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 .:: La paura del domani ::.

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MessaggioTitolo: .:: La paura del domani ::.   .:: La paura del domani ::. Icon_minitimeGio 22 Ott 2009, 20:19

Quale sarà il futuro e la fine dell’Universo? Dipende dal modello che vogliamo considerare. Se, ad esempio, volessimo prestare fede al modello di Universo stazionario (steady-state universe) di Fred Hoyle la risposta sarebbe che il futuro sarà come il presente e che la fine non avverrà mai, perché l'Universo è eterno. Nel 1948, a Cambridge, due profughi dall'Austria occupata dai nazisti, Herman Bondi e Thomas Gold, avanzarono una teoria (che in seguito verrà divulgata e ampliata dall'astronomo inglese Fred Hoyle) secondo la quale l'Universo doveva apparire grosso modo sempre uguale a sé stesso in qualsiasi tempo e in qualsiasi punto dello spazio lo si osservasse.
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Il modello, chiamato «Universo allo stato stazionario», non escludeva che l'Universo medesimo fosse in via di espansione (come evidenziavano le osservazioni relative al «red shift», cioè allo spostamento verso il rosso delle righe spettrali), ma prevedeva che, a mano a mano che le galassie si allontanavano l'una dall'altra, nuova materia avrebbe dovuto essere creata dal nulla in quantità esattamente sufficiente a compensare la diminuzione della densità causata dall'espansione. Il modello non convinse la comunità scientifica per una serie di motivi, a cominciare dalla impossibilità di controllare la formazione di nuova materia che si sarebbe generata al ritmo di un atomo di idrogeno per metro cubo ogni miliardo di anni. Se si scegliesse invece il modello del Big Bang proposto da George Gamow nel 1946, allora sarebbe possibile prevedere una fine dell'Universo perché in questo caso ci sarebbe stato un inizio. Il modello del Big Bang prevede infatti che l'Universo sia comparso dal nulla, sotto forma di «particella quantistica», circa 15 miliardi di anni fa e, subito dopo la nascita, abbia cominciato ad espandersi e a riempirsi di materia ed energia.

Come evolverà questo Universo? Innanzitutto occorre precisare che i corpi in esso presenti, col passare del tempo, si raffredderanno sempre più. Si raffredderà la Terra e gli altri pianeti, si raffredderanno il Sole e le altre stelle, si raffredderà ogni cosa. Le stelle però non si comporteranno tutte allo stesso modo: alcune si raffredderanno lentamente e gradualmente, altre lo faranno passando attraverso una serie di processi di trasformazione che ne cambieranno profondamente l'aspetto. Ma alla fine comunque ogni cosa sarà fredda.

Contemporaneamente al raffreddamento dei corpi celesti, si verificheranno delle collisioni che porteranno, in alcuni casi, alla frantumazione dei corpi più grandi in corpi più piccoli e in altri casi alla cattura dei corpi più piccoli da parte di quelli più grandi. Ora, poiché i corpi più massicci, in seguito alla loro aggregazione con quelli più piccoli, aumenteranno ulteriormente la loro massa e quindi il raggio di azione della loro forza gravitazionale, si otterrà l’effetto che i corpi piccoli diminuiranno di numero mentre aumenterà progressivamente la massa di quelli più grandi.

Ogni corpo di piccola massa catturato da uno di massa maggiore, oltre che materia, porta con sé anche energia cinetica (cioè energia conseguente al movimento) che si convertirà in calore al momento dell'impatto. Questo calore dovrà quindi essere smaltito unitamente a quello prodotto dalla stella in seguito alle reazioni nucleari che avvengono al suo interno. Ciò provocherà un ulteriore allungamento dei tempi di raffreddamento.

Le stelle sono delle enormi masse di gas destinate a contrarsi sotto la spinta della forza di gravità da loro stesse generata fino a diventare più piccole dei pianeti, a meno che contemporaneamente, al loro interno, non avvengano le reazioni nucleari di fusione che sviluppano il calore necessario a mantenere espanso il loro volume. Le reazioni nucleari che avvengono nel centro delle stelle consumano idrogeno che si trasforma in elio e in altri elementi più pesanti. Quando la riserva di idrogeno raggiunge certi valori minimi e le reazioni non sono più sufficienti a creare il calore necessario ad opporsi alla forza di gravità, questa ha il sopravvento e la stella collassa direttamente in un corpo più piccolo, se le sue dimensioni sono inferiori o pari a quelle del Sole, oppure esplode prima di collassare, se è di dimensioni maggiori. In quest'ultimo caso il residuo della stella esplosa si trasforma in una pulsar o in un buco nero, cioè in corpi estremamente densi e dotati quindi di una forza di gravitazione intensissima capace di catturare qualsiasi cosa s'avvicini, compresa la luce, nel caso dei buchi neri.

Dopo un certo tempo (diciamo 100 miliardi di anni, tanto per fissare una data), la nostra Galassia, come tutte le altre, sarà piena di stelle collassate che emetteranno poca luce (e non ne emetteranno alcuna nel caso dei buchi neri) e corpi planetari freddi e bui. Tutte queste galassie continueranno a girare su sé stesse come fanno attualmente e ad allontanarsi da tutte le altre se la spinta propulsiva del Big Bang continuerà a prevalere sull'attrazione gravitazionale da loro stesse prodotta.

All'interno di ogni singola galassia continueranno nel frattempo le collisioni e i corpi di massa maggiore attrarranno e cattureranno le polveri residue, i pianeti, i frammenti di corpi celesti e le stelle collassate di piccole dimensioni, diventando in tal modo ancora più grandi. A loro volta questi corpi precipiteranno nei numerosi buchi neri di varie dimensioni che frattanto si saranno formati dall'esplosione delle stelle più massicce. Ogni cosa, alla fine, risentirà dell'attrazione gravitativa del buco nero più grande che dovrebbe trovarsi al centro di ogni galassia. Gli astronomi ritengono infatti che al centro della nostra Galassia e per analogia al centro di tutte le altre, vi sia un enorme buco nero in costante crescita.

Alla fine, l'Universo sarà pieno di galassie trasformate in giganteschi buchi neri in allontanamento reciproco. Questo sarebbe lo scenario finale qualora l'Universo dovesse essere «aperto» cioè in perpetua espansione, e i buchi neri strutture stabili.

Ma forse le cose non andranno così perché l’Universo potrebbe non essere aperto e i buchi neri potrebbero essere strutture precarie invece che stabili. Un tempo i buchi neri erano ritenuti qualche cosa di definitivo da cui nulla poteva uscire quando tutta la materia e l'energia esistente fosse stata catturata. Recentemente però, il fisico inglese Stephen W. Hawking, applicando le leggi della meccanica quantistica, ha scoperto che i buchi neri potrebbero «evaporare», cioè da essi potrebbe uscire materia sotto forma di particelle subatomiche (elettroni e protoni) ed energia sotto forma di fotoni.

Le particelle subatomiche dopo essere uscite dai buchi neri, a loro volta, dovrebbero decadere, cioè trasformarsi. Si sa da tempo che i neutroni, se non sono associati ai protoni, cioè se non sono all’interno dei nuclei atomici, sono instabili e si trasformano, nel giro di pochi minuti, in protoni ed elettroni. Fino a poco tempo fa, tuttavia, si riteneva che i protoni fossero particelle stabili e immutabili, cioè che avessero una vita infinita. Recentemente invece sono state avanzate delle teorie sulle particelle elementari secondo le quali i protoni dovrebbero essere instabili e quindi destinati a decadere, anche se molto lentamente, in positoni, fotoni e neutrini. Se le cose stessero effettivamente in questi termini, gli elettroni superstiti, incontrandosi con i positoni di nuova formazione, dovrebbero annichilarsi producendo energia pura sotto forma di fotoni.

Si calcola che trascorsi 10100 anni (un uno seguito da cinque o sei righe di zeri, praticamente un tempo infinito) l'Universo sarà ridotto ad un'enorme palla piena di fotoni, neutrini ed antineutrini in perpetua espansione. Lo spazio sempre più ampio a disposizione dell'energia e della miriade di corpuscoli di massa insignificante diventerà qualche cosa che assomiglia sempre più al vuoto, proprio a quel vuoto da cui l'Universo avrebbe preso l'avvio. Si può quindi immaginare che in un futuro molto lontano si creeranno quelle condizioni di vuoto assoluto entro il quale le fluttuazioni casuali potrebbero produrre quella particella quantistica che dette inizio, miliardi e miliardi di anni prima, al nostro Universo.

Quindi, se vivessimo in un Universo in continua espansione, l'evento si ripeterebbe, seppure in tempi estremamente lunghi. Ma cosa succederebbe se vivessimo in un Universo «chiuso»?

In un Universo chiuso, cioè in un Universo nel quale prima o poi l'espansione si esaurirà e comincerà la contrazione sotto l'azione della forza gravitazionale, alla fine si dovrebbe assistere al collasso di tutta la materia e di tutta l’energia esistente in una struttura compatta di densità infinita. Si dovrebbe cioè verificare il cosiddetto «Big Crunch», o grande implosione, che porterebbe ogni cosa alla particella quantistica iniziale dalla quale potrebbe scaturire un nuovo Universo e da questo un altro e dopo questo un altro ancora in una successione inarrestabile.

Questo modo di vedere le cose è indubbiamente originale e, se non altro, avrebbe il merito di mettere d’accordo coloro che immaginano l'Universo infinito e quelli che invece lo preferiscono di dimensioni finite.

Ma, a prescindere da questo risultato, che finalmente concilia posizioni antitetiche, quale altro scopo si prefigge l'indagine sul destino ultimo dell’Universo? La risposta è semplice e banale insieme: si tratta di un problema scientifico e l’uomo, per sua stessa natura, è alla ricerca incessante e quasi maniacale di nuovi problemi da risolvere e delle relative soluzioni da proporre. E l’esplorazione di nuovi ambiti, anche in questo caso, ha portato, e inevitabilmente porterà in futuro, a continui progressi nei più disparati settori del sapere che, direttamente o indirettamente, contribuiranno a migliorare la qualità della vita umana.

Fonte: Cosediscienza.it
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MessaggioTitolo: Re: .:: La paura del domani ::.   .:: La paura del domani ::. Icon_minitimeVen 23 Ott 2009, 09:45

Eccomi dinuovo qua.
volevo soffermarmi per esprimere alcuni dei tanti punti sulla quale oggi giorno si dovrebbe avere paura per il domani visto che,con i tempi che corrono e come noi sappiamo si stringono ,piu che correre ai ripari non possiamo fare altro.Che i governi hanno ,stanno e tengo noscosti segreti addirittura associati al governo ombra bhe lo sappiamo fin dai tempi in cui l`AREA51 fece parlar di sè.Il problema è che noi avvolte trascuriamo ogni minimo particolare,avvolte perche siamo stati ingannati gia assai volte oppure vediamo il problema ma sotto dietro inllusionismo dei governi stessi.Oscuramenti di foto,insabbiamento di prove,missioni cammufate sotto altri motivi,ecc ecc.Se ero apriamo gli occhi ,bhe i fatti sono alla fine tutti collegati ad un unico mottivo,noi abbiamo il diritto di sapere cio che dobbiamo sapere .



@JAERICHO2012
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MessaggioTitolo: Re: .:: La paura del domani ::.   .:: La paura del domani ::. Icon_minitimeVen 23 Ott 2009, 10:16

Caro JERICHO2012,hai piu che ragione
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MessaggioTitolo: Re: .:: La paura del domani ::.   .:: La paura del domani ::. Icon_minitimeVen 23 Ott 2009, 14:50

i fatti oramai parlano da soli ed ogniuno di noi piu che domandarsi che fine faremo non possiamo fare,appena insorgono gruppi dimostranti contro certe vicende dei governi o scoppia una guerra o la situazione precipita nei casseti delle scrivanie archiviate per poi chissà quando tra 50 anni quando si riaprono risulteranno sempre vuoti.
Il post sulle foto della svizzera postate da ADMIN parlano chiaro qualcosa sta gia arrivando,basta anche notare il forte esponente delle percentuali medie annue sui casi di cancro e malatie cutanee alla pelle ,come si sono rialzati.
siamo benissimamente coscienti di cio che abbiamo in mano ma nonstante cio restiamo a riempire solo i web senza iniziare a rivoltarci ai governi.Basta uno moltiplicato per mille per poi moltiplicarlo a sua volta per mille ancora,per scatenare una guerra ai governi
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MessaggioTitolo: Re: .:: La paura del domani ::.   .:: La paura del domani ::. Icon_minitimeMer 04 Nov 2009, 22:59

concordo con JERICHO2012 .infatti piu ci avviciniamo al 2012 piu sembra che accadano cose e fenomeni alterni piu strani del solito.Da notare le diversita climatiche degli ultimi decenni,e che proprio in questo anno 2009 si sono sempre piu intensificati in certi punti del globo.
A causa del vento solare gia si incominciano a vedere i prmi sbalizi sia sulle linee fisse che mobili dei telefoni senza parlare dei programmi satellitari che come inconsueto ogni tanto durante l arco della giornata vanno e vengono senza spiegazioni nemeno dalla stessa redazione dei programmi sia in digitale che non.
I satelliti sono ormai in via di sfasamento per cause dovute al forte inalzamento delle temperature solari che ormai dovrebbero essere evidenti tra l anno 2010 e 2011.
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MessaggioTitolo: Re: .:: La paura del domani ::.   .:: La paura del domani ::. Icon_minitimeGio 05 Nov 2009, 00:02

ma nessuno ha mai pensato che i cambiamenti nel corso dei secoli ci sono sempre stati,le varie ere geologiche lo dimostrano,io non credo che ci sarà la fine del mondo ma la fine di un era e l'inizio di un'altra,molti cambiamenti climatici sono la causa dei troppi abusi che l'uomo ha fatto e che aime ora è troppo tardi x porre rimedio...
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MessaggioTitolo: Re: .:: La paura del domani ::.   .:: La paura del domani ::. Icon_minitimeGio 05 Nov 2009, 00:14

memole 38 ha scritto:
ma nessuno ha mai pensato che i cambiamenti nel corso dei secoli ci sono sempre stati,le varie ere geologiche lo dimostrano,io non credo che ci sarà la fine del mondo ma la fine di un era e l'inizio di un'altra,molti cambiamenti climatici sono la causa dei troppi abusi che l'uomo ha fatto e che aime ora è troppo tardi x porre rimedio...

la ragione posta davanti a dati scientifici,provepiu che reali su cosa e come e addirittura quando possa finire il mondo non dimostra il contrario di cio che scrivi.Infatti finisce un era e ne inizia una ,parallela a questa.Le testimonianze e gli avvenimenti di oggi giorni dimostrano che a causa di pocchissime macchie solari,il nostro pianeta sarà soggetto ad unda d urto del vento solare gia soprigioantasi nel 1995 e che ora dovrebbe arrivare con potenza devastante proprio a ridosso del 2012,che sia prima o dopo non interessa ma che sta arrivando è gia certo.
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MessaggioTitolo: 38 prenotazioni per l'hotel nello spazio   .:: La paura del domani ::. Icon_minitimeLun 16 Nov 2009, 17:44

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3 milioni di euro per 4 giorni

Roma, 03-11-2009

Sono già 38 le persone che sono pronte a pagare 3 milioni di euro per trascorrere quattro giorni all'Hotel Galactic Suite, il primo albergo dello spazio. Al momento l'hotel è ancora solo un progetto, ma per il 2012 dovrebbe entrare in funzione. Almeno secondo quanto affermato dal suo coordinatore, l'architetto spagnolo Xavier Claramunt.
La società Galactic Suite, che ha sede a Barcellona ha raccolto le prime prenotazione già a partire dal gennaio 2008.

A conti fatti si può parlare di concorrenza di mercato e di prezzi al ribasso. Chi ha prenotato all'Hotel Galactic Suite, il primo albergo dello spazio, ha ottenuto un prezzo migliore del pioniere dei viaggi turistici tra le stelle, il multimilionario Dennis Tito, che nel 2002 ha speso oltre 20 milioni di euro per stare sette giorni a bordo della stazione spaziale internazionale. Sia chiaro, l'hotel non c'è ancora e si parla di un progetto, ma il suo coordinatore, l'architetto spagnolo Xavier Claramunt, è sicuro che il primo albergo a 450 chilometri di altezza dal pianeta sarà funzionante, e al completo, nel 2012.

I prossimi villeggianti dello spazio sono artisti e vip. Soltanto quattro spagnoli, nonostante la società Galactic Suite abbia sede a Barcellona, poi americani, cinesi, gli immancabili residenti negli Emirati Arabi Uniti e nella Russia degli eccessi. Tutti pronti al sacrificio, prima di partire per l'hotel orbitante, di restare per tre mesi in un'isola dei Caraibi per prepararsi al soggiorno spaziale.

"La Galactic Suite è concepita per offrire un'esperienza emozionante e trascendentale - spiega Claramunt - Lo spazio è di certo il mistero più profondo e più attraente per gli esseri umani, perché fa nascere interrogativi sulle nostre origini e sul nostro futuro. È per questo che il turismo spaziale avrà uno sviluppo enorme nei prossimi anni".

fonte:http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=133639
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MessaggioTitolo: Re: .:: La paura del domani ::.   .:: La paura del domani ::. Icon_minitimeLun 16 Nov 2009, 17:46

ma guardate un po che coincidenza giusto giusto il 2012 e se ne scappano verso lo spazio ovviamente i paperoni di questo mondo...LA PAURA DEL DOMANI affraid
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