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 SE NEI FILM LO È ,IN NATURA INVECE SAREBBE IMPOSSIBILE : 'HRP-3 Promet Mk-II'

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MessaggioTitolo: SE NEI FILM LO È ,IN NATURA INVECE SAREBBE IMPOSSIBILE : 'HRP-3 Promet Mk-II'   SE NEI FILM LO È ,IN NATURA INVECE SAREBBE IMPOSSIBILE :  'HRP-3 Promet Mk-II' Icon_minitimeSab 16 Ott 2010, 12:56

HRP-3 Promet Mk-II è un androide del centro di ricerca giapponese delle Kawada Industries. Pensato per il lavoro in ambito ospedaliero, di assistenza e operazioni di salvataggio, verrà commercializzato a partire dal 2010, il prezzo è di 15 milioni di yen (90.000€).

L'androide è un essere artificiale, un robot, con sembianze umane (il termine deriva dal greco anèr, andròs, "uomo", e quindi può essere tradotto "a forma d'uomo") presente soprattutto nell'immaginario fantascientifico. In taluni casi l'androide può risultare indistinguibile dall'essere umano. Differisce dal cyborg, il quale è costituito da parti biologiche oltre che artificiali.Il termine deriva da ανδρός, il genitivo del greco ανήρ anēr, che significa "uomo", e il suffisso -eides, usato per significare "della specie; simile" (da eidos, "specie"). Il termine è menzionato per la prima volta da Alberto Magno nel 1270 e fu reso popolare dallo scrittore francese Villiers nel suo romanzo del 1886 Eva futura; il termine "android" appariva comunque nei brevetti statunitensi già nel 1863 in riferimento ad automi giocattolo in miniatura con fattezze umane.Il corrispettivo femminile del termine androide è l'assai poco frequente ginoide.
SE NEI FILM LO È ,IN NATURA INVECE SAREBBE IMPOSSIBILE :  'HRP-3 Promet Mk-II' Geminoid11
La foto sembrerebbe quella di due gememlli comuni...eppure uno di essi è un Genomia.La domanda spesso ricade senza una sua logica risposta....ma in questo caso,viene spontaneo chiedersi:È POSSIBILE CHE NELLA VITA REALE CHE QUOTIDIANAMENTE VIVIAMO ESSI NON SIANO GIA PRESENTI COSI PERFETTI DA NON ESSERE NOTATI SE NON PER LA LORO INTERIORITA?
Guardate quà :
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze...t_bambino.shtml
"Giappone:creato il primo robot-bambino.
Stanley Kubrik e Steven Spielberg l'avevano previsto nel film A.I. Artificial Intelligence:un giorno saranno creati automi per dare un aiuto a genitori in difficolta'.Probabilmente anche in considerazione del fatto che nel 2005 il numero delle nascite ha toccato in Giappone il punto piu' basso della storia,l'Agenzia nazionale per la scienza e la tecnologia ha presentato ad Osaka CB2,un robot bambino con un corpo biomimetico,pensato per emulare le abilita' fisiche e sensoriali di un cucciolo d'uomo di 18 mesi.Nonostante la miniaturizzazione nell'industria tecnologica abbia raggiunto livelli ormai atomici,i creatori di questo androide non si sono preoccupati di rispettare le proporzioni originali,e infatti il robot e' alto 1 metro e 30 centimetri e pesa 33 chilogrammi.Piu' importante per loro,in questo primo esperimento di replica di un infante,concentrarsi sull'aspetto dell'esperienza del mondo che si puo' fare in tenera eta'.CB2 e' infatti dotato di un sistema visivo,uditivo e tattile che gli permette di acquisire dati dall'ambiente circostante:in particolare sotto la pelle grigia in silicone,sono posizionati in vari punti del corpo artificiale 200 sensori.
Inoltre puo' compiere movimenti limitati,agitare gambe e braccia,voltarsi da solo e mettersi in posizione eretta solo con l'aiuto di una persona;rispetto ad altri modelli di automi sviluppati in Giappone,capaci di interloquire con gli esseri umani,CB2 puo' pero' comunicare solo con il movimento di occhi e palpebre,espressioni facciali e versi tipici dei bambini.Anche l'aspetto fisico non e' stato curato come nel caso di altri androidi,tanto che alcuni blog di tecnologia lo hanno gia' ribattezzato "il piu' spaventoso robot mai creato".Con l'invecchiamento progressivo della popolazione giapponese(e non solo),ormai e' dato per scontato negli ambienti scientifici che in un prossimo non troppo lontano futuro,robot con sembianze umanoidi affiancheranno le persone che hanno bisogno di assistenza o di compagnia.
Nel caso di CB2,lo scopo del progetto e' di vedere se il robot,acquisendo dati dalle sue esperienze,puo' sviluppare un livello intellettivo pari a quello di un marmocchio di tre anni.Forse e' il primo passo verso quel futuro immaginato in A.I. in cui un robot con le sembianze di un bambino,convinto di essere un essere umano in carne e ossa,si metteva alla ricerca della mamma che lo aveva abbandonato.Una macchina piu' sensibile degli esseri umani".
http://www.tgcom.mediaset.it/tgtech/artico...olo364684.shtml
http://it.wikipedia.org/wiki/Androide
http://www.universonline.it/_scienza/artic.../07_06_05_a.php
http://www.ecplanet.com/canale/tecnologia-...t/ecplanet.rxdf
http://mediacenter.corriere.it/MediaCenter...9c53b&navName=1
http://www.pinktentacle.com/2007/06/cb2-baby-humanoid-robot/
http://it.wikipedia.org/wiki/A.I._-_Intelligenza_Artificiale
INTELIGENZA ARTIFICIALE:
L'espressione "Intelligenza Artificiale" (Artificial Intelligence) fu coniata nel 1956 dal matematico americano John McCarthy, durante uno storico seminario interdisciplinare svoltosi nel New Hampshire. Secondo le parole di Marvin Minsky, uno dei "pionieri" della I.A., lo scopo di questa nuova disciplina sarebbe stato quello di "far fare alle macchine delle cose che richiederebbero l'intelligenza se fossero fatte dagli uomini".

  • In campo militare. Èindiscutibile che l'applicazione di sistemi «pensanti» perl'armamento tradizionale o evoluto sia da sempre un campo di ricercamolto florido. Dai sistemi di puntamento nucleare a quelli di difesanucleare (la statunitense StrategicDefense Initiative, SDI, di reaganiana memoria) passando per letristemente famose «bombe intelligenti» capaci diselezionare e raggiungere un obiettivo, ci fanno pensare a qualesarebbe il soggetto imputabile di determinati atti, come i criminicontro l'umanità, se a compierli materialmente fossero deisistemi esperti come quelli prospettati in precedenza.
  • In campo lavorativo.Per tutti glianni ottanta, la ristrutturazione industriale e la conseguenteintroduzione di macchinari robotizzati e di sistemi di analisi erisposta computerizzati ha causato l'aumento notevole del tasso didisoccupazione in alcuni settori, con ulteriori problemi etici esociali legati al sostentamento delle famiglie e alla ricollocazionelavorativa.
  • In campo medico. Partendo dallaspersonalizzazione del rapporto medico-paziente per giungere ai sistemiesperti diagnostici, si possono evidenziare problematiche quali lascelta di effettuare l'eutanasia, l'accanimento terapeutico, la ricercae la sperimentazione sull'uomo lasciata esclusivamente a macchine ocomunque basata su decisioni prese solo con l'avallo di datidiagnostici forniti da macchine.
  • In campo giuridico. Qui si apretutta una serie di vertenze più o meno gravi relativeall'imputabilità di un soggetto umano per azioni poste in essereda elaboratori o sistemi robotizzati simili a quelle del campomilitare. E non serve pensare alla fantascienza per averne esempi. Cosadire dei virus o dei cosiddetti worm per computer capaci diautoreplicarsi, modificarsi fino a mutare le proprie capacitàpreviste in origine dal programmatore? Oppure qualeresponsabilità può avere un programmatore per uneventuale difetto di programmazione nel proprio programma onell'intelligenza artificiale prodotta? Tanta quanta ne puòavere un padre per i delitti del figlio o nella stessa misura di unistigatore a delinquere?
Finoa oggi, la tecnica usata per sorpassare le questioni etiche propostenei punti illustrati in precedenza si è concretizzata nellasciare in mano all'essere umano la decisione finale sulle azioniproposte da una macchina, cioè si continua a detenere ancorail controllo finale sulle operazioni poste in essere da intelligenzeartificiali deboli (o meglio: sistemi esperti) e/o macchinarirobotizzati. Ne segue che i soggetti umani che detengono il controllosono ritenuti responsabili delle azioni delle macchine e su di essiricade anche l'onere delle scelte etiche innescanti tali azioni. Èimportante sottolineare che questo persistente rapportodominatore-dominato tra uomo e AI/macchinari robotizzati non eliminaassolutamente i pericoli etico-sociali evidenziati, ma in manieramolto semplice li sposta ancora una volta sul lato umano, nellasperanza per nulla confermata che ciò basti a risolverli.Vediamo perché. L'introduzionenella società moderna degli elaboratori avanzati e del loroconnubio con le macchine è avvenuto in due distinte fasi.Nella prima, corrispondente al periodo 1970-1990, si èassistito alla loro diffusione nelle industrie e nei settorieconomici più sensibili (terziario avanzato: sistemi bancari,assicurazioni, commercio). In questo periodo, la consapevolezza delleresponsabilità del controllore umano in merito alle azioniposte in essere da una macchina era accentuata dalla superioreconsapevolezza della distinzione uomo-macchina data dalla persistenteseparazione tra tecnologia e uomo. SE NEI FILM LO È ,IN NATURA INVECE SAREBBE IMPOSSIBILE :  'HRP-3 Promet Mk-II' Robot_in_catena_di_montaggioRobot KUKA in catena di montaggio per automobili - Fonte: KUKA Roboter GmbH, Augsburg, Germany.
Successivamente,a partire dai primi anni novanta, è iniziata una fase che sipotrebbe definire di «compenetrazione» della tecnologianella vita quotidiana. Personal computer, dispositivi satellitari,telefoni cellulari, strumenti di interscambio globale delleinformazioni quali Internet hanno portato una maggiorefamiliaritàcon le macchine e la loro «intelligenza». Comesagacemente sottolinea Paola Mello alla voce «IntelligenzaArtificiale» redatta per il Dizionario Interdisciplinare diScienza e Fede: « la disponibilità di programmi che "decidono per lui" potrebbe indurre l'operatore ad assumere un atteggiamento meno responsabile e a rinunciare alla sua responsabilità per "delegarla"alla macchina: nel qual caso non si potrebbe più dire che lamacchina dipende dall'uomo.» Lamaggiore familiarità con lemacchine porterebbe quindi ad abbassare la guardia sullaresponsabilità e a cominciare quel taglio del cordoneombelicale che ci lega a loro a nostro vantaggio. Lo spostamentoverso una dipendenza dell'uomo dalle macchine sarebbe il passosuccessivo. Se le economie industriali di scala, gli interventichirurgici moderni, gli scambi commerciali con mezzi di trasportoavanzati, le telecomunicazioni globali e via discorrendo dipendonooggi a livello mondiale dall'utilizzo di elaboratori e macchinarirobotizzati, si può ben affermare che la societàpostindustriale del XXI secolo è già alla mercédelle scelte etiche poste in essere da uomini per giustificare azionicompiute da macchine, in quanto non si potrebbe rinunciare a lorosenza rinunciare al benessere derivato dalla loro utilizzazione,rinuncia difficilmente immaginabile allo stato attuale delle cose. Indefinitiva, per tornare a un esempio riportato in precedenza, si sonoaccettate le conseguenze occupazionali della ristrutturazioneindustriale degli anni settanta e ottanta per poter usufruire deipiùalti livelli di produttività delle industrie robotizzate. Inun moto a spirale crescente, l'introduzione delle macchine influenzal'uomo che a sua volta influenza le macchine col proprio controlloper finire in ultimo ancora con un reflusso sull'uomo, a un livellopiù alto di integrazione etico-sociale tra essere umano emacchina. Se ne trae la sequenza riportata di seguito:

  1. penetrazione industriale dellemacchine/elaboratori
  2. accentuato controllo da partedell'uomo
  3. compenetrazione sociale dellemacchine/elaboratori
  4. inizio della dipendenza dell'uomo dallemacchine/elaboratori.
Scendendopiù in profonditànell'argomento e passando al futuro, quale rapporto potrebbe esisteretra esseri umani e un'Intelligenza Artificiale forte? Prima ancora dipartire con l'ipotizzare tale rapporto dovremmo soffermarci sullaeffettiva possibile esistenza di un'IA forte come delineata nelladefinizione presente all'inizio di questo testo: una IA capacedi esprimere un pensiero tipicamente umano, sconfinante persinonell'autocoscienza. GeorgeDyson nel suo Darwin Among the Machines ciavvisa: «Nel gioco della vita ci sono tre giocatori: gli esseriumani, la natura e le macchine. Io sono fermamente dalla parte dellanatura. Ma sospetto che la natura sia dalla parte delle macchine.»Comprendiamo meglio la sua impostazione attraverso qualche commento ulteriore.Una specie messa in competizione con una più efficiente tende a estinguersi. Lemacchine dotate di un'IA sarebbero più efficienti degli esseriumani, perché non dormirebbero, non protesterebbero,vivrebbero più a lungo se non in eterno, non soffrirebbero dimalattie biologiche, carestie, disfunzioni individuali o sociali.Esse sarebbero un'altra specie, indipendentemente dal pensieroespresso, con la propria via evolutiva che potrebbe portarle aprendere il sopravvento su di noi.Maè propriosul tipo di pensiero che ci dobbiamo soffermare per poterle definire«intelligenti» nel senso sopra esposto. Per quanti sforzisi possa fare, è altamente improbabile che una macchina dotatadi intelligenza possa esprimere un pensiero umano. Purrifiutando l'idea riduzionistica che l'autocoscienza (anima) siariproducibile attraverso la ripetizione dell'apparato pensantecorrispondente (il cervello umano sotto forma di rete neurale),èinnegabile che il pensiero di una macchina sarebbe influenzato dallasua diversità fisica e comportamentale rispetto all'uomo,trovando riscontri anche nelle sua particolare etica che si verrebbea creare di conseguenza. Diversità e non corrispondenza dipensiero. Risalendodalversante opposto, se si costruissero macchine antropomorfe con lestesse limitazioni tipiche dell'uomo, non avremmo altro cheun'intelligenza artificiale debole, cioè capace di operare inmaniera simile al cervello umano in quanto sottoposta ai medesimicondizionamenti ambientali e fisici. Simulazione e non corrispondenzadi pensiero. Ci troveremmo in pratica di fronte a due esseri così caratterizzati:

  1. pensieroumano <-> corpo umano
  2. intelligenzaartificiale <-> corpo robotico/elaboratore
L'IAsarebbe quindiancora diversa dal pensiero umano e perciò, per definizione,non sarebbe un'intelligenza artificiale forte. E allora di cosastaremmo parlando? La risposta più logica dovrebbe essere: diuna intelligenza aliena rispetto all'uomo e dotata di unapropria etica e di un proprio approccio nei rapporti interspecie. Un'intelligenzacapace di credere nella libertà, di avere i propri sentimenti,di credere in un Dio misericordioso e pertanto benevole verso altrespecie?
http://etd.adm.unipi.it/theses/available/etd-10092003-111722/unrestricted/04_Introduzione.pdf
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MessaggioTitolo: Re: SE NEI FILM LO È ,IN NATURA INVECE SAREBBE IMPOSSIBILE : 'HRP-3 Promet Mk-II'   SE NEI FILM LO È ,IN NATURA INVECE SAREBBE IMPOSSIBILE :  'HRP-3 Promet Mk-II' Icon_minitimeSab 16 Ott 2010, 12:57

Buon divertimento! :
(FILMATI)

https://www.youtube.com/watch?v=gD1tjTsBsJc
https://www.youtube.com/watch?v=091ugdiojEM...related&search=
https://www.youtube.com/watch?v=WbFFs4DHWys...related&search=
https://www.youtube.com/watch?v=lJZTWwy6eUw...related&search=
https://www.youtube.com/watch?v=elVdiboCa80...related&search=
https://www.youtube.com/watch?v=xRR33WDFi_k...related&search=
https://www.youtube.com/watch?v=kThr6CMLrvg...related&search=
https://www.youtube.com/watch?v=ysU56JzBjTY...related&search=
https://www.youtube.com/watch?v=074fQp15aZc...related&search=
https://www.youtube.com/watch?v=RuxFJcG9SEo...related&search=
https://www.youtube.com/watch?v=6Ak3coBKBC0...related&search=
https://www.youtube.com/watch?v=fw4dH8CSKWk...related&search=
https://www.youtube.com/watch?v=cYc0sr5lXHE...related&search=
https://www.youtube.com/watch?v=Ig7qmddOq4s...related&search=
https://www.youtube.com/watch?v=OsVSJk_00xY...related&search=
https://www.youtube.com/watch?v=N0wxwYa9AqM...related&search=
https://www.youtube.com/watch?v=0ZheiyEt_eo...related&search=
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