Scientific American ha recentemente pubblicato un articolo sulla ricerca di lune extrasolari abitabili.
Negli ultimi anni il numero di esopianeti scoperti ha raggiunto il ragguardevole numero di alcune centinaia e, sostiene la Prof.ssa Sara Segaer del MIT (Massachussets Institute of Technology), scoprire lune abitabili “è solo questione di tempo“.
Molti degli esopianeti identificati ad oggi sono di dimensioni importanti e molto simili ai pianeti Giove e Saturno, giganti gassosi privi di qualsiasi consistenza, ma dotati fortissima attrazione gravitazionale. I giganti gassosi sono più facilmente rilevabili per via delle perturbazioni gravitazionali che generano, ma sono decisamente inospitali per la vita, proprio a causa del fatto che non dispongono di una crosta terrestre dove la vita può svilupparsi. I pianeti gassosi, inoltre, sono dotati di atmosfere densissime con pressioni e temperature altissime.
Tuttavia, giganti come Saturno e Giove possono attrarre un numero considerevole di lune, tipicamente agglomerati di elementi pesanti come rocce e metalli e, se queste lune sono dotate di massa sufficiente, a loro volta possono ospitare una vera e propria atmosfera e liquidi in superficie. In definitiva, possono sviluppare vita aliena. Perché ciò accada, ovviamente, sono necessarie condizioni molto particolari. Nader Haghighipour, astronomo planetario dell’Università delle Hawaii, sta lavorando proprio all’identificazione di quei pianeti adatti ad ospitare lune a loro volta abitabili, lune dove la probabilità di trovare liquidi non è trascurabile. In un articolo su American Scientist , Haghighipour ci parla di interessanti ipotesi di stelle binarie con pianeti abitabili, un pò come accade su Tatooine, il pianeta del mondo fantastico di Guerre Stellari.
Questa combinazione pianeta gassoso – luna abitabile non è nuova neanche per il nostro sistema solare. Titano, ad esempio, è dotato di un ciclo metano / etano molto simile al ciclo dell’acqua che abbiamo sulla Terra, riporta recentemente Jonathan Lunine, ricercatore dell’Università di Tor Vergata. Il problema, nel nostro sistema solare, è che Saturno è troppo distante dal Sole e troppo freddo per ospitare la vita.
L’astronomo statunitense Darren Williams, attivo in materia da una decina di anni, non ha comunque dubbi: la probabilità di trovare condizioni relative tipo quella Terra-Luna su altri sistemi planetari non è affatto trascurabile. Ciò che è più interessante è che pianeti e lune abitabili si possono trovare in una variegatissima quantità di combinazioni. Possono esistere benissimo pianeti orbitanti intorno a stelle principali il cui anno, pari al periodo di rivoluzione intorno alla stella principale, sia brevissimo, nell’ordine dei nostri giorni. Oppure, pianeti in orbita attorno a stelle doppie o con più lune.
Il pianeta COROT-9b, che orbita attorno a COROT 9, stella della costellazione del Serpente, effettuerà un transito il prossimo 17 giugno e permetterà ai nostri strumenti di rilevare, proprio grazie alle caratteristiche fisiche del transito planetario, eventuali lune. Proiettando su scala cosmica, si intuisce che la presenza di lune o pianeti abitabili è praticamente certa.
Leggendo tutto ciò, viene spontaneo fare il parallelo con le Sacre Scritture, Su Wikipedia è possibile trovare un compendio – estremamente succinto – che compara le ipotesi di creazione secondo le varie religioni. Abbastanza frequente è l’idea di buio primordiale, seguito dalla creazione della luce. E’ interessante notare che in nessuno di questi c’è traccia di “uno o più Soli” o “una o più Lune”, dimostrando come l’ipotesi di vita al di fuori della Terra non fosse neanche contemplata dall’estensore.
In particolare nella Genesi, si pone la creazione del Sole e della Luna in un momento successivo. Non era infatti scontato, all’epoca della prima scrittura dei testi, che fosse il Sole a produrre la luce. La Chiesa Cattolica si sta arrampicando costantemente sugli specchi per tentare di assegnare valenza puramente metaforica alle Sacre Scritture, ogni volta che le scoperte, soprattutto in campo astrofisico, mettono regolarmente in crisi i dogmi di fede. In ogni caso, in un paese progredito come il nostro, le scoperte scientifiche non sembrano smuovere più di tanto le coscienze degli innumerevoli credenti, nonostante le evidenti contraddizioni rilevabili nelle Sacre Scritture e le terribili sorti toccate a Galileo Galilei e Giordano Bruno, proprio per difendere i testi sacri.
La scienza è, comunque, inarrestabile. Nel 2014 è previsto il lancio del Telescopio Spaziale James Webb , con missione primaria l’investigazione del residuo ad infrarossi del big bang che getterà, ne siamo sicuri, ulteriore sconforto in quanti si ostinano ancora a voltare la testa dall’altra parte in nome di una fede cieca e sorda a qualsiasi percorso di ragionamento.
Tempi duri per il Vaticano quindi, che già nel novembre scorso si è trovato a dover ammettere l’esistenza di vita aliena, in una conferenza passata in sordina nei media. Le incongruenze con i testi sacri però restano e, chissà, forse nei prossimi anni vedremo una nuova edizione della Bibbia.
Fonte: http://www.cronachelaiche.it/2010/05/vita-aliena-su-pianeti-e-satelliti-extrasolari-tempi-duri-per-le-sacre-scritture/