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  SCIE CHIMICHE: SEGRETO MILITARE DI STATI NATO E VIOLAZIONE DELLA CONVENZIONE DI AARHUS.

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MessaggioTitolo: SCIE CHIMICHE: SEGRETO MILITARE DI STATI NATO E VIOLAZIONE DELLA CONVENZIONE DI AARHUS.    SCIE CHIMICHE: SEGRETO MILITARE DI STATI NATO E VIOLAZIONE DELLA CONVENZIONE DI AARHUS. Icon_minitimeMer 04 Set 2013, 13:48

SCIE CHIMICHE: SEGRETO MILITARE DI STATI NATO E VIOLAZIONE DELLA CONVENZIONE DI AARHUS

 SCIE CHIMICHE: SEGRETO MILITARE DI STATI NATO E VIOLAZIONE DELLA CONVENZIONE DI AARHUS. G3
Italia (anno 2013): scie chimiche militari - foto Daniel De Min





di Gianni Lannes


Quesiti che non trovano risposta da parte dell’Unione europea, del Parlamento europeo, degli Stati europei.

Chi scarica dalla ionosfera sulle faglie sismiche attive del pianeta Terra, energia elettromagnetica provocando devastanti ed insospettabili terremoti, attribuiti alla Natura? 

Se le chemtrails sono innocue allora perché le irrorazioni in Europa sono sottoposte a segreto di Stati dell’Alleanza atlantica? 

Perché le attività di aerosolterapia chimica in Europa sono sotto il controllo operativo del Pentagono?

Per quale ragione tali scie chimiche contengono veleni tossici come alluminio e bario, nonché polimeri artificiali? A che servono? 

Perché in Italia da un decennio e non prima, questo fenomeno mai visto precedentemente, si è sempre più intensificato? 

Perché i velivoli adibiti alle irrorazioni chimiche sui centri abitati d’Italia volano senza livree di riconoscimento?

Chi sono i piloti degli aerei militari che disseminano sostanze velenose nei cieli d’Italia e di gran parte del mondo?

Perché i governi d’Italia nella stragrande maggioranza dei casi non rispondono alle interrogazioni parlamentari in materia, e quando raramente lo fanno, non dicono nulla e si contraddicono?

Perché lo Stato italiano finanzia con denaro pubblico all’insaputa del popolo sovrano questo genere di attività bellica deleteria per la vita?

Cosa prevede realmente l’accordo sui cambiamenti climatici stipulato due lustri fa dal Governo Berlusconi con il Governo di Washington? 

Perché gli USA non hanno aderito al Protocollo di Kyoto?

Quale superpotenza ha bombardato con ordigni atomici le fasce di Van Allen? 

Che tipo di sconvolgimenti climatici hanno provocato i predetti bombardamenti nucleari? 

Per caso le sperimentazioni segrete della NASA hanno perforato all’insaputa dell’umanità lo strato di ozono che difende la vita sul pianeta Terra?

A Tromsoe in Norvegia è attivo e perfettamente funzionante un riscaldatore ionosferico modello HAARP che provoca terremoti convogliando intensi flussi di onde Elf sulla crosta terrestre. Perché i parlamentari europei non fiatano? E a questo punto perché non si dimettono tutti in blocco, a partire dagli italioti, invece di fare i parassiti sulle spalle dei popoli europei?

In democrazia le domande sono fondamentali, mentre le mancate risposte di chi detiene il potere sono un segnale evidente di chi nasconde la verità per interessi inconfessabili. 
La funzione fondamentale del giornalismo di qualità indipendente è quella di controllare il potere, o meglio, le sue evidenti distorsioni ed informare l'opinione pubblica.

Dei principi basilari contenuti nella Convenzione europea di Aarhus gli Stati europei aderenti al Patto atlantico - in primis l’Italia che l'ha ratificata soltanto sulla carta con legge 16 marzo 2001, numero 108 - non tengono conto, anzi li violano impunemente.

Il Preambolo della Convenzione di Aarhus ricorda espressamente il principio 1 della Dichiarazione di Stoccolma del 1972 che riconosce "una protezione adeguata dell'ambiente è essenziale al benessere dell'uomo così come il godimento dei diritti fondamentali, compreso lo stesso diritto alla vita. E' stabilito, quindi, un legame concettuale tra il diritto sostanziale e procedurale all'ambiente nella considerazione che "i cittadini devono avere accesso alle informazioni, essere legittimati a partecipare ai processi decisionali e all'accesso alla giustizia in materia di ambiente" al fine di "essere in grado di far valere" il loro diritto a vivere in un ambiente salubre e "liberarsi" dal concomitante dovere di proteggere e migliorare l'ambiente nell'interesse delle generazioni presenti e future".

Infatti, l'articolo 1 della Convenzione, tra gli obiettivi, recita in proposito: "al fine di contribuire a proteggere il diritto di ciascuno, nelle generazioni presenti e future, a vivere in un ambiente consono ad assicurare la salute e il benessere, ogni parte garantisce il diritto di accesso alle informazioni, la partecipazione al processo decisionale e l'accesso alla giustizia in materia di ambiente, in conformità con le disposizioni della presente Convenzione".

La Convenzione di Aarhus è considerata il primo trattato multilaterale in materia di ambiente il cui obiettivo principale è di imporre alle parti contraenti obblighi verso i propri cittadini. Da ciò deriva una stretta affinità tra questa nuova convenzione e le disposizioni del diritto internazionale relative alla protezione dei diritti dell'essere umano.

La definizione di informazione ambientale contenuta nella Convenzione è intenzionalmente di ampia portata ed è suddivisa in tre parti: lo stato degli elementi dell’ambiente; fattori ambientali, attività e misure; lo stato della salute e della sicurezza umana, le condizioni della vita umana, i luoghi culturali e le strutture. E’ pertanto, compresa in tale concetto qualsiasi informazione disponibile in forma scritta, visiva sonora o contenuta in banche dati circa lo stato delle acque, dell’aria, del suolo, della fauna, della flora, del territorio e degli spazi naturali, degli organismi geneticamente modificati, nonché quelle riguardanti sostanze, energie, rumori o radiazioni, accordi ambientali, pratiche, legislazioni, piani, programmi che influenzano o potrebbero influenzare l’ambiente.

La libertà a conoscere ogni informazione in materia di ambiente è sancita in modo definitivo dalla Convenzione che, a differenza di tutte le normative precedenti, sancisce anche il diritto a partecipare alle procedure decisionali e ne formalizza i principi. Quindi, di ogni attività “particolare” (così dice la Convenzione nei considerata), che si vuole approvare, deve essere informato adeguatamente e per tempo il pubblico interessato.

I cittadini europei, almeno per legge, non hanno soltanto la libertà ma anche il diritto di ottenere informazioni detenute o prodotte dalle autorità governative.

In ogni caso le scie chimiche (chemtrails) sono crimini contro l'umanità: impossibile negare l'evidenza. Chi lo fa si assume la responsabilità delle menzogne che propina all'opinione pubblica; e un giorno sarà chiamato a risponderne di fronte alla storia universale, alla stregua di chi le dissemina, dei mandanti occulti e palesi.

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