Terremoto in Indonesia, magnitudo di 8.7 Colpita zona largo Sumatra,incubo tsunami
Avvertita una seconda scossa di 6.5. Farnesina verifica eventuale presenza di italiani. Per ora non sono segnalate vittime.
Esperto: 'c'e' tsunami, puo' essere distruttivo'. Allarme anche in India, Sri Lanka, Thailandia. Chiuso aeroporto di Phuket. Paura in India, gente in strada.
La faglia, rende noto l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia,
è diversa rispetto a quella che ha causato il terremoto del 2004 e si trova a 50-100 chilometri più a est, in mare aperto.
E' allarme tsunami in tutto il sudest asiatico, dopo un terremoto di
magnitudo 8.7 al largo dell'isola indonesiana di Sumatra. La prima
fortissima scossa si è verificata alle 14.38 ora locale (le 10.38 in
Italia) nelle acque a 434 km a sudovest di Banda Aceh, secondo quanto
riferito dall'Usgs, l'istituto americano di geofisica. Una seconda, di
magnitudo 6.5, è stata registrata poco dopo. Immediato è scattato
l'allarme tsunami dal centro di allerta del Pacifico. Il sisma è stato
avvertito molto forte anche a Singapore, in Thailandia e nella parte
meridionale dell'India, paesi che, insieme a Indonesia e Sri Lanka,
hanno lanciato l'allarme tsunami.
"Il terremoto è stato sentito molto forte. E' saltata l'elettricità,
ci sono ingorghi per arrivare in luoghi più alti. Ovunque risuonano
sirene e versi del Corano dalle moschee", ha detto il portavoce
dell'agenzia indonesiana per la gestione dei disastri che ha inviato una
squadra di soccorsi ad Aceh. Le autorità di Bangkok hanno chiesto alle
popolazioni di abbandonare le coste del Mare delle Andamane per
ripararsi "in alto" ed è stato chiuso l'aeroporto di Phuket, nel sud
della Thailandia. Momenti di panico si sono avuti anche in India in
particolare a Kolkata e Chennai dove la gente è scesa in strada, mentre
la scossa è stata avvertita chiaramente anche a Bangalore, Bhubaneswar e
Mumbai.
L'India ha esteso il suo allarme tsunami anche agli Stati dell'Orissa
(nell'est) e del Kerala (a sud), dopo l'allarme rosso già lanciato per
le isole Andamane e Nicobar. Al momento, ha assicurato il presidente
indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono all'emittente indiana Ndtv, non ci
sono notizie di vittime, mentre la Farnesina, attraverso l'Unità di
crisi, sta compiendo verifiche sull'eventuale presenza di italiani nelle
zone coinvolte. L'Isola di Sumatra era stata scossa il 26 dicembre 2004
da un sisma di magnitudo 9.1 e 9.3 che provocò uno tsunami sulle coste
di una decina di Paesi del sudest asiatico, causando la morte di oltre
200 mila persone. Secondo l'Istituto Nazionale italiano di Geofisica e
Vulcanologia (Ingv), la faglia del terremoto di oggi è però diversa
rispetto a quella che del 2004 e si trova a 50-100 chilometri più a est,
in mare aperto.
ESPERTO,C'E' TSUNAMI, PUO' ESSERE DISTRUTTIVO - Sulla base
della lettura dei sensori del livello del mare, "lo tsunami si è
generato e può essere distruttivo lungo alcune coste". Lo afferma Nedio
Zitellini, del Cnr-Ismat, citando i dati del Pacific Tsunami warning
center del Noaa.
Sulla base dei dati, afferma Zitellini, "il pericolo continua per
tutte le coste dell'area dell'Oceano indiano". Per queste aree, prosegue
l'esperto sempre riferendosi alla segnalazione lanciata dal Pacific
tsunami warning center, "passate 2 ore dal momento in cui è previsto
l'arrivo dell'onda di tsunami, le autorità locali possono considerare
finito il pericolo".
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=190484