Che cosa rende, ai confini del Sistema Solare, nella fascia di Kuiper, un oggetto appena scoperto, così brillante ?
La scoperta, pubblicata su Nature da un gruppo di ricerca coordinato da James Elliot del Massachusetts Institute of Technology (Mit) , secondo gli autori fara' riscrivere la storia di questa zona, considerata il relitto del disco proto-planetario da cui e' nato il Sistema solare.
La fascia di Kuiper si trova immediatamente oltre l'orbita di Nettuno, a 6 miliardi di chilometri dalla Terra, ed e' popolata da piccoli corpi (sono circa mille quelli individuati finora) che si pensa si siano formati contemporaneamente ai pianeti. Le dimensioni molto piccole e l'enorme distanza dalla Terra rende difficile lo studio di questi oggetti la cui grandezza, distribuzione e caratteristiche restano incerte.
Ma ''questi parametri fisici - spiega Bruno Sicardy, dell'Osservatorio di Parigi, in un commento all'articolo - sono essenziali per valutare la massa attuale della fascia di Kuiper e comprenderne la storia''.
Anche se difficili da osservare, questi oggetti possono essere ben studiati quando passano davanti ad una stella, un fenomeno, chiamato 'occultazione stellare'. Questa tecnica ha permesso di osservare l'oggetto descritto su Nature, chiamato KBO 55636, di cui sono stati misurati il raggio (risultato di circa 143 chilometri), e l'albedo (risultata molto alta).
La prima ipotesi è che la brillantezza possa derivare da una pellicola di ghiaccio che ricopre l'oggetto. Ma la scoperta ha sorpreso gli scienziati perche' la presenza di ghiaccio e' difficile da far quadrare con l'eta' attribuita a KBO 55636 (circa un miliardo di anni): al pari dei suoi coetanei il corpo celeste dovrebbe avere una superficie grigia e smorta.
fonte www.ANSA.it