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| Damanhur : La città della luce. | |
| | Autore | Messaggio |
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MASCHERA junior
| Titolo: Damanhur : La città della luce. Ven 19 Feb 2010, 14:29 | |
| La Federazione di Damanhur, spesso detta semplicemente Damanhur, è usualmente definita setta religiosa o comunità etico-spirituale. È situata in Piemonte, a circa 50 km a nord di Torino, nella Valchiusella, ai piedi delle Alpi.. Origini, caratteristiche, attività
Damanhur prende nome dall'omonima città egiziana di Damanhur, sede nell'antichità di un tempio dedicato a Horo. Il nome della città deriva dall’egiziano antico Timinhor (“Città di Horus"). [1]
La Federazione di Comunità di Damnahur, inizialmente definitasi "città-stato" o "comunità dell'Acquario", fu fondata nel 1976 da Oberto Airaudi come “esperimento sociale volto a dimostrare che solo attraverso una vita, gioiosamente mistica e comunitaria, è possibile oggi salvare l'umanità dal disastro morale ed ecologico cui l'attuale società postindustriale sta portando il nostro mondo. Damanhur sarà la città santa del futuro, la prima porta, il primo gradino, tramite i quali si potrà accedere ai grandi spazi della mente e dello spirito". [2]
Secondo il Presidente dell'Osservatorio Nazionale Abusi Psicologici, Patrizia Santovecchi, tra le caratteristiche di Damanhur, vi sono quelle tipiche delle sette, tra cui la mancanza di possibilità di uscire liberamente, senza nessun ricatto, anche a livello morale, la manipolazione attraverso la sindrome dell'assedio, per cui fuori dalla setta si collocano tutti i nemici, costituiti dalle energie negative, l'impossibilità di critica e la totale obbedienza imposta e l'allontanamento dai familiari, la completa spersonalizzazione nell'individuo, privato di ogni capacità decisionale e ormai assuefatto a chiedere al guru cosa debba fare.[3]
Damanhur venne alla ribalta nel 1992 con la scoperta del tempio sotterraneo, il Tempio dell'Umanità, costruito abusivamente nel corso di circa 16 anni. Questa struttura rischiò di essere smantellata su ordine delle autorità italiane perché la sua costruzione stava procedendo senza le necessarie autorizzazioni richieste dalla legge, ma successivamente l'ordine di smantellamento fu revocato.
La crescita e le attività della comunità di Damanhur hanno ricevuto e continuano a ricevere giudizi controversi.
Attualmente è costituita da 20 comunità sparse nella Valchiusella ognuna delle quali composta mediamente da una quindicina di persone ("cittadini"). La Federazione di Damanhur si struttura su aree boschive, aree agricole (campi coltivati e fattorie), abitazioni, aree produttive (aziende, laboratori artistici), scuole e giornali, e qualche decina di altre attività economiche e di servizio. All'interno della Federazione si utilizza una moneta alternativa, chiamata "Credito damanhuriano". Damanhur, comunque, ha anche dei centri in altre città italiane e all'estero (Europa eGiappone), dove si svolgono corsi, conferenze e attività collegate ad essa.
La federazione di Damanhur si occupa anche di ecologia (i damanhuriani definiscono la propria comunità come una "eco-società").
Tuttavia, su Damanhur, vi sono moltissime segnalazioni negative proprio di chi ha fatto parte di questa comunità. Non sono nuovi i racconti di ex adepti che raccontano degli abusi psichici e fisici subiti negli anni. A questo scopo, per una corretta valutazione, può essere consultato il sito ministeriale del Cesap ,ricco di testimonianze molto forti. Oltre a questo tipo di abusi, Damanhur, che spesso e volentieri parla della devozione verso l'ecologia, ha commesso abusi edilizi per diversi milioni di euro, a partire dalla costruzione del Tempio dell'Uomo, per proseguire con vasti parcheggi nelle colline verdeggianti valchiusellesi, per giungere all'Anfiteatro di cemento sito in mezzo ai boschi. Di recente, i NAS (Nucleo Antisofisticazione dei Carabinieri), ha sigillato gli studi medici della comunità, in quanto non a norma di legge. In questi studi, il medico, che oltre ad essere il medico di Damanhur è del Servizio Sanitario Nazionale, curava gli adepti e non, consigliando l'uso delle macchine costruite da Falco (capo della comunità) che imprigionando entità aliene sarebbero in grado di guarire da tutti i mali, compresi tumori. Economia di Damanhur e Credito damanhuriano [modifica]
Il credito damanhuriano è un sistema di valuta complementare, cioè una moneta alternativa, creato dai cittadini della Federazione di Damanhur. Damanhur ha sviluppato una propria economia applicando l'idea di beni e ricchezza comuni. All’inizio, fra il 1975 e il 1979, prima ancora dell'inaugurazione del primo villaggio-comunità, il gruppo dei fondatori decise di mettere in comune i risparmi personali di ciascuno e fu così possibile acquistare i terreni e costruire le prime abitazioni. Si decise di utilizzare la moneta interna per gli acquisti e i servizi interni alla comunità e, al tempo stesso, permettere ai cittadini damanhuriani di utilizzare le lire italiane anche per l’acquisto di materiali e proseguire l’insediamento della comunità. Queste monete interne erano, appunto, i Crediti che avevano il compito di sostituire l’uso della lira all’interno della comunità. Nel frattempo, la comunità si era stabilizzata ed aveva avviato diverse attività e servizi di cui i cittadini facevano ampio utilizzo, con l’uso del Credito. Grazie a questo sistema si incrementò molto la distribuzione e la formazione della ricchezza e dei beni. La velocità di transizione e la possibilità di effettuare molti scambi interni era un’ottima garanzia per la solidità del Credito, ma si andò anche nella direzione di sostituire la copertura in denaro corrente con beni immobili, acquistati man mano dalla comunità in modo tale da non vincolare necessariamente il denaro depositato, che poteva servire come liquidità. Con il tempo il meccanismo si perfezionò, fino ad arrivare all’attuale sistema che vede ora il valore del Credito agganciato al valore dell’Euro e prevede una serie di regolamenti per tutti coloro che aderiscono al circuito. Il Credito, infatti, è inserito all’interno delle attività della Federazione Damanhur, un’Associazione di Promozione Sociale.
Come sempre, vi è l'altra faccia della medaglia. La distribuzione e la formazione della ricchezza è avvenuta, a tutti gli effetti, solo nei piani alti della loro piramide sociale, formata in primis da Falco, il fondatore, e poi dai Re Giuda. I livelli sottostanti invece sono formati da adepti che, per frequentare la comunità, devono versare tassazioni mensili più o meno alte a seconda del loro "ceto" sociale all'interno della stessa, oltre ad offrire ore gratuite di lavoro. | |
| | | CYBORG AMMINISTRATORE
| Titolo: Re: Damanhur : La città della luce. Ven 19 Feb 2010, 14:38 | |
| I TEMPLI DELL'UMANITA'La grande costruzione definita da molti "l'Ottava Meraviglia del Mondo"Ogni anno, migliaia di persone visitano Damanhur per sperimentarne il modello sociale, studiarne la filosofia e per meditare nei Templi, la grande costruzione ipogea scavata a mano nella roccia dai cittadini di Damanhur e definita da molti come "Ottava meraviglia del mondo". La Sala dell'Acqua, della Terra, delle Sfere, degli Specchi, dei Metalli, il Tempio Azzurro, il Labirinto: i Templi dell'Umanità sono un'opera d'arte ipogea, interamente realizzata a mano e dedicata alla natura divina dell'umanità. È un grande libro tridimensionale che narra la storia dell'Uomo, attraverso tutte le forme d'arte, un percorso di risveglio al Divino dentro e fuori di sé. Nei Templi ogni particolare ha un significato: i colori, le misure e ogni dettaglio seguono un preciso codice di forme e proporzioni; ogni Sala ha la sua specifica risonanza e un proprio suono. I Templi dell'Umanità, simbolicamente, rappresentano le stanze interiori di ogni essere umano. Camminare attraverso le sue sale e corridoi corrisponde a un profondo viaggio all'interno di sé. http://www.tempio.it/ | |
| | | YF22-RAPTOR junior
| Titolo: Re: Damanhur : La città della luce. Ven 19 Feb 2010, 14:45 | |
| La storia dei Templi dell'Umanità
La nascita dei Templi Il primo piccone colpì la roccia in una calda notte di agosto. Era una sera di sabato, nel 1978. Oberto Airaudi e un’altra decina di damanhuriani sedevano intorno al fuoco, in uno spazio dietro la casa a ridosso della collina di Vidracco. Cadde una stella nel cielo, grande e luminosa, che lasciò dietro di sé una striscia ben visibile di polvere dorata che ricadde sulla Terra. Tutti pensarono che fosse un buon segno, e Oberto disse che in effetti indicava il momento perfetto per iniziare a scavare un Tempio, come quelli che da migliaia di anni non esistevano più. Si sarebbe fatto tutto grazie alla volontà e al lavoro delle mani… Increduli ma entusiasti, due dei presenti iniziarono subito a scolpire la montagna con martello e piccone e continuarono con fervore tutta la notte. Al mattino, altri giunsero a dar loro il cambio e da quel momento i turni continuarono ininterrotti a gruppetti, quattro ore alla volta per quindici giorni. Poi divennero meno fitti ma non si fermarono mai: tutti partecipavano con grande energia. Scavare dentro la montagna aveva un valore profondo, equivaleva a scavare dentro di sé. Dopo un paio di mesi, si giunse al termine della prima tappa: si era costruita una nicchia ricavata nel fianco del corridoio, dove andare a raccogliersi nel contatto con la terra, in pratiche di meditazione. Con l’acquisto di due martelli elettrici due squadre contrapposte cominciarono a procedere a semicerchio, seguendo calcoli che fino all’ultimo si temette fossero sbagliati. Ma non lo erano e il momento dell’incontro, al centro di quello che sarebbe diventato il Tempio Azzurro, fu celebrato con euforia. E dopo i festeggiamenti i lavori ripresero ancora più febbrili... http://www.tempio.it/it | |
| | | YF22-RAPTOR junior
| Titolo: Re: Damanhur : La città della luce. Ven 19 Feb 2010, 14:46 | |
| La Battaglia per i Templi Per lungo tempo dopo l’inizio degli scavi del Tempio nell’estate del 1978, il progetto rimase riservato esclusivamente agli artisti, artigiani, muratori impegnati direttamente nella costruzione. Persino molti degli appartenenti alla comunità non ne sapevano nulla. Per i damanhuriani che condividevano il segreto, era chiaro che costruire queste grandi sale sotterranee, arricchite da dipinti, sculture, mosaici e vetrate artistiche era un’azione rivoluzionaria e allo stesso tempo essenziale, ma in Piemonte non c’erano leggi che regolamentassero costruzioni sotterranee, né autorità a cui poter chiedere il permesso. I damanhu-riani si rifiutarono di abbandonare il loro grande sogno per mere ragioni burocratiche, e così il lavoro di scavo proseguì silenziosamente, giorno e notte, per i successivi sedici anni. Poi, ricorda l’avvocato di Damanhur, Cormorano Sicomoro, un mattino presto nell’ottobre del 1991, venne svegliato da uomini in divisa, armati di pistole e mitragliette. Senza rispondere alle domande poste da Cormorano, il gruppo di militari e officiali di polizia ordinarono che con la sua famiglia si spostasse dalla casa alla piazza lì vicino. Lì incontrarono i visi confusi e spaventati dei loro fratelli damanhuriani. Ovunque guardassero, c’erano ufficiali armati che si muovevano concitati, conducendo perquisizioni e urlando ordini. Avevano con loro cani anti droga addestrati, e tre elicotteri muniti di telecamere sorvolavano la zona. I damanhuriani si chiedevano come mai la loro pacifica comunità fosse diventata l’obiettivo di quella che pareva proprio un’incursione in grande stile. Cormorano temeva che la polizia avesse scoperto il Tempio. Cormorano ricorda che gli ufficiali si presentarono con un mandato da parte della magistratura che attestava una presunta evasione fi-scale di 50.000.000 di lire (circa 26.000 euro) a carico di due cooperative damanhuriane. Ma sapeva bene che per un’evasione fiscale non veniva mai utilizzato un tale dispiegamento di forze. Tra le forze dell’ordine intervenute c’erano corpi specializzati in operazioni ad alto rischio, richiamati nel cuore della notte da tutto il nord Italia e preparati per affrontare una situazione molto pericolosa. Coboldo Melo, addetto stampa di Damanhur in quegli anni chiese loro la vera ragione del raid, ma gli venne risposto che stavano solo eseguendo degli ordini. Coboldo, che ora trova umoristica la gratuità dell’operazione, ricorda che, col passare delle ore, le forze dell’ordine diventarono sempre più disilluse, stanche e infine arrabbiate per essere state buttate giù dal letto prima dell’alba per essere mandate nella comunità di Damanhur dove non c’era assolutamente nulla di pericoloso. Obbligati ad aspettare senza nulla da fare, i soldati vennero rifocillati dagli stessi damanhuriani. Coboldo ricorda che “l’intrusione ci costò una fortuna in caffè”. Nessuna accusa venne mai avanzata contro Damanhur, e la vera ragione di questo raid è sempre rimasta misteriosa. Tuttavia, nei mesi che precedettero l’attacco, la stampa locale aveva pubblicato diversi articoli negativi, che lasciavano intuire che ci fossero forze esterne all’opera per screditare la comunità. Ci furono anche gravi accuse sul fatto che Damanhur non fosse un ambiente adatto per i bambini. La diffamazione continuò fino a quando un gruppo di esperti nominati dal Giudice condusse un indagine e dichiarò che Damanhur era al contrario un luogo idea le per crescere i figli, e la Federazione vinse la causa legale contro il giornale che aveva dato spazio alle accuse.
Nel 1992, una lettera anonima che affermava l’esistenza di Templi nascosti fu inviata da un ex membro di Damanhur alla stazione locale dei Carabinieri. Le forze dell’ordine condussero un’indagine, ma non riuscendo a trovare l’accesso al Tempio, iniziarono a dubitare della veridicità delle chiacchiere. Nel luglio dello stesso anno, l’ex membro - che aveva cominciato a ricattare la comunità, senza ottenere il denaro che richiedeva in cambio del suo silenzio - alla fine convinse la polizia a fare un altro raid, fornendo una sommaria mappa di dove ricordava essere il Tempio. Armati e accompagnati da artificieri, i Carabinieri arrivarono il 3 luglio 1992 alle sette del mattino, accompagnati dal Procuratore di Ivrea, che aveva ordinato l’incursione. La polizia minacciò di fare saltare in aria la montagna se i damanhuriani non avessero rivelato l’accesso al loro Templi segreti. Oberto Airaudi, il fondatore di Damanhur, e Cormorano Sicomoro decisero di aprire la porta del Tempio al Procuratore e a tre ufficiali dei Carabinieri. Un quarto li seguì all’interno con una telecamera per riprendere la visita. Un’ora più tardi, gli uomini che uscirono dalla montagna erano tutti profondamente commossi e toccati dalla bellezza di cui erano stati i primi testimoni esterni. Il procuratore poggiò una mano sulla spalla di Oberto Airaudi e disse semplicemente “dobbiamo fare qualcosa per salvare il Tempio”. Il 9 ottobre 1992 Damanhur tenne la sua prima conferenza stampa per annunciare l’esistenza dei Templi dell’Umanità e la sera dopo immagini del Tempio vennero trasmesse in esclusiva su un canale televisivo nazionale. Immediatamente la Chiesa Cattolica cominciò ad esercitare pressione sulle autorità locali affinché la soluzione legale non venisse mai trovata e il Tempio fosse distrutto, oppure trasformato in attrazione turistica. Iniziò così un’estenuante battaglia per salvare questo edificio sacro. I damanhuriani lanciarono una campagna mondiale, raccogliendo oltre centomila firme in Italia e da un numero sempre maggiore di gruppi di sostenitori all’estero. Giornalisti e televisioni di tutto il mondo vennero invitati a visitare le sale sotterranee, per rendersi conto della meraviglia spirituale e artistica che i damanhuriani avevano creato e per diffonderne la conoscenza su tutto il pianeta. Anche autorità del mondo della cultura e della politica vennero portate in visita perché appoggiassero la campagna per salvare questa opera d’arte collettiva. Alla fine, nel giugno del 1996, con il sostegno delle Belle Arti, il governo italiano approvò uno speciale emendamento a una legge che permise di legalizzare la struttura sotterranea. Dopo quattro anni di incertezze e continue battaglie, i Templi erano salvi! Adesso che il segreto era stato rivelato al mondo, la nuova sfida per i damanhuriani sarebbe stata quella di proteggerlo, permettendo allo stesso tempo al pubblico di ammirare e godere di questa magnifica opera sacra nel cuore della montagna.
http://www.tempio.it/it | |
| | | YF22-RAPTOR junior
| Titolo: Re: Damanhur : La città della luce. Ven 19 Feb 2010, 14:47 | |
| La Sala degli Specchi
La Sala degli Specchi è dedicata alla luce, all’aria, al cielo, al sole e alla spiritualità. Questo Tempio celebra e prepara il risveglio dell’Essere Umano completo. La luce proviene dall’alto, attraversando una preziosa cupola, in vetro Tiffany. La sfumatura dominante è il giallo del sole, ma sono presenti anche tutti i colori dell’arcobaleno. Le luci che la illuminano da dietro donano l’impressione che al di sopra ci sia il cielo aperto e grazie a un abile gioco di riflessi sulle superfici a specchio, la luminosità si diffonde in tutto lo spazio. Al di sotto della cupola corre una balconata che percorre l’intero perimetro della Sala senza alcun appoggio a terra. Mosaici in vetro dedicati ai Solstizi e agli Equinozi decorano le pareti laterali della balconata, con simboli e colori che richiamano le altre Sale del Tempio. Un tondo di prezioso marmo nero spicca al centro del pavimento in granito rosso, e riflette i colori della cupola. È contornato da un fine mosaico in pietra e paste vetrose, che rappresenta dei ciuffi di tarassaco, fiore simbolo di Damanhur. Al centro delle pareti sui lati della Sala si aprono quattro nicchie, ognuna con al suo interno una sfera illuminata, impreziosite da vetrate dedicate agli elementi alchemici. Questa Sala è a disposizione per meditazioni individuali e di gruppo, per la terapia, per i matrimoni, per le pratiche e le cerimonie di ogni Scuola Spirituale. È anche possibile dormire in questa Sala, per un contatto speciale con la dimensione più profonda del sogno. L’immersione nel colore, nella luce e nelle straordinarie energie di questo ambiente è arricchita dal suono del gong, la cui frequenza attiva la Sala e produce vibrazioni che armonizzano e equilibrano i centri energetici del corpo. Per info: welcome@damanhur.it | |
| | | YF22-RAPTOR junior
| Titolo: Re: Damanhur : La città della luce. Ven 19 Feb 2010, 14:51 | |
| La Sala dell'AcquaDedicata al Principio Femminile e alle Forze divine femminili, questa Sala ha la forma di un calice simbolo di ricettività e accoglienza. La luce blu diffusa attraverso i vetri della cupola Tiffany, dona la sensazione di essere immersi in un’atmosfera marina. Le pareti circolari sono dipinte con diagrammi metafisici, schemi selfici e segni ancestrali: questa Sala è una grande biblioteca, che aiuta a risvegliare memorie profonde di tutti coloro che ci si trovano. I quattro serpenti-dragoni realizzati in foglia d’oro sulla pareti rappresentano i punti di affioramento delle Linee Sincroniche, le strade di energia che uniscono mondi lontani della galassia. A sinistra della porta d’ingresso una rientranza scavata nella roccia contiene l’altare principale della Sala. Dietro alla sfare, un fuoco è sempre acceso. Il mosaico pavimentale presenta sei delfini in movimento all’interno di una morbida stella a sei punte con al centro il doppio quadrato, simbolo della bandiera di Damanhur. Questa Sala è a disposizione per meditazioni sui cicli della vita, per prepararsi alla nascita, per risvegliare le proprie memorie profonde, per entrare in contatto con la propria parte femminile. Grazie alla sua straordinaria acustica, può essere utilizzata per il canto e la composizione. Per info: welcome@damanhur.it | |
| | | YF22-RAPTOR junior
| Titolo: Re: Damanhur : La città della luce. Ven 19 Feb 2010, 14:56 | |
| La Sala della TerraLa Sala della Terra, a trenta metri di profondità, si compone di due stanze circolari che creano il segno dell’infinito. Questo Tempio celebra il nostro pianeta, la natura, e il principio maschile, attivo e fecondante. La Stanza Superiore, alta oltre sette metri, ospita un magnifico portale in vetro dai colori solari, di fronte al quale, si apre la Porta Lunare, in mille sfumature blu, azzurro e argento. Sul pavimento al centro, un prezioso tondo in marmo nero, che contiene il doppio quadrato della bandiera di Damanhur, contornato da quattro tori in corsa simboli del principio maschile. Otto colonne rivestite in ceramica bianca e decorate con motivi in rilievo e foglia d’oro, sottolineano il perimetro della Stanza. I dipinti, che rivestono per intero le pareti circolari della Stanza, raccontano la storia dell’umanità secondo la filosofia damanhuriana: l’entrata del Principio Umano nelle forme come divina unità di maschile e femminile, la Creazione e l’Evoluzione dell’universo, il Tempo, lo Sviluppo delle civiltà, la Battaglia contro i propri limiti e il Risveglio del Dio Interiore in ogni essere umano. La Stanza Inferiore è ricca di pitture, mosaici, sculture e opere in vetro. I suoi temi principali sono la diversità della vita sul nostro pianeta, il ciclo dell’esistenza, il tempo individuale e cosmico. Questa Sala è una grande arca, per ricordare a ognuno la responsabilità degli esseri umani di preservare la vita e la diversità, e di impegnarsi attivamente per la sostenibilità del pianeta. Questa Sala è a disposizione per meditazioni personali e di gruppo, anche con molte persone. Permette l’accesso a memorie ancestrali della nostra specie, il contatto con il fuoco, le forze della terra e l’intelligenza del pianeta. Viene anche utilizzata per la danza e il contatto con il corpo. Grazie alla sua acustica è molto indicata per la musica. Per info: welcome@damanhur.it http://www.tempio.it/it | |
| | | YF22-RAPTOR junior
| Titolo: Re: Damanhur : La città della luce. Ven 19 Feb 2010, 15:21 | |
| Sting nella comunità New Age ascolta la musica delle pianteIl cantante inglese è stato ospite per due giorni della comunità di Damanhur in Val Chiusella. Assieme alla moglie Trudie Styler e a due amici ha visitato i templi sotterranei, realizzati negli anni scorsi dagli adepti. Sting è rimasto molto colpito dalla musica prodotta da pianteSting nella più importante comunità new age italiana. L'ex leader e voce dei Police ha visitato la Federazione di Damanhur in val Chiusella. Sting ha trascorso due giornate in Canavese con la moglie Trudie Styler e due amici nord americani: il gruppo ha visitato la sede storica di Baldissero Canavese, i Templi dell'Umanità e le attività di Damanhur Crea a Vidracco, ha incontrato il fondatore Oberto Airaudi (Falco) e altri damanhuriani. Gli ospiti sono arrivati dalla Toscana, dove Sting vive da anni e dove produce vino biodinamico, olio e miele biologico: "Ho assaggiato il vostro Erbaluce "Aval" - ha commentato - e mi è davvero piaciuto. Potrei fare qualche scambio tra i miei vini toscani e l'Erbaluce del Canavese". Il gruppo ha visitato i Templi dell'Umanità e, il giorno seguente, Sting ha chiesto di tornare in alcune sale che lo hanno particolarmente colpito per la bellezza artistica e per la sonorità. In un colloquio con il fondatore Oberto Airaudi (Falco), il musicista inglese ha espresso un brevissimo commento sull'esperienza vissuta: "Per quanto mi riguarda io giudico le persone in base a chi li circonda e tu sei circondato da bellissime persone". Sting è rimasto molto colpito dalla "musica delle piante", che ha ascoltato dopo la visita ai Templi sotterranei dell'Umanità. Il musicista si è fatto spiegare ogni dettaglio del funzionamento delle apparecchiature elettroniche e ha trascorso due ore ad ascoltare la musica prodotta da piante differenti. Un geranio lo ha particolarmente colpito: "Mi ricorda molto - ha commentato - le mie ultime composizioni che usciranno il prossimo novembre, ispirate alla stagione invernale". Il musicista è intenzionato a seguire di persona una nuova sperimentazione: "In Toscana - ha spiegato - alcuni viticoltori usano la musica nei loro vigneti, perché sono convinti che migliori la qualità dell'uva e del raccolto. A questo punto voglio provare la musica delle piante nei miei vigneti". Nel corso della sua visita Sting ha ricordato un suggerimento ricevuto da un gruppo di nativi australiani: "Mi consigliarono di dormire almeno una volta nel ventre della terra, per aprire nuove strade al mio percorso spirituale. Per questo motivo ho chiesto di trascorrere la notte in una delle Sale dei Templi dell'Umanità". | |
| | | YF22-RAPTOR junior
| Titolo: Damanhur, comunità rinnovabile Ven 19 Feb 2010, 15:25 | |
| Dai pannelli solari degli anni ’80, rigorosamente fatti in casa, ai 180 Kwp degli impianti installati fino ad oggi anche con il Conto Energia. L’obiettivo è la produzione di altri 180 Kwp entro la fine del prossimo anno per raggiungere il 50% di autosufficienza energetica del migliaio di “cittadini” della Federazione di Comunità Damanhur, realizzata in Piemonte a partire dalla fine degli anni ’70 (www.damanhur.it). Il solare termico resta un passo avanti rispetto al fotovoltaico: gli impianti installati nelle case dei damanhuriani occupano 240 mq di superficie e garantiscono l’80% del fabbisogno di acqua calda sanitaria. Da un anno è in funzione anche un impianto di geotermia con pompe di calore acqua aria, abbinato a solare termico e fotovoltaico, cuore di una grande casa costruita in bioarchitettura nel territorio di Cuceglio (TO). Nell’ottobre del 2007 Fee Italia (Foundation For Environmental Education) ha assegnato alla Federazione e all’Amministrazione comunale un riconoscimento internazionale per i materiali e le tecnologie utilizzati. Le energie rinnovabili rappresentano un vecchio sogno per i damanhuriani, gente di tutte le età e provenienza geografica, in maggioranza italiani, che animano la più grande comunità europea per numero di aderenti ed estensione territoriale. A trent’anni dalla sua nascita, la Federazione ha territori boschivi e agricoli per un totale di circa 600 ettari nel Canavese, tra Torino e la Valle d’Aosta, con un centinaio tra abitazione e strutture utilizzate per varie attività lavorative. Oggi si occupa di energie rinnovabili la Cooperativa Solerà (www.solerà.info), azienda che vive una costante espansione, con cantieri in Piemonte e in altre regioni. Un passaggio importante per l’utilizzo di rinnovabili, che ha permesso un evidente salto di qualità nei risultati a lungo inseguiti dai damanhuriani: i primi 12 pannelli fotovoltaici, datati 1989, garantivano una potenza di picco di soli 60 Wp e soltanto nei cinque anni successivi furono realizzati altri 4 impianti per un totale di 130 Wp. Un primo risultato considerato del tutto insufficiente, almeno in rapporto alle aspettative comunitarie, con una produzione complessiva di 15 Kwp. La voglia di sperimentare, pure in assenza di specifiche specializzazioni in questo settore, hanno portato all’installazione di altri 3 impianti negli anni ’90, anche se la vera e propria svolta è avvenuta soltanto nel 2003 con i primi bandi regionali dedicati alle rinnovabiliLa cooperativa ha facilitato la scelta di materiali e ha permesso di utilizzare al meglio i nuovi incentivi, consentendo di arrivare a 150 Kwp installati, ai quali si sono aggiunti 30 Kwp sull’onda del “Conto Energia”, pari al 25% del fabbisogno di energia elettrica consumata dai damanhuriani. L’esperienza damanhuriana non deriva semplicemente da un’idea ecologista o dall’interesse per il risparmio. | |
| | | YF22-RAPTOR junior
| Titolo: La visione filosofica Ven 19 Feb 2010, 15:26 | |
| Damanhur si è occupata di “energia” ancora prima di esistere, vale a dire dalla metà degli anni ‘70: la filosofia ispiratrice di questa esperienza spirituale e sociale ha sempre previsto la ricerca di un rapporto equilibrato tra esseri umani e risorse del Pianeta. In quel periodo storico l’Italia viveva in pieno lo sviluppo economico avviato dopo la fine della seconda guerra mondiale. L’inspiratore della Federazione di comunità, Oberto Airaudi (il nome damanhuriano è Falco) e con lui gli altri fondatori, elaborarono allora gli aspetti fondamentali di una nuova filosofia di vita, intendendoli come base di un pensiero sul quale sviluppare in brevissimo tempo l’organizzazione sociale e di carattere comunitario: il concetto ampio di “energia” conteneva già una visione olistica del termine più attuale di “società sostenibile”. Dal punto di vista damanhuriano la carica vitale che muove gli esseri umani ha una rispondenza anche nel rapporto con gli Elementi e con le leggi fisiche del pianeta, nella relazione tra risorse umane ed energetiche. Come tutte le società organizzate anche la Federazione ha approvato un corpo di leggi con alcuni Principi generali. Due articoli della Carta costituzionale sono dedicati a ricerca e sperimentazione: in specifico si riferiscono alla relazione tra spiritualità, ricerca ed ecologia, che “ispirano ogni rapporto con l’ambiente, anche attraverso l’impiego di tecnologie appropriate, utili al miglioramento della qualità della vita”. Falco, nei suoi numerosi scritti pubblicati soprattutto del periodo tra gli anni ’80 e la fine degli anni ’90, ha costantemente stimolato la ricerca e la sperimentazione in questo settore, sempre all’insegna della concretezza e del “fare”: il pensiero indirizza l’azione e le opere realizzate trasformano la condizione materiale, favorendo così l’evoluzione dello spirito. http://www.rinnovabili.it/damanhur-comunita-rinnovabile-701855 | |
| | | YF22-RAPTOR junior
| Titolo: Con Damanhur nella Torino Magica. Viaggio iniziatico nel mistero. L’8° meraviglia del mondo. Ven 19 Feb 2010, 15:35 | |
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| Titolo: Re: Damanhur : La città della luce. | |
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| | | | Damanhur : La città della luce. | |
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