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 PER UN "MONDO MIGLIORE" - SEVERN SUZUKI, LA BAMBINA CHE ZITTÌ IL MONDO PER SEI MINUTI (MA NULLA CAMBIÒ)

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MessaggioTitolo: PER UN "MONDO MIGLIORE" - SEVERN SUZUKI, LA BAMBINA CHE ZITTÌ IL MONDO PER SEI MINUTI (MA NULLA CAMBIÒ)   PER UN "MONDO MIGLIORE" - SEVERN SUZUKI, LA BAMBINA CHE ZITTÌ IL MONDO PER SEI MINUTI (MA NULLA CAMBIÒ) Icon_minitimeLun 21 Mar 2011, 13:33

PER UN "MONDO MIGLIORE" - SEVERN SUZUKI, LA BAMBINA CHE ZITTÌ IL MONDO PER SEI MINUTI (MA NULLA CAMBIÒ)


Severn
Suzuki non era altro che una bambina. Una bambina come lo siamo stati
noi, come lo sono – magari – i vostri fratelli, i vostri figli, i vostri
nipoti. Era una bambina e al contrario di tanti suoi coetanei preferì
andare al “Vertice della Terra delle Nazioni Unite” a Rio de Janeiro
piuttosto che giocare.









Fece una raccolta fondi e con una delegazione di suoi coetanei arrivò a parlare davanti ai potenti (o presunti tali) del mondo.



PER UN "MONDO MIGLIORE" - SEVERN SUZUKI, LA BAMBINA CHE ZITTÌ IL MONDO PER SEI MINUTI (MA NULLA CAMBIÒ) Severn



Severn
Suzuki aveva 12 anni, ma quel giorno ebbe una capacità d’analisi degna
di un premio Nobel. Zittì il mondo con un monologo che durò poco più di
sei minuti. Non fu un vero e proprio un j’accuse, ma semplicemente un
punto di vista sfociato in una richiesta di un mondo migliore. Quella
bambina canadese 18 anni fa, impugnò il microfono e nella maniera più
ingenua e pura possibile chiese ai rappresentanti delle Nazioni Unite:
come mai se “voi” grandi insegnate a noi bambini di essere generosi fate
le guerre e non utilizzate quelle forze e quei soldi per sfamare chi
non mangia?
L’innocenza di un bambino, come è noto, è in grado di
essere molto più persuadente di una qualsiasi strategia e pianificazione
di un adulto. “Ho paura di andare fuori al sole perché ci sono de buchi
nell’ozono, ho paura di respirare l’aria perché non so quali sostanze
chimiche contiene” esternava così le proprie ansie e le proprie
considerazioni. E richiedeva, ancora in quella maniera pura e
cristallina “non sapete come si fa a riparare i buchi nello strato di
ozono, non sapete come riportare indietro i salmoni in un fiume
inquinato, non sapete come si fa a far ritornare in vita una specie
animale estinta, non potete far tornare le foreste che un tempo
crescevano dove ora c’è un deserto. Se non sapete come fare a riparare
tutto questo, per favore smettete di distruggerlo”.

Quel
discorso, passato alla storica con il nome di “La ragazzina che zittì il
mondo per 6 minuti”, si concluse con un lungo applauso scrosciante
eseguito da tutti i presenti. E poi? E poi ognuno è tornato a farsi gli
affari propri. E a distanza di 18 anni ancora non si riesce a trovare un
accordo vincolante per salvare il clima.