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| Inspiegabile: Blocchi di ghiaccio | |
| | Autore | Messaggio |
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CYBORG AMMINISTRATORE
| Titolo: Inspiegabile: Blocchi di ghiaccio Sab 26 Dic 2009, 23:50 | |
| Blocchi di ghiaccio dal cieloGhiaccio che cade dal cielo. Nulla di strano, almeno apparentemente. Tutti noi siamo abituati a fenomeni quali la grandine o la neve; il che ci fa sembrare questi bolidi di ghiaccio molto meno sensazionali rispetto ad altri fatti inspiegabili più avvezzi a suscitare clamore. Malgrado le apparenze, questo fenomeno è uno fra i più controversi e misteriosi data la solidità delle prove e la mancanza di una spiegazione scientifica accertata. | |
| | | CYBORG AMMINISTRATORE
| Titolo: Re: Inspiegabile: Blocchi di ghiaccio Sab 26 Dic 2009, 23:56 | |
| Questo fenomeno fu osservato anche in tempi antichi: già dal IV secolo, lo scrittore latino Giulio Ossequente racconta nella sua opera "De Prodigiis" di una straordinaria “pioggia di pietre” composta da terra mista a grossi pezzi di grandine. Il fatto viene citato anche nel primo libro della "Historiae Ab urbe condita" di Tito Livio e dallo svedese Immanuel Swedenborg, che associa il fenomeno a quello delle piogge di animali. I primi documenti scientifici che trattano questo insolito fenomeno ci giungono dal noto scienziato e scrittore statunitense Charles Fort, pioniere degli studi sui fenomeni inspiegabili. Fort raccolse dalle riviste scientifiche del suo tempo (i primi anni del ‘900) articoli e citazioni circa fenomeni anomali e misteriosi, fra i quali figurano numerosi casi di blocchi di ghiaccio caduti dal cielo in svariate località. Nella sua opera “Il Libro dei Dannati” (Book of the Damned, pubblicato nel 1919) Fort scrive: «Pezzi di ghiaccio, della circonferenza di un piede* nel Derbyshire, in Inghilterra, il 12 maggio 1811 (Annual Register, 1811-54); una massa cuboidale, dal diametro di sei pollici** caduta a Birmingham 26 giorni dopo (Thomson, Introduction to Meteorology p.179); dimensioni come quelle delle zucche, a Bungalore, in India, il 22 maggio 1851 (Rept. Brit. Assoc., 1855-35). […] masse di ghiaccio grosse quanto una testa umana durante il tornado Delphos (Ferrel, Popular Treatise, p. 428); masse grandi quanto una mano umana che uccisero migliaia di pecore, nel Texas, il 3 maggio 1877 (Monthly Weather Review, maggio 1877); pezzi di ghiaccio così grandi da non poter essere tenuti con una mano, durante un tornado nel Colorado, il 24 giugno 1877 (Monthly Weather Review, giugno 1877)» *Un piede equivale a circa 30.48 cm **Un pollice equivale a 2.54 cm. Il testo dimostra che il fenomeno non è prettamente moderno, squalificando la teoria, avanzata da alcuni, secondo la quale i blocchi di ghiaccio sarebbero causati dagli scarichi delle toilette degli aerei o da accumuli di ghiaccio staccatisi dalle ali o dai carrelli di questi ultimi. Uno dei più grandi blocchi di ghiaccio caduti dal cielo, di cui si ha notizia, cadde in Scozia, nel Rossshire, nel 1847. L’enorme massa glaciale cadde vicino alla Balvullich Farm, all’epoca dimora di un certo signor Moffat, la sera di un lunedì. Il blocco aveva una circonferenza di circa sei metri ed era estremamente cristallino e trasparente, tranne per una parte composta da chicchi di grandine insolitamente grandi attaccati fra loro. Sembrava composto da cristalli a forma di diamante che variavano dai 3 ai 10 centimetri per dimensione, tutti saldamente uniti l’uno all’altro. Nella zona circostante non era caduta né neve né grandine. Se il blocco fosse caduto sulla fattoria, l’avrebbe senza dubbio distrutta. Il signor Cullers mentre esamina il ghiaccio caduto sulla sua casa Un caso interessante, in epoca moderna, avvenne il 7 Marzo 1976. Protagonista, il signor Wilbert Cullers che, mentre sedeva tranquillo nel salotto della sua casa di Timberville, in Virginia (USA), si vide piombare a un paio di metri di distanza un bolide di ghiaccio che gli distrusse il soffitto. Cullers racconta di aver udito una forte esplosione; in quell’istante pezzi di soffitto e frammenti di ghiaccio sporco si sfracellarono sul pavimento. All’evento era presente anche il figlio di Cullers con sua moglie. Quel giorno caddero altri blocchi di ghiaccio, uno dei quali precipitò vicino alla strada davanti la casa di Cullers, a pochi metri dal signor Johnny Branner, che passava di lì in quel momento. Fatto ancor più singolare, il cielo era sereno e non vi erano nubi. Uno dei blocchi di ghiaccio caduti a Timberville fu conservato e preso in consegna dal sergente Butch Hottinger, della vicina contea di Rockingham, il quale lo portò al Centro Nazionale per la Ricerca Atmosferica (National Center for Atmospheric Research o NCAR) sito a Boulder, in Colorado (USA), per farlo analizzare dal dottor Charles Knight, esperto dei meccanismi di formazione del ghiaccio nelle nubi. Confronto fra il ghiaccio trovato a Timberville (a sinistra) e un grosso chicco di grandine (destra) Secondo Knight, il frammento di ghiaccio, che il sergente Hottinger sosteneva provenire da un blocco grande quanto una palla da basket, non poteva essere un chicco di grandinee: in primo luogo le dimensioni erano eccessive e, inoltre, la struttura cristallina denotava un meccanismo di accrescimento diverso da quello della grandine. Il campione era, infatti, composto di cristalli molto piccoli, del diametro medio di circa 1 millimetro, al contrario della grandine che presenta invece strati di cristalli grandi alternati a cristalli più piccoli. Si fece l’ipotesi che il ghiaccio sarebbe potuto provenire da un aereo, ma gli esperti asserivano che quel giorno non sussistevano condizioni atmosferiche tali da consentire la formazione di ghiaccio su un aereo. Nella primavera del 1973, a Manchesterr, il fisico Richard Griffith (della Manchrester University) si vide cadere a fianco un grosso pezzo di ghiaccio, mentre camminava per strada. Sconcertato, lo scienziato intuì l’importanza che risiedeva in quell’insolito agglomerato e lo portò nel suo laboratorio per analizzarlo. La prima cosa che notò dopo aver tagliato il blocco in sezione fu la presenza di strane file di bollicine che, al contrario dei chicchi di grandine (dove appaiono sperse), erano estremamente regolari. Esaminando il ghiaccio sotto la luce polarizzata il fisico potè osservare una struttura composta da grossi cristalli, senza la tipica struttura a strati della grandine. Griffithh compì degli esami anche sull’acqua che costituiva il blocco di ghiaccio; ne emerse che tale acqua era molto simile a quella presente nelle nuvole. File di bollicine trovate da Griffith nel ghiaccio Lo scienziato si informò circa il traffico aereo sulla zona e ne risultò che nessun velivolo aveva sorvolato l’area il quel periodo. Si concluse quindi che non poteva trattarsi né di grandine né di un pezzo di ghiaccio staccatosi da un aereo; non fu avanzata nessun altra ipotesi. Nell’estate del 1980 si verificò un episodio analogo a Lyndhurst, nell’Hampshire (U.K.): il meccanico Edward Fox, tornando dal lavoro, rimase sbigottito nel vedere un grosso buco nel tetto della sua casa. In camera da letto trovò diversi blocchi di ghiaccio abbastanza grossi. All’evento assistette la vicina di Ed, Megan Murray, che dichiarò di aver udito un forte sibilo seguito da un gran botto che all’inizio pensò essere un’esplosione. Quel giorno, inoltre, faceva caldo (era estate) ed il cielo era terso. Una sezione del ghiaccio trovato da Griffith sotto la luce polarizzata Nel gennaio del 2000, un’ondata di blocchi di ghiaccio dal cielo interessò il vecchio continente: le prime occorrenze del fenomeno si sono verificate in Spagna ed in Francia nei primi del mese. L’8 gennaio 2000 un blocco di ghiaccio cadde a Siviglia, perforando il tetto di un’auto; fortunatamente, l’autista rimase illeso. Nei giorni successivi il fenomeno si ripeté in diverse parti del paese, terrorizzando la popolazione. Nella maggior parte dei casi i blocchi erano costituiti da ghiaccio puro; Pedro Nombela, presidente del CSIC (Consiglio Superiore della Ricerca Scientificaa), che era stato incaricato dal governo spagnolo per risolvere il mistero, dichiarò che il fenomeno era “scientificamente inspiegabile”. Verso la fine di Gennaio il fenomeno cominciò a manifestarsi anche in Italia: il 22 Gennaio un blocco fu trovato all’interno del cortile della scuola materna Pio Antonelli di San Martino di Lupari, a Padova. La direttrice dell’istituto, Suor Chiara Parisotto, descrisse il blocco come differente dal ghiaccio comune, di colore bianco, come la neve e successivamente diventato trasparente mentre si scioglieva. Il ghiaccio fu analizzato dall’Agenzia Regionale per l’Ambiente, che accertò l’assenza di radioattività. Il primo infortunio legato al fenomeno si ebbe il 25 Gennaio, quando Massimo Giunti, un operaio di 24 anni di Osimo (in provincia di Ancona), fu colpito di striscio alla testa da un blocco di quasi un chilo. Fortunatamente il colpo fu attutito dal cappello che indossava e, il giovane, se la cavò con dieci giorni in ospedale. Fatti analoghi si verificarono in diverse regioni italiane. Si registrarono casi in Abruzzo, nelle Marche, in Veneto, in Piemonte, in Toscana, in Lombardia, in Umbria, in Friuli Venezia Giulia. Il 28 gennaio, nel giro di poche ore, caddero tre blocchi di ghiaccio a Campobasso. Il Sud Italia non fu risparmiato: i misteriosi blocchi colpirono anche in Sardegna ed in Calabria. http://mondomisteri.altervista.org/inspiegabile/BlocchiGhiaccio.php?pagina=2 | |
| | | CYBORG AMMINISTRATORE
| Titolo: Re: Inspiegabile: Blocchi di ghiaccio Sab 26 Dic 2009, 23:57 | |
| Blocco di ghiaccio di grandi dimensioni caduto in Spagna I blocchi più grossi arrivavano a pesare anche 2 Kg. Il più delle volte le analisi confermarono che erano composti di acqua purissima, senza sali minerali e quindi molto simile all’acqua distillata. Uno dei maggiori esperti italiani in fatto di grandine, il professor Franco Prodi dell’Università di Ferrara, escluse che si potesse trattare di chicchi di grandine a causa delle dimensioni eccessive. Anche la teoria secondo la quale il ghiaccio proveniva dagli aerei fu scartata. Qualcuno ha proposto l’ipotesi di una burla. In effetti, alcuni casi possono essere spiegati in tal senso (parliamo di quelli avvenuti in Italia), ma solo una piccola parte. Si è visto che molti dei blocchi di ghiaccio italiani erano strutturalmente simili a quelli caduti in Spagna. Comunque, passato l’inverno, le cadute di queste strane masse glaciali cessarono. Saltuariamente il fenomeno si ripresenta; di recente è accaduto a Varese il 29 ottobre 2007: un blocco di ghiaccio ha sfondato il tetto di un’abitazione. Per fortuna nessun ferito. | |
| | | CYBORG AMMINISTRATORE
| Titolo: Re: Inspiegabile: Blocchi di ghiaccio Sab 26 Dic 2009, 23:59 | |
| Teorie 1. Sono state addotte un gran numero di ipotesi per spiegare il singolare fenomeno. Diversi luminari si sono pronunciati per tentare di fornire una spiegazione scientifica, ma senza successo. Le teorie formulate sono essenzialmente queste: 2. Chicchi di grandine. È la spiegazione più ovvia, ma non può essere accettata per diversi motivi: innanzi tutto, le dimensioni di alcuni dei blocchi sono assolutamente eccessive per permettergli di essere sostenuti dalle correnti ascensionali per il tempo necessario alla loro formazione. Inoltre, nella maggior parte dei casi, il cielo era sereno e libero da nubi; mentre la grandine si forma solo in particolari nuvole dette cumulonembi, che sono anche abbastanza imponenti. Infine, i blocchi cadono sempre isolati, al contrario dei chicchi di grandine che sono sempre numerosi. ghiaccio colorato proveniente dalla toilette di un aereo 3. Ghiaccio formatosi da una toilette difettosa di un aereo. Alcuni dei casi possono essere spiegati così, ma non tutti. Questo tipo di blocchi di ghiaccio presenta, infatti, una colorazione bluastra o marrone a causa delle sostanze chimiche utilizzate per le toilette. Tale teoria non è quindi compatibile con i numerosi blocchi di ghiaccio composti da acqua purissima. 4. Ghiaccio staccatosi dai carrelli di un aereo o dalle ali. Ad alta quota, l’umidità è estremamente scarsa, perciò il ghiaccio sugli aerei potrebbe formarsi solo a bassa quota e con un clima abbastanza rigido, condizioni che nella maggior parte dei casi non sussistevano. Inoltre, come abbiamo visto, molti dei luoghi dove è avvenuto il fenomeno non erano attraversati da nessuna rotta aerea. 5. Frammenti di una cometa. La NASA e la famosa astrofisica Margherita Hack concordano sul fatto che tale teoria sia sbagliata; l’attrito con l’atmosfera scioglierebbe qualunque frammento prima che questo possa giungere al suolo. 6. U.F.O. - Non potevano certo mancare i dischi volanti: alcune persone pensano che i bolidi di ghiaccio siano in qualche modo prodotti dagli UFO. Questa teoria non è avvalorata da nessuna prova. 7. Castigo divino. C’è anche chi attribuisce i blocchi di ghiaccio all’onnipotente e li identifica come un segnale di un’imminente apocalisse. Vi sono alcuni riferimenti nella Bibbia, circa grandine di dimensioni straordinarie, che sono stati subito presi in considerazione dai teologi. Concludendo, la scienza non è in grado, per ora, di fornire una spiegazione soddisfacente. Potrebbe trattarsi di un processo atmosferico ancora ignoto. http://mondomisteri.altervista.org/inspiegabile/BlocchiGhiaccio.php?pagina=3 | |
| | | CYBORG AMMINISTRATORE
| Titolo: Re: Inspiegabile: Blocchi di ghiaccio Dom 27 Dic 2009, 00:00 | |
| SPAGNA, UNA DONNA FERITA DA UN BLOCCO DI GHIACCIO Continua la misteriosa 'pioggia': per la prima volta colpita una passante. E' stata sfiorata a una spalla ed è svenuta per lo spavento
Continua la misteriosa 'pioggia': per la prima volta colpita una passante. E' stata sfiorata a una spalla ed è svenuta per lo spavento ALMERIA, 20 GENNAIO - Il fenomeno della caduta dei blocchi di ghiaccio in Spagna ha provocato per la prima volta il ferimento di una persona. Una donna di 62 anni della cittadina meridionale di Sufli, è rimasta lievemente ferita a una spalla quando un blocco di ghiaccio di oltre un chilo l'ha sfiorata mentre camminava per la strada. La donna è svenuta, ha riferito il sindaco della cittadina, Juan Cuevas, confermando che si tratta della prima persona ferita a causa di questo fenomeno. La vittima, proprietaria dell'unica tabaccheria della città, è stata subito trasportata all'ospedale dove i medici hanno dovuto somministrarle calmanti in seguito allo shock subito. L'accaduto ha provocato una grande commozione negli abitanti della cittadina che hanno scartato possa essere stato lanciato da una casa vicina: primo perchè è caduto ad una velocità troppo alta e poi le abitazioni circostanti al luogo dell'accaduto sono disabitate. Intanto la Guardia Civile, arrivata sul luogo dell'incidente, ha portato via il blocco di ghiaccio per farlo esaminare alla commissione al Consiglio Superiore per l'Investigazione Scientifica, che ha aperto un'inchiesta sul misterioso fenomeno e che venerdì dovrebbe rendere noti i primi risultati. http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2000/01/20/469259-SPAGNA-UNA-DONNA-FERITA-DA-UN-BLOCCO-DI-GHIACCIO.shtml | |
| | | CYBORG AMMINISTRATORE
| Titolo: Re: Inspiegabile: Blocchi di ghiaccio Dom 27 Dic 2009, 00:04 | |
| A Milano, blocco di ghiaccio di 5 chili piovuto dal cieloUN BLOCCO di ghiaccio di oltre cinque chilogrammi è caduto ieri mattina, verso le undici su un’auto parcheggiata in via Ripamonti nei pressi di un centro commerciale a ridosso della caserma della Guardia di Finanza. Il blocco si è frantumato ma ha fatto in tempo a danneggiare in maniera serissima il cofano posteriore di una Ford grigia. Se fosse caduto su un passante, considerando il peso e la velocità, valutata in 200 chilometri l’ora, le conseguenze sarebbero state tutt’altro che felici. Non si tratta di un metereorite, nè di un ufo. Dall’aereporto di Linate gli esperti dell’Enac hanno spiegato che si tratta di blocchi di ghiaccio che cadono dagli aerei che attraversano perturbazioni e che scendono di quota per atterrare. Semplice ma inquietante. L’ANNO SCORSO un altro blocco era atterrato su una villetta in provincia di Varese provocando un buco nel tetto. Anche in quel caso nessun ferito e tanta fortuna, l’abitazione era momentaneamente disabitata. Il fenomeno è salito anni fa agli albori delle cronache, con frotte di scienziati che rimasero per mesi a scervellarsi sulle teorie più assurde . I misteriosi blocchi furono etichettati come "escrementi caduti dalle toilette degli aerei", "grandine eccezionale" e infine "frammenti di cometa" foto by http://www.flickr.com/photos/ppdigital/ | |
| | | CYBORG AMMINISTRATORE
| Titolo: Re: Inspiegabile: Blocchi di ghiaccio Dom 27 Dic 2009, 00:06 | |
| La caduta di blocchi di ghiaccio dal cielo, come spiegarla?
PER VISUALIZZARE LE RESPETTIVE FOTO,PREGASI DI KLICCARE IL LINK A FINE PAGINA
Spagna: tetti sfondati e un’auto danneggiata per la caduta di blocchi di ghiaccio (da CNN interactive) Per visionare il filmato cliccare sull’immagine
Appaiono inspiegabili, finora, le misteriose cadute di blocchi di ghiaccio dal cielo che nel mese di gennaio del 2000 hanno riguardato prima la Spagna e poi l’Italia.
Tetti sfondati, auto fracassate e un po’ di curiosità frammista a preoccupazione fra la gente, sono gli unici effetti della "pioggia" di ghiaccio dal cielo, fortunatamente non ci sono state né vittime né feriti.
Gli scienziati non sanno trovare risposte che spieghino i numerosissimi casi che si sono verificati nei due paesi. Resti di comete, grandine fuori misura, escrementi gettati dagli aerei o pezzi di ghiaccio staccatisi dalle ali di velivoli: le ipotesi sono le più disparate e stravaganti. Ipotesi alle quali gli scienziati cercano di trovare spiegazioni, riscontri reali come il passaggio di una cometa o cambiamenti di rotte aeree, cose che in realtà non sembrano invece essere avvenute.
Alcuni ritengono che si tratti semplicemente di scherzi. Ma questa possibilità, sebbene sia plausibile per alcuni dei casi, in altri casi non spiega le modalità in cui si sono verificate alcune delle cadute e la composizione del ghiaccio dei blocchi.
I primi casi si sono verificati in Spagna, subito dopo l’Epifania. Nello stesso periodo anche in Francia sono stati segnalati alcuni casi analoghi.
L’8 gennaio 2000 il primo blocco di ghiaccio era caduto a Siviglia sfondando il tetto di un'auto e sfiorando l'autista. La stampa aveva risolto: ''Escrementi liberati da un aereo'' e il caso sembrava essersi chiuso lì.
Ma il fatto nei giorni seguenti si ripeté per decine di volte in varie parti del paese scatenando la psicosi dell'enigma inspiegabile, decisamente troppi casi per pensare agli aerei come possibile causa.
Per risolvere il mistero, il governo spagnolo, col supporto del Consiglio superiore della ricerca scientifica (Csic), costituì una commissione di esperti. "E' un fenomeno senza precedenti" - disse il presidente del Csic, Pedro Nombela - "inspiegabile scientificamente". Gli scienziati scoprirono che nella maggioranza dei casi si trattava di ghiaccio puro. Si ipotizzò che si potesse trattare di frammenti di cometa ma in quei giorni non erano state avvistate comete nei cieli della Spagna.
La stessa NASA escluse che potesse trattarsi di ghiaccio proveniente dallo spazio, come nell’ipotesi di frammenti di comete. Questi, infatti, si scioglierebbero durante l'attraversamento dell'atmosfera che riesce a fondere anche meteoriti di robuste leghe metalliche. Inoltre il ghiaccio di cometa non sarebbe stato composto da acqua purissima come era stato accertato per i blocchi di ghiaccio caduti in Spagna.
Si escluse anche la spiegazione meteorologica, grandine più grossa del solito: il cielo sopra la Spagna in quei giorni, nelle zone interessate, era terso e non si erano verificate burrasche. Inoltre non si riusciva a spiegare come questi enormi blocchi di ghiaccio avessero potuto formarsi nella stratosfera visto che in questo strato dell’atmosfera è presente pochissima umidità. E poi com’era possibile che blocchi che pesavano fino a dieci chili potessero essere rimasti sospesi nell’atmosfera per un tempo abbastanza lungo da raggiungere le eccezionali dimensioni che presentavano.
Restava l'ipotesi degli "escrementi congelati" liberati da aerei oppure ghiaccio formatosi sulle ali e poi precipitato. Ma l’analisi della composizione dei blocchi non indicava la presenza di tracce organiche, e poi che dire dei tanti blocchi caduti molto fuori dalle rotte aeree?
Qualche giorno più tardi lo strano fenomeno inizio a verificarsi anche in Italia.
Il 22 gennaio un blocco di ghiaccio piovve all’interno del cortile della scuola materna Pio Antonelli di San Martino di Lupari (Padova). Il ghiaccio era stato notato, al rientro dalla messa, da alcune delle suore dorotee che gestiscono la scuola materna. Suor Chiara Parisotto, direttrice dell’istituto, diede questa descrizione del blocco: "era diverso dal ghiaccio comune, aveva un colore bianco candido, come la neve, una cosa stupenda da vedere. Passato un po’ di tempo, mentre si scioglieva, ha acquistato trasparenza''. Ritenendo che il ghiaccio potesse provenire dallo spazio i residui vennero fatti analizzare. L'Arpav, l'agenzia regionale per l'ambiente, prelevò campioni dei frammenti precipitati per verificarne la composizione e accertò che non presentavano alcuna traccia di radioattività.
Ad Ancona, il 25 gennaio, un blocco di ghiaccio del peso di circa 750 grammi colpì di striscio alla testa un operaio. L’operaio si chiamava Massimo Giunti, 24 anni, residente a Osimo, il violento colpo che aveva ricevuto era stato attutito dai due pesanti cappelli che il giovane indossava per proteggersi dal freddo. La prognosi per l’operaio fu di dieci giorni. Il blocco di ghiaccio, che si era spezzato in più parti, fu consegnato dai Carabinieri alla Asl locale per essere analizzato.
Nei giorni seguenti altri episodi di blocchi di ghiaccio furono segnalati in ogni parte d’Italia.
In Abruzzo, a Cappelle sul Tavo nei pressi di Pescara, un netturbino venne sfiorato fa uno di questi blocchi di ghiaccio. I frammenti vennero fatti analizzare dai laboratori della Asl di Pescara.
Nelle Marche, a Tolentino, venne rinvenuto un blocco di due chilogrammi e mezzo di forma irregolare e con una superficie levigata.
In Veneto, tre casi di blocchi di ghiaccio vennero segnalati a Treviso, Legnaro (Padova) e Marghera (Venezia).
In tutti e tre i casi si trattò di blocchi rinvenuti in centri urbani ma in spazi piuttosto ampi. In tutti e tre i casi non si registrarono danni a cose e persone e i tre blocchi vennero consegnati agli esperti dell'Arpav, l'Agenzia per l'ambiente della regione, per effettuare le analisi del caso.
In Piemonte, tre blocchi di ghiaccio vennero trovati nel centro storico di Asti. Nessuno li aveva visti cadere.
Il primo, grande come un pallone da calcio, era stato segnalato da alcuni passanti a pochi metri dalla Cattedrale, il secondo e il terzo vennero ritrovati in due piazze della città piemontese. Anche in questo caso i blocchi vennero presi in consegna dai carabinieri per essere analizzati dell'Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale).
Altri blocchi vennero segnalati anche a Milano. Alle redazioni dei giornali per diversi giorni continuarono ad arrivare telefonate di cittadini che segnalavano ritrovamenti.
In Toscana si verificarono altri casi: nei pressi di Empoli e nella strada del Padule di Fucecchio dove un pezzo di ghiaccio piovuto dal cielo cadde sull’asfalto davanti ad un’auto condotta da una giovane donna, senza provocare alcun incidente. Fu la stessa donna a raccontare l'accaduto, che venne confermato anche da altri automobilisti che seguivano la sua vettura.
Un blocco di ghiaccio di circa tre chili cadde anche a Perugia in un campo di calcetto dove stavano giocando alcuni ragazzi. Nelle vicinanze dell'area non si trovavano palazzi o altre strutture da dove il blocco poteva essere stato lanciato.
Anche in Friuli Venezia Giulia, nella provincia di Udine e a Trieste, si verificarono alcuni casi. Due anziani fratelli raccontarono di essere stati sfiorati da un pezzo di ghiaccio mentre percorrevano una zona residenziale di Udine. Una donna diretta in auto verso Pordenone raccontò di aver visto cadere dall'alto, sull'asfalto, pezzi di ghiaccio. Un blocco da un chilo piovve dal cielo a Villanova di Lusevera. A Trieste venne trovato un blocco da un paio di chili con attorno altri frammenti di ghiaccio.
A Campobasso, il 28 gennaio, tre blocchi caddero dal cielo nel giro di poche ore. Il ghiaccio, che conteneva bolle d'aria al suo interno, venne analizzato dai laboratori di igiene dell'ospedale "Cardarelli" di Campobasso.
Anche in Sardegna, in Calabria ed in altre regioni del sud vennero segnalati casi analoghi ed inspiegabili.
Nella maggioranza dei casi i laboratori di analisi riscontrarono che il ghiaccio era composto di acqua purissima senza alcuna traccia di sali, elementi organici o di impurità, in sostanza era simile all’acqua distillata.
Molti scienziati italiani vennero chiamati ad esprimersi sulla natura del fenomeno.
Il professor Franco Prodi, dell'Università di Ferrara, uno dei maggiori esperti italiani in fatto di grandine, affermò: "Escludo che si possa trattare di grossi chicchi di grandine che sono prodotti da correnti anche ascendenti e quindi non in grado di far sollevare blocchi di dimensioni così notevoli. Il chicco più grande finora conosciuto è conservato a Boulder, in Colorado, e pesa 960 grammi". Il ricercatore disse anche di essere scettico sul fatto che potesse trattarsi del ghiaccio che si forma sulle superfici esterne degli aerei. "La cosa potrebbe essere possibile solo a bassa quota, dove c'è sufficiente umidità dovuta all'attraversamento di nubi molto dense. Ad alta quota, invece, dove le temperature scendono anche a meno 50 gradi, il vapore acqueo è ridottissimo e non consente la formazione del ghiaccio" disse Prodi.
Secondo gli scienziati del Consiglio nazionale della ricerca scientifica spagnolo (Csic) i blocchi di ghiaccio caduti in Italia erano "strutturalmente simili" a quelli caduti nelle settimane precedenti in Spagna. Anche questi ammisero che si trattava di un fenomeno "raro e straordinario", diverso da quello della grandine normale.
Margherita Hack, la nota astrofisica italiana, si disse assolutamente certa sulla non attendibilità della tesi secondo la quale il ghiaccio potesse provenire da un meteorite o da una cometa. "Il ghiaccio non avrebbe mai raggiunto la superficie terrestre dato che si sarebbe sciolto molto prima nell’atmosfera per l’attrito provocato da un viaggio a velocità che variano da 10 a 40 chilometri al secondo" affermò la scienziata.
Allora noi ci chiediamo: come dobbiamo considerare realisticamente questi casi. Si tratta di fenomeni fisici piuttosto rari, stranezze meteorologiche, come sostengono alcuni, oppure abbiamo a che fare semplicemente con degli scherzi, come affermano altri. Ma se siamo di fronte a fenomeni fisici, perché, per quanto rari possano essere, non vi è alcuna traccia di avvenimenti simili nelle cronache storiche antiche e moderne. E se si tratta di scherzi - ed è possibile che in una buona percentuale di casi sia proprio così - come considerare allora i tanti episodi che, come abbiamo visto, non sembrano conciliarsi affatto con questa ipotesi.
Va detto che di questi fenomeni si parla in alcune profezie sugli "ultimi tempi". Si fa cenno ad enormi e pesanti chicchi di grandine, per esempio, nell’Apocalisse di Giovanni e nelle profezie di Marie Julie Jahenny.
Gesù, in un messaggio a Marie Julie Jahenny, le rivelò: "Io verrò sul mondo peccatore con un terribile rombo di tuono, in una fredda notte d'inverno. Un caldissimo vento del Sud precederà questa tempesta e pesanti chicchi di grandine scaveranno la terra".
Nell’Apocalisse (16,21) si dice: "...E grandine enorme del peso di mezzo quintale scrosciò dal cielo sopra gli uomini, e gli uomini bestemmiarono Dio a causa del flagello della grandine, poiché era davvero un grande flagello".
Allora, in base a queste profezie, c’è da chiedersi: è possibile che questi fenomeni siano segni che preannunciano eventi legati alla "grande tribolazione" e che riguarderanno l’Italia e la Spagna?
Dobbiamo precisare che nell’Apocalisse il flagello della grandine viene mandato sulla terra nell’ultima parte della grande tribolazione, e quindi non è certamente realistico collegarlo agli eventi del gennaio del 2000. Ma la caduta di palle di ghiaccio che si è verificata in questo periodo potrebbe essere appunto un segno che tutto ciò che è stato profetizzato da tanti strumenti di Dio è sul punto di realizzarsi. Sono diversi gli studiosi di profezie cristiane a ritenere credibile questa ipotesi.
Il 31 dicembre 1992, in un messaggio a don Stefano Gobbi, la Madonna ha detto:
"...Voglio aiutarvi a capire i segni descritti nelle Sacre Scritture che indicano che il Suo glorioso ritorno è ora vicino[...]
Il quinto segno consiste in straordinari fenomeni che accadranno nel cielo[...]
il realizzarsi di questi segni vi indicherà con certezza che la fine dei tempi, con il ritorno di Gesù nella gloria, è vicino...".
Allora, in conclusione, ci domandiamo: possiamo ragionevolmente ritenere che il fenomeno dei blocchi di ghiaccio sia uno fra quegli "straordinari fenomeni" predetti dalla Madonna in questo messaggio? Difficile dirlo in questo momento, non abbiamo per ora nessun indizio sull'origine di questi fenomeni e pertanto non sarebbe serio affermare con certezza che si tratta di "segni", di fenomeni soprannaturali insomma.
Una cosa è certa: non possiamo sottovalutare questi eventi così insoliti ed eccezionali, anche nel caso in cui venissero spiegati, prima o poi, dalla scienza.
Non possiamo liquidarli sommariamente come semplici stranezze climatiche, soprattutto perché si verificano proprio nella nostra epoca, in un momento così travagliato della storia umana, in coincidenza con tanti altri avvenimenti che non possiamo non considerare come evidenti segni dei tempi: uragani e inondazioni devastanti, temperature eccezionali, aumento dei terremoti e dell’attività vulcanica in tutto il mondo, incidenti di ogni genere, guerre e rivoluzioni, persecuzioni religiose (vedi Indonesia, Cina, ecc.), crisi della Fede, aumento della delinquenza, crescente diffusione dell’aborto, crisi del matrimonio e della famiglia, il dilagare di costumi e abitudini contrarie alla Legge di Dio, ecc..
Riflettiamo seriamente su tutti questi eventi, perché potrebbero essere gli ultimi avvertimenti di Dio prima che tutto ciò che è stato scritto inizi a compiersi, gli ultimi scampoli di Grazia che ci vengono concessi a beneficio della nostra salvezza e a favore della nostra conversione.
http://profezie3m.altervista.org/ptm_approf_rifless2.htm | |
| | | CYBORG AMMINISTRATORE
| Titolo: Re: Inspiegabile: Blocchi di ghiaccio Dom 27 Dic 2009, 00:10 | |
| Proiettili di ghiaccio, c' è anche un ferito
Colpito alla testa un operaio di Ancona. Segnalazioni in tutto il Centro Nord. Mistero sulle cause. "Mi sono salvato perche' avevo due berretti di lana". Un fenomeno noto gia' nei secoli scorsi. Nel 1950 fu devastata una fattoria inglese. L' astronomo: "Comete? Noi le avremmo avvistate". Il pilota: "Dai jet cadono frammenti microscopici". Il fisico:" Non c' e' grandine senza nuvole e temporali"
ROMA - Grossi come un pompelmo, una palla da bowling, un pallone da rugby. Blocchi di ghiaccio bianchissimo e compatto continuano a piovere dai cieli di tutta Italia. Un «bombardamento» glaciale ancora misterioso che lascia perplessi gli esperti. Cominciato l' 8 gennaio scorso in Spagna dove ne sono stati contati oltre 45 provocando nella popolazione una vera e propria psicosi collettiva. Ora tocca a noi. Soltanto ieri ne sono caduti sei, il più piccolo pesava 750 grammi, il più grande quasi 5 chili. Il primo, quello di Ancona, ha ferito un operaio alla testa. Poi il fenomeno, fortunatamente senza danni, si è ripetuto a Roma, a Milano, a Casale Monferrato, a Brondolo, vicino a Venezia, dove l' oggetto non identificato ha sfondato il telone cerato che copriva una barca attraccata nella darsena. A Terni è piombato sulla tettoia di un centro commerciale. Se a Cantù è stato solo uno scherzo, nel resto del Paese fioccano le segnalazioni. Due massi gelidi sono stati rinvenuti lunedì a Bologna e a Rovagnate, nel Lecchese, ma soltanto ieri sono stati denunciati. Altri due sono stati scovati a Vicenza. In serata i carabinieri di Castellanza (Varese) hanno raccolto frammenti di un ennesimo blocco di ghiaccio caduto in una via centrale della cittadina. «L' ho visto da lontano perché brillava al sole», racconta Emilio Papi, 40 anni, giardiniere del circolo di golf Fioranello, vicino all' aeroporto di Ciampino, dove ieri mattina alle 8 è stato avvistato il masso piovuto sulla capitale. A pochi metri dalla buca 16. «Si è conficcato per 8 centimetri nel prato, era trasparentissimo e forato nel mezzo, per fortuna data l' ora non c' era nessun golfista». A Milano invece il «missile di ghiaccio» ha centrato via Washington, poco prima di mezzogiorno: «Stavo chiudendo l' automobile - spiega un medico di 63 anni che stava parcheggiando lì vicino - quando ho sentito un tonfo, mi sono girato e ho visto il blocco in mezzo alla strada». A Zola Predosa, nel Bolognese, è stato un automobilista di 69 anni a denunciare la «bomba» esplosa l' altroieri sul parabrezza della sua auto. Sull' origine di questi «aeroliti», come li definiscono gli scienziati, sono state prese in considerazione tre ipotesi: che si tratti di un fenomeno meteorologico, simile alla grandine; oppure astronomico, che siano cioè frammenti di comete o altri corpi celesti. O, più banalmente, che si tratti di materiale scaricato in volo dagli aerei. Secondo l' Alitalia «i blocchi di ghiaccio che piovono dal cielo non hanno nulla a che fare con i nostri mezzi». Si tratta di un fenomeno naturale per gli esperti del Presidio multizonale di Milano che ha analizzato il campione caduto in città. In pratica vapore acqueo causato da violenti venti di burrasca che si sarebbe trasformato in cristalli. Dal 22 gennaio, quando un blocco di ghiaccio fu rinvenuto nel cortile di un asilo a San Martino di Lupari, un paese vicino a Padova, ne sono stati avvistati uno o più d' uno in una quindicina di località diverse del Nord e del Centro, nessuno al Sud. I tre «reperti» di Cantù erano opera di qualche ignoto burlone contro cui la Procura di Como ha comunque aperto un fascicolo per il reato di procurato allarme. Quanto ai molti altri, piovuti anche in Valchiavenna (Sondrio), a Vestone (Brescia), a Mogliano Veneto lungo la Mestre-Treviso, a Castello Brianza nel Lecchese, il giallo è ancora aperto. Giovanna Cavalli «Per essere di origine spaziale le palle di ghiaccio, trovate in queste giorni, dovrebbero essere troppo grandi all' origine per non essere avvistate dai satelliti in orbita» dice Giordano Cevolani del centro Fisbat del Cnr ed esperto di meteoriti. «Il masso di ghiaccio che impatta con l' atmosfera - continua - dovrebbe essere grande come un quartiere per rimanere alla fine un masso di circa cinque chili dopo aver attraversato l' atmosfera e essersi sciolto per il grande calore dell' attrito». Un paio d' anni fa alcune ricognizioni compiute con satelliti scientifici della Nasa avevano fatto ipotizzare, analizzando le foto scattate dell' atmosfera, che la Terra fosse bombardata ogni giorno da centinaia di piccole comete di ghiaccio. «Certo, ma non c' è mai stata conferma. E comunque, se anche fossero esistite davvero queste comete, i loro effetti si esaurivano nell' atmosfera, senza arrivare mai a terra». G. Cap. MILANO - Anche se il fenomeno della caduta di blocchi di ghiaccio dal cielo è noto da secoli, gli episodi che conosciamo meglio risalgono a questi ultimi anni. Il meglio testimoniato è accaduto il 2 aprile 1973 quando un blocco di ghiaccio di circa due chili precipitò a tre metri dal signor R.S. Griffiths, osservatore di fulmini per la Electrical Research Association, in Inghilterra. Il signor Griffiths stava rientrando a casa quando osservò un violento lampo di luce e dopo 9' , mentre stava prendendo nota del fenomeno, gli piombò a soli tre metri di distanza un blocco di ghiaccio che si frantumò nell' impatto. Griffiths raccolse i frammenti più grandi (612 grammi, circa un terzo del pezzo intero) che subito diventarono il campione meglio noto di questo genere di fenomeni: le analisi dimostrarono che il ghiaccio era diverso da quello della grandine e un' indagine sui voli aerei escluse la presenza di aerei in cielo all' ora dell' impatto. Notizie di pezzi di ghiaccio pesanti anche 7 chili vennero riportate dai giornali inglesi il 9 novembre 1950 quando un «grappolo» di blocchi cadde su una fattoria del Devonshire: uno dei più grossi fu rinvenuto conficcato nel terreno accanto a una pecora decapitata dal bolide. Un' altra caduta rovinosa si verificò la sera del 7 marzo 1976 a Timberville, in Virginia. Un blocco di ghiaccio dalle dimensioni di un pallone precipitò su una casa, sfondò il tetto e penetrò nel soggiorno dove tre persone stavano guardando la tv; quasi contemporaneamente un secondo blocco cadde a una cinquantina di metri dalla casa. V. D. «Non ritengo che queste formazioni abbiano origine nell' atmosfera. Non ci sono fenomeni conosciuti in grado di spiegarle» dice il professor Guido Visconti, fisico dell' atmosfera all' Università de L' Aquila. «In passato si è arrivati a registrare - prosegue Visconti - chicchi di grandine di una certa dimensione e peso, ma mai che abbiano raggiunto i cinque chilogrammi. Comunque, intorno ci dovrebbero essere delle condizioni climatiche adeguate, cioè delle situazioni temporalesche, nelle quali questi chicchi si formano e che invece non si sono registrate in questi casi». «A mio avviso, infine, non sta in piedi nemmeno l' ipotesi che le estreme condizioni climatiche provocate dal riscaldamento ambientale, che ho sentito in qualche caso citare, arrivino a produrre simili risultati». G. Cap. LA TESTIMONIANZA «Mi sono salvato perché avevo due berretti di lana» ANCONA - Fatica ancora a rendersi conto di quel che è successo. «Ho guardato la morte negli occhi e, lì per lì, nemmeno ho capito cosa mi fosse davvero accaduto». Steso nel suo letto d' ospedale, Massimo Giunchi mastica le parole come fossero carta gommata: ha la voce impastata, lo sguardo perso nel vuoto e una smorfia di terrore che, di tanto in tanto, gli sfregia il viso. Fino a ieri mattina, quest' operaio napoletano di 24 anni era un italiano qualunque. Oggi, invece, è il protagonista di un' avventura che sa di fantascienza, una trama intessuta di ordinario e straordinario come forse nemmeno a uno scrittore riuscirebbe. Massimo Giunchi esce di casa all' alba per andare al lavoro. E' originario di Napoli, ma vive a Osimo e lavora ad Ancona per un' impresa di pulizie torinese: un patchwork tricolore già degno del personaggio di un romanzo. Il suo incarico, comunque, è di spazzare il cortile d' un centro commerciale. «Ero uscito alle cinque - racconta con aria stordita - e, siccome faceva molto freddo, mi ero messo due cappelli per ripararmi. Ho cominciato a ramazzare davanti al supermercato, quando all' improvviso ho avvertito una tremenda botta alla testa. Da principio, non mi sono reso conto dell' accaduto: sentivo dolore, mi lamentavo... Poi ho visto quell' affare di ghiaccio sul selciato. Sarà stato grande una decina di centimetri, faceva spavento...». I medici dell' ospedale Torrette diranno poi che è stato colpito alla regione occipito-temporale sinistra. «Per il momento preferiamo mantenere riservata la diagnosi - spiega il primario del pronto soccorso, Aldo Salvi - anche se ipotizziamo una prognosi di circa dieci giorni». Massimo è stato tramortito da una di quelle misteriose palle di ghiaccio che, dopo aver bersagliato la Spagna, stanno prendendo di mira l' Italia. «Ne avevo sentito parlare in televisione - mormora il giovane operaio - ma sembrava una di quelle cose lontane mille miglia da noi. Vai a pensare che, invece, una mattina ti alzi per andare a lavorare e finisce che uno di questi proiettili cade proprio su di te... Perché, sono sicuro, è piombato dal cielo come un enorme chicco di grandine. Sfortuna? Beh, certo non ho vinto la lotteria... Però è anche vero che la sorte, nella sventura, mi ha dato una mano. Devo ringraziare il gelo di questi giorni se me la sono cavata con poco: chissà cosa mi sarebbe successo, se in testa non avessi avuto i due berretti. Almeno hanno attutito l' impatto, perché in caso contrario...». D' altronde, puntualizza Massimo Giunchi, c' è poco da sbagliare. «Quando sono stato colpito, non nevicava - aggiunge - e non ho ascoltato alcun rumore particolare. Ero solo nel cortile e, quando questa roba mi è piovuta addosso, non sono caduto: mi sono soltanto abbassato. Ho sentito un forte dolore e poi sono corso al supermercato, dove i vigilantes mi hanno soccorso e chiamato il 118». E.d' E. http://archiviostorico.corriere.it/2000/gennaio/26/Proiettili_ghiaccio_anche_ferito_co_0_0001261736.shtml | |
| | | Mercurio88
| Titolo: Re: Inspiegabile: Blocchi di ghiaccio Dom 27 Dic 2009, 12:21 | |
| Non solo ghiaccio, in diverse parti del mondo capitano spesso fenomeni di "piogge di animali" un fenomeno che viene relativamente spiegato da forti venti o trombe d'aria, ma anche tornado che grazie alla loro forza prelevano da terra tutto ciò che incontrano portandolo a quote elevate per poi rilascialrli a terra dopo diverso tempo e anche in altri luoghi. Riporto di seguito una breve spiegazione tratta da Wikipedia:
La pioggia di animali è un fenomeno meteorologico relativamente raro, in cui animali quali pesci, rane o uccelli piovono dal cielo insieme alle precipitazioni regolari (solitamente pioggia). Secondo una delle ipotesi, la causa sarebbero dei forti venti o tornadi i quali, passando sopra le acque, raccoglierebbero assieme ad altri materiali anche gli animali; .A volte succede che gli animali, in particolare i pesci, sopravvivano alle cadute, facendo supporre che passi poco tempo dalla loro "cattura" al momento della caduta. Altre volte, invece, capita che gli animali siano morti congelati oppure persino racchiusi in blocchi di ghiaccio: ciò parrebbe confermare il fatto che gli animali vengano trasportati in alta quota, dove le temperature sono sempre sotto lo zero. In alcuni esempi la violenza delle forze climatiche all'opera è dimostrata dal fatto che a piovere non sono animali interi ma brandelli di corpi. Un altro aspetto controverso è dato dalle condizioni variabili dei venti durante queste occorrenze: alle volte la pioggia di animali si verifica poco dopo la comparsa di tempeste con forti venti, mentre in altri casi il tempo era relativamente buono e senza vento.
http://it.wikipedia.org/wiki/Pioggia_di_animali | |
| | | Mercurio88
| Titolo: Re: Inspiegabile: Blocchi di ghiaccio Dom 27 Dic 2009, 12:23 | |
| 27/08/2005 in Serbia piovono rane dal cielo
Qualcuno di voi ricorderà come nel film Magnolia (abilmente interpretato da Tom Cruise) il regista, per rimarcare la casualità della vita, faccia piovere rane dal cielo! E nel film è anche descritta la spiegazione del fenomeno (in basso nel presente articolo)
Sta di fatto che gli abitanti di Odzaci, in Vojvodina (Serbia del nord) si sono trovati alle prese in questi giorni con una insolita pioggia di rane.
Il quotidiano locale "Blic" tacconta che molti degli animali sono sopravvissuti alla caduta. ''Dalle nostre parti rane come quelle non ce ne sono - ha raccontato Stevan Stevanovic, abitante della cittadina - sono grige anziché verdi, e molto, molto più veloci''.
Un grande spavento per gli abitanti di Odzaci, alcuni dei quali, come se assistessero a una nuova piaga biblica, non hanno mancato di associarle a segni infausti che preannunciano guerra e catastrofi.
La cittadina di Odzaci non è nuova a fenomeni curiosi che hanno ripentito le cronache dei giornali di mezzo mondo, spesso alla ricerca di notizie curiose e apparentemente inspiegabili.
Nel'agosto del 2001 infatti due cerchi perfetti con all'interno figure geometriche vennero avvistati da un in un campo vicino alla città.
Lo strano fenomeno non ha mancato di suggerire le ipotesi più suggestive (e anche improbabili) con il risultato di allarmare gli abitanti della zona.
Proprio loro hanno cominciato a temere che si tratti di manifestazioni di presenze aliene, che il campo con i due cerchi sia qualcosa di simile a punto di passaggio obbligato per Ufo, o addirittura una segnalazione per il loro atterraggio.
Tanto più che il fenomeno,si è ripetuto anche in altre zone, sempre nelle vicinanze di Odzaci. E gli abitanti hanno iniziato a non essere più disposti a credere che si tratti di una semplice burla.
LA SPIEGAZIONE SCIENTIFICA DEL FENOMENO DELLE "RANE VOLANTI"
La spiegazione del fenomeno è, come sempre in questi casi, molto più semplice e meno "misteriosa". L'evento della caduta di materiale vario dal cielo (non solo rane), non è raro anche altre parti del mondo, ed è dovuto ai forti venti che accompagnano le piogge di questi giorni nella regione, e che avrebbe "aspirato" le rane da stagni anche molto lontani, trasportandole per chilometri. Le trombe d'aria di piccole e medie dimensioni non sono poi eventi così insoliti neppure nelle nostre regioni.
Le segnalazioni di cadute di oggetti dal cielo in tempi antichi sono meno numerose che in tempi più recenti, ma sono altrettanto varie. Lo storico greco Ateneo, parla, nella sua antologia storica “I sofisti a banchetto”, scritta intorno al 200 a.C., di una pioggia di pesci durata tre giorni e di uno spettacolare diluvio di rane.
Eraclide Lembo, nel XXI libro della sua Storia, dice che “In Peonia e in Dardania (regione della Macedonia la prima e Serbia attuale la seconda, NdR.) , si dice che prima di ora siano piovute delle rane, e tale era il numero di quelle bestie che le case e le strade ne erano piene.
Testimonianze di rane e pesci (e altro materiale) che piovono dal cielo si sommano fino ai giorni nostro, in tutte le epoche storiche.
“Migliaia” di banconote da 1000 franchi piovvero ad esempio su Bourges nel 1957. Nessuno mai ne rivendicò la proprietà o ne denunciò la perdita (John Michell e Robert J.M. Rickard, “Phenomena: A Book of Wonders”).
Durante l'anno 1968 un diluvio di fango, legno, vetro e cocci precipitò per ben quattro volte sulla città di Pinar del Rio, a Cuba (John Michell e Robert J.M. Rickard, “Phenomena: A Book of Wonders”).
Un certo numero di banconote per il valore di 2000 marchi scese fluttuando dal cielo sereno a Limburg (Germania Occidentale) nel gennaio 1976; i soldi “celesti” vennero raccolti da due ecclesiastici (“Bath and West Evening Chronicle” del 6 gennaio 1976).
Eventi tutti da dimostrare, ma che comunque trovano una spiegazione meno misteriosa di quanto vogliano spesso farci credere i media
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