il cannabidiolo blocca le metastasi
"Cannabis, una cura contro il cancro"ROMA - Il cannabidiolo, uno degli elementi che
compongono la cannabis, potrebbe essere in grado di bloccare il gene che
provoca la diffusione delle metastasi del cancro al seno, ma anche di
altre forme tumorali. È il risultato delle ricerche di laboratorio
effettuate da un'équipe del California Pacific Medical Center Research
Institute. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Molecular Cancer
Therapeutics.
I ricercatori si augurano che il cannabidiolo (Cbd), contenuto nella
marijuana, possa diventare una valida alternativa alla chemioterapia,
senza gli effetti collaterali di quest'ultima. "Ho sempre creduto nelle
proprietà contenute nei derivati della cannabis - afferma il professor
Umberto Veronesi - questa è una strada mai esplorata a causa di
condizionamenti psicologici. La fonte universitaria è molto seria.
Voglio chiarire che l'oggetto della ricerca è un composto della cannabis
e non una droga. Sarebbe un peccato non esplorare questa via per
combattere il tumore al seno".
E gli autori dello studio confermano che, a differenza della
cannabis, il Cbd non ha alcun effetto psicoattivo e quindi il suo
utilizzo non viola alcuna legge sugli stupefacenti. Inoltre, insistono
nello spiegare che non stanno invitando i loro pazienti a fumare
marijuana, visto che le concentrazioni di Cbd usate nelle loro ricerche
sono di molto superiori a quelle che si possono ottenere solo fumando.
"Il Cbd funzionerebbe bloccando l'attività del gene Id-1 - spiega Sean
McAllister, autore della ricerca - ritenuto responsabile della
"metastatizzazione", la diffusione del tumore dalla sua sede iniziale".
Altre ricerche hanno già dimostrato che il Cbd potrebbe
bloccare il tumore cerebrale aggressivo, e ci sarebbero evidenze di un
effetto simile in laboratorio su cellule di tumore al seno.
"Attualmente abbiamo un numero limitato di opzioni nel trattamento delle
forme aggressive di cancro - continua McAllister - alcune terapie, come
per esempio la chemioterapia, possono essere efficaci ma anche
estremamente tossiche e difficili da tollerare". Questo composto
offrirebbe quindi la speranza di una terapia in grado di ottenere gli
stessi risultati senza gli effetti collaterali, come la nausea e il
maggior rischio di infezioni.
"La ricerca è a uno stadio iniziale - aggiunge Joanna Owens, del
Cancer Research UK - i risultati dovranno essere seguiti da trial
sull'uomo per valutare la sicurezza del Cbd e se si raggiungono gli
stessi benefici ottenuti in laboratorio. Diversi farmaci basati sulle
piante sono attualmente utilizzati nelle terapie tumorali, come la
vincristina, che deriva dal fiore Pervinca del Madagascar, ed è usata
nel trattamento del tumore al seno e al polmone".
Per il momento sono la chemioterapia, la radioterapia e l'intervento
chirurgico a dominare il panorama delle terapie contro il tumore. Anche
se una serie di farmaci biologici vengono sperimentati ed usati sempre
più spesso nei centri di cura oncologici.
http://www.laleva.org/it/2007/11/cannabis_una_cura_contro_il_cancro.html