popolazioni colpite. In attesa dell'attivazione nelle prossime ore dell'Sms solidale, Agire fa sapere che è possibile effettuare donazioni attraverso questi canali: donazioni con carta di credito al numero verde 800.132.870; versamento su c.c. postale n.85593614, intestato ad AGIRE onlus, via Nizza 154, 00198 Roma, causale Emergenza Haiti; bonifico bancario sul conto BPM - IBAN IT47 U 05584 03208 000000005856 causale Emergenza Haiti; donazione online dal sito www.agire.it .
CARITAS – Per sostenere gli interventi in corso si possono inviare offerte a Caritas Italiana tramite C/C POSTALE N. 347013 specificando nella causale: Emergenza terremoto Haiti. Offerte sono possibili anche tramite altri canali, tra cui: UniCredit Banca di Roma Spa, via Taranto 49, Roma – IBAN IT50 H030 0205 2060 0001 1063 119; Intesa Sanpaolo, via Aurelia 796, Roma – Iban: IT19 W030 6905 0921 0000 0000 012; Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – IBAN IT 29 U050 1803 2000 0000 0011 113 oppure attraverso CartaSi e Diners telefonando a Caritas Italiana tel. 06 66177001.
CROCE ROSSA ITALIANA – Queste le coordinate per la raccolta fondi della Croce Rossa Italiana in favore delle popolazioni colpite dal terremoto ad Haiti. Numero verde tel. 800.166.666; donazione online causale «Pro emergenza Haiti» www.cri.it ; – bonifico bancario causale «Pro emergenza Haiti» IBAN IT66 – C010 0503 3820 0000 0218020.
FONDAZIONE RAVA – La Fondazione Francesca Rava è un'organizzazione umanitaria internazionale presente in Haiti da 22 anni con numerosi progetti in aiuto all'infanzia. Gestisce l'ospedale pediatrico Saint Damien, l'unico dell'isola e il più grande dei Caraibi, gravemente danneggiato dal sisma. Servono urgentemente fondi per sostenere i soccorsi medici d'emergenza, organizzare gli scavi delle macerie per salvare i dispersi, ricostruzione dell'ospedale. Si può sostenere la fondazione attraverso bollettino postale su C/C postale 17775230; bonifico su c/c bancario BANCA MEDIOLANUM SpA, Ag. 1 di Basiglio (MI) IBAN IT 39 G 03062 34210 000000760000 causale terremoto Haiti, carta di credito online su www.nphitalia.org .
MEDICI SENZA FRONTIERE – Medici Senza Frontiere (MSF) lancia una raccolta fondi straordinaria. Attraverso carta di credito telefonando al numero verde 800.99.66.55 oppure allo 06.44.86.92.25 ; bonifico bancario IBAN IT58D0501803200000000115000; c/c postale 87486007 intestato a Medici Senza Frontiere onlus causale Terremoto Haiti; online sul sito www.medicisenzafrontiere.it .
MISERICORDIE – Le Misericordie Italiane hanno aperto una sottoscrizione in favore delle popolazioni colpite dal terremoto di Haiti. È possibile fare una donazione a Monte dei Paschi di Siena spa, Firenze Agenzia 6, IBAN: IT 03 Y 01030 02806 000005000036; oppure sul conto corrente postale n° 000021468509 intestato a Misericordie Italiane causale "Pro Haiti".
UNICEF – Si possono effettuare donazioni tramite: c/c postale 745.000, causale: ‘Emergenza Haiti'; carta di credito online su www.unicef.it , oppure chiamando il numero verde UNICEF 800745000; Banca Popolare Etica IBAN IT51 R050 1803 2000 0000 0510 051; i comitati locali dell'UNICEF presenti in tutta Italia (elenco sul sito www.unicef.it ).
WFP – Per aiutare il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) a fornire assistenza alimentare alle vittime del terremoto si possono inviare offerte tramite internet, per informazioni e donazioni online, connettendosi al sito www.wfp.org /it; bonifico bancario, causale emergenza Haiti Banca Intesa IBAN IT39 S030 6905 1966 2501 5678 383; versamento su conto corrente postale c/c 61559688 intestato a Comitato Italiano per il PAM (al quale si possono effettuare anche donazioni mediante bonifico bancario a IBAN IT45 TO76 0103 200 0000 6155 9688).
http://www.fastweb.it/portale/canali/attualita/reportage/contenuti/articolo/?id=FW01300 | |
| | | CYBORG AMMINISTRATORE
| Titolo: Re: HAITI LA FINE DEL MONDO : PREGARE NON SERVE.... MA POSSIAMO FARE MOLTO DI PIU Ven 15 Gen 2010, 18:17 | |
| Terremoto Haiti: situazione connazionali e aiuti umanitari Data: 15/01/2010 Terremoto ad Haiti: conferenza stampa Capo Unità di Crisi (ore 11.00) Approfondimenti Terremoto ad Haiti: disposti i primi aiuti dall’Italia Haiti: il Ministro Frattini, siamo vicini e non lesineremo aiuti Terremoto ad Haiti: conferenza stampa Capo Unità di Crisi (ore 17.00) Sono ottanta gli italiani contattati finora ma mancano ancora all'appello decine di connazionali. Lo ha reso noto il capo dell'Unità di crisi del MAE, Fabrizio Romano, durante un briefing con la stampa sulla situazione ad Haiti. Un “nostro funzionario”, in arrivo in queste ore a Port-au-Prince - ha spiegato Romano – “per prima cosa” andrà all'Hotel Montana, crollato nel terremoto, “per verificare” l'eventuale presenza di italiani. Il funzionario attiverà poi “un’antenna” in modo da avere un contatto diretto con il MAE, e opererà in tandem con un collega dell'ambasciata italiana a Santo Domingo, per svolgere “una ricerca più mirata dei nostri connazionali, avvalendosi anche dell'apporto delle autorità locali”. Romano ha poi puntualizzato che il quadro resta "resta drammatico, fluido e tutt'altro che chiaro” a causa anche delle linee di comunicazione ancora disturbate. Il MAE invita chiunque sia a conoscenza di amici o parenti italiani che si trovano ad Haiti a contattare l'Unità di crisi alla Sala operativa al numero 06-36225, “per rendere il quadro più chiaro nel minor tempo possibile”. Per quanto riguarda i primi aiuti materiali, non potranno partire prima dell'inizio della prossima settimana, a causa delle difficoltà logistiche. Lo ha spiegato il Vicedirettore generale della Cooperazione italiana, Mario Sammartino, il quale ha aggiunto che è necessario assicurare l'arrivo "disciplinato degli aiuti". In questo senso la Cooperazione “sta lavorando in raccordo con le agenzie ONU e i partner europei”, e oggi è prevista una riunione a Bruxelles. Inoltre, il pool di ONG ‘AGIRE’ ha lanciato una campagna di raccolta fondi che saranno utilizzati in sinergia con quelli messi a disposizione dal Governo per far fronte alla fase della ricostruzione. Fonte: Ministero degli Affari Esteri | |
| | | CYBORG AMMINISTRATORE
| Titolo: Re: HAITI LA FINE DEL MONDO : PREGARE NON SERVE.... MA POSSIAMO FARE MOLTO DI PIU Ven 15 Gen 2010, 18:16 | |
| HAITI: "SITUAZIONE INDESCRIVIBILE"
Notizia del Giorno
“La situazione è indescrivibile. Davvero non trovo le parole per descrivere la distruzione che ho visto intorno all’ospedale. E’ una vista che toglie il respiro”. Lo dice a CNR padre Crescenzo Mazzella, missionario dell’ospedale dei Padri Camilliani, raggiunto a Port-Au-Prince.
“La situazione è indescrivibile. Davvero non trovo le parole per descrivere la distruzione che ho visto intorno all’ospedale. E’ una vista che toglie il respiro” Lo dice ai microfoni di CNRmedia padre Crescenzo Mazzella, missionario dell’ospedale dei Padri Camilliani, raggiunto telefonicamente a Port-Au-Prince. L’ospedale dei Camilliani è uno dei pochissimi rimasti in piedi.
“Abbiamo medicato circa 500 persone – ha detto padre Mazzella - l’ospedale per fortuna è rimasto in piedi ma stanotte ci sono state altre scosse quindi siamo rimasti tutti nel cortile, anche i feriti. Quello che ci preoccupa molto ora è come riusciremo a rifornirci di medicinali e di viveri. Qui i rifornimenti cominciano a scarseggiare e non sappiamo come trovare gli aiuti. La situazione è grave perché sappiamo che ci sono molti sciacalli in giro e anche noi dobbiamo stare attenti. Riusciamo ad avere più notizie dall’estero che non da qui, le comunicazioni sono ancora impossibili ma via internet riusciamo a collegarci con il resto del mondo” ha concluso. http://www.cnrmedia.com/notizia/newsid/7596/haiti-situazione-indescrivibile.aspx
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| | | CYBORG AMMINISTRATORE
| Titolo: Re: HAITI LA FINE DEL MONDO : PREGARE NON SERVE.... MA POSSIAMO FARE MOLTO DI PIU Ven 15 Gen 2010, 18:15 | |
| Terremoto ad Haiti, situazione caotica. E la terra trema ancora
HAITI - Mentre si scava, anche con le mani, tra le macerie nella speranza di trovare qualche sopravvissuto, la terra ad Haiti continua a tremare. L'istituto geofisico americano ha registrato giovedì mattina un terremoto di magnitudo 4,7 Richter a circa 50 km dalla capitale Port-au-Prince, ad una profondità di 10 km. Un'intensità decisamente inferiore a quella di magnitudo 7 che potrebbe aver causato oltre centomila vittime. La situazione è caotica.
http://www.romagnaoggi.it/esteri/2010/1/14/148596/
Al momento sarebbero ancora migliaia le persone sotto le macerie. Sono 16 i funzionari dell'Onu che hanno perso la vita, ma il bilancio è destinato ad aggravarsi. Difficili le operazioni di soccorso. Le strade sono impercorribili a causa delle rovine e dei cadaveri. Gradualmente si sta mettendo in moto anche la macchina dei soccorsi internazionali. C'è ansia anche per la sorte di una decina di italiani che, come ha riferito il ministro degli Esteri Franco Frattini, mancano all'appello | |
| | | CYBORG AMMINISTRATORE
| Titolo: Re: HAITI LA FINE DEL MONDO : PREGARE NON SERVE.... MA POSSIAMO FARE MOLTO DI PIU Ven 15 Gen 2010, 18:11 | |
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| | | CYBORG AMMINISTRATORE
| Titolo: Re: HAITI LA FINE DEL MONDO : PREGARE NON SERVE.... MA POSSIAMO FARE MOLTO DI PIU Ven 15 Gen 2010, 18:07 | |
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| Titolo: Re: HAITI LA FINE DEL MONDO : PREGARE NON SERVE.... MA POSSIAMO FARE MOLTO DI PIU | |
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