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 METAVISIONE: IMMAGINI E VOCI DA UN ALTRA DIMENSIONE

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MessaggioTitolo: METAVISIONE: IMMAGINI E VOCI DA UN ALTRA DIMENSIONE   METAVISIONE: IMMAGINI E VOCI DA UN ALTRA DIMENSIONE Icon_minitimeVen 01 Gen 2010, 23:26


METAVISIONE: IMMAGINI E VOCI DA UN ALTRA DIMENSIONE
In questo TOPIC ZONE del sito troverete informazioni e documenti riguardanti studi e ricerche su possibili contatti con una dimensione sconosciuta attraverso la metafonia e la metavisione. Non è facile poter dimostrare che la nostra dimensione può comunicare con coloro che hanno lasciato questo mondo e che vivono nell'altra dimensione più comunemente conosciuta come "aldilà" e che esistono altre entità sconosciute che non sembrano essere "trapassati" del nostro pianeta. E sappiamo ancora poco degli arcani meccanismi dell'esistenza. L'autore del sito sostiene la sopravvivenza di una parte dell'essere umano che continua ad esistere dopo la morte biologica; inoltre, alcuni risultati ottenuti sia in campo metafonico che metavisivo, fanno ipotizzare ad un possibile intervento inconscio dell'essere umano. L'obiettivo principale di questo sito non è quello di creare una nuova religione o di dimostrare o negare scientificamente l'esistenza dell'aldilà, ma di proporre dei risultati documentati da un protocollo dettagliato dei sistemi e dei metodi utilizzati, al fine di poter dare a tutti l'opportunità di sperimentare direttamente, perchè nulla può sostituire il processo di apprendimento e di evoluzione della coscienza attraverso l'esperienza diretta. Il messaggio finale è un invito alla prudenza a chiunque si interessi di argomenti così delicati e soprattutto a coloro che credono "per fede": ci vuole poco per perdersi nei labirinti ancora poco conosciuti della mente.
http://anno2012.secretsstories.com/speciale-topic-zone-f4/metavisione-immagini-e-voci-da-un-altra-dimensione-t181.htm#1122
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MessaggioTitolo: Re: METAVISIONE: IMMAGINI E VOCI DA UN ALTRA DIMENSIONE   METAVISIONE: IMMAGINI E VOCI DA UN ALTRA DIMENSIONE Icon_minitimeVen 01 Gen 2010, 23:33

Che cosa è la METAVISIONE ?

(ITC instrumental transcommunication - transcomunicazione strumentale)
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mèta- [dal greco “con, dopo”]. – 1. Prefisso di molte parole composte derivate dal greco o formate modernamente (anche nella terminologia lat. scient.), che indica in genere: a. Mutamento, trasformazione (per es., metamorfosi, metamorfismo, metafonesi, metaplasia, metacromasia, ecc.); trasposizione (metatesi, metastasi); trasferimento (metafora, metempsicosi), e simili. b. Partecipazione, affinità, con più precise accezioni nelle diverse discipline; per es. in mineralogia, dove i nomi con meta- (metaclorite, metacinnabarite, ecc.) designano per lo più minerali imparentati con quelli designati dal nome cui il prefisso è aggiunto. c. Successione, posteriorità, sia in senso locale (“che vien dietro o dopo, situato posteriormente”), come in alcuni termini di anatomia e zoologia (metacarpo, metatarso, metatalamo, metasoma, metatorace), sia in senso temporale, per indicare un fenomeno che si manifesta in fasi successive (per es., metameria), o un fatto che sia seguente o conseguente a un altro (per es., in medicina, metapneumonico). In varî rami delle scienze biologiche, al concetto della successione nel tempo si unisce quello di un'evoluzione maturativa, di uno sviluppo più avanzato o più complesso, di una organizzazione superiore, oppure serve a indicare (in correlazione con proto- e meso-) l'ultimo di tre stadî progressivi; così in metanefro, metamielocito, metazoi, metaclamidee, ecc. d. Infine, per influenza del termine metafisica, erroneamente interpretato come “scienza di ciò che trascende le cose naturali” (mentre il sign. originario è “trattazioni posteriori a quelle circa la natura”), il prefisso ha acquisito il valore di trans- ed è stato adottato in età moderna per designare scienze o forme di considerazione teorica, concernenti zone di realtà analoghe a quelle che sono oggetto della scienza al cui nome meta- è premesso, ma giacenti comunque al di là dei loro confini (v. metalinguaggio, metamatematica, metapsichica, metastoria, ecc.).
(estratto da Enciclopedia Treccani - www.treccani.it )
Per metavisione si intende quel particolare ramo della transcomunicazione strumentale in cui si ricevono immagini da un'altra dimensione attraverso un video; a volte il fenomeno si manifesta involontariamente per mezzo delle normali trasmissioni TV, durante una videoripresa, oppure, durante una sperimentazione con tecniche note, tra cui il metodo Klaus Schreiber (1985).
Con la tecnica Schreiber è possibile ricevere immagini di una qualità impressionante, come queste ricevute da Luigi Cama:


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L'utilizzo della tecnologia ha eliminato in gran parte il dubbio dell'azione inconscia del mezzo umano (medium) in quanto lo strumento restituisce fedelmente ciò che percepisce.
Rimane sempre il dubbio, in certi casi, che il responsabile possa essere l'essere umano che inconsapevolmente, attraverso un'azione psicocinetica, influisca sui mezzi tecnologici. L'ipotesi non è così assurda, in quanto il corpo umano è una macchina elettro-chimica e il cervello nasconde ancora molti misteri alla scienza.

Bisogna, quindi, valutare caso per caso.
Bisogna puntualizzare, però, che non si ricevono solo volti.
Attualmente stiamo analizzando delle immagini di animali, oggetti astratti e ambienti. La natura e il processo di formazione del fenomeno restano ancora un mistero, anche se si stanno avanzando delle ipotesi interessanti. In ogni caso, qualunque sia la verità su questi fenomeni, il dato di fatto è che ci sono delle formazioni coerenti che si prestano a diverse interpretazioni, ma sono presenti in un segnale in cui NON DOVREBBERO ESISTERE.

Ci riferiamo alle immagini ricevute con la tecnica del "Color Noise" di Luigi Cama come in questo esempio in cui è stato identificato Massimo M.
METAVISIONE: IMMAGINI E VOCI DA UN ALTRA DIMENSIONE Massi

METAVISIONE: IMMAGINI E VOCI DA UN ALTRA DIMENSIONE Massimo
In questo secondo caso per METAVISIONE si può intendere come "vedere oltre" ciò che si vede.
Il fenomeno, rispetto al primo caso, è molto più complesso e non di immediata interpretazione, ma fornisce, dopo un'attenta analisi, dei risultati sorprendenti che ci offrono nuovi spunti per lo studio della psiche, dei contatti con una dimensione sconosciuta.
Obiettivamente gran parte delle tecniche utilizzate non fornisce una gran qualità e il soggetto può essere criticato sotto tutti i punti di vista. Raramente si vedono volti definiti. Il nostro obiettivo è quello di presentare risultati intelligenti migliorando la qualità delle immagini e studiando il fenomeno alla radice "tentando" di riportarlo su una linea scientifica che ne consenta la ripetibilità, anche se la buona riuscita dell'esperimento sembra dipendere da un "AGENTE X" senza il quale nulla accade.
Questo Agente X potrebbero essere le entità disincarnate, o entità intelligenti che vivono in dimensioni parallele e che in determinate occasioni riescono ad interagire con la nostra.
In certe occasioni, queste entità rivelano che senza un contributo medianico da parte dell'essere umano, certi fenomeni non possono avvenire. Quindi, oltre l'Agente X, può rendersi necessario il "FATTORE X".
La materia è molto delicata, esce dagli schemi abituali della scienza e richiede solo tanta voglia di capire ed una buona dose di creatività.
Non è una questione di fede.
Esistono dei casi in cui dei soggetti si presentino improvvisamente all'insaputa dell'autore, come in questa foto scattata durante una normalissima serata in discoteca (abbiamo offuscato i volti dei protagonisti per ragioni di privacy):
METAVISIONE: IMMAGINI E VOCI DA UN ALTRA DIMENSIONE Apparizione
La foto non risulta manipolata - dati EXIF dell'originale

Questa è la classica foto "paranormale".
Come nel caso di certe voci metafoniche, l'entità o altra attività a noi sconosciuta potrebbe aver utilizzato come portante la luce o altre forme di energia presenti in quel momento per imprimere quel volto. In questo caso notiamo la formazione di qualcosa che i presenti non hanno percepito ma che la macchina fotografica digitale ha catturato "in quell'istante".
Ribadiamo, comunque, che la formazione di questo fenomeno è ancora a livello di ipotesi. Il nostro amico Dott. Mario Zampardi ha esordito sul forum dicendo che "sulla falsa riga della metafonia (o psicofonia che dir si voglia) potrebbe trattarsi essenzialmente di un processo, isoenergetico, in grado di modulare le frequenze, in questo caso visive, che compongono un campo elettromagnetico, per effetto di micro-campi gravitazionali selettivamente localizzati in punti chiave delle apparecchiature. Ci si rapporterebbe pertanto a processi attinenti alla fisica quantistica".
Per poter parlare di fenomeno "paranormale" bisogna prima di tutto dimostrare che il fenomeno sfugge alle leggi fisiche tuttora conosciute o quanto meno, che presenti delle anomalìe che normalmente non dovrebbero esserci; scartate tutte le ipotesi naturali possibili, fornire un protocollo che valorizzi il metodo usato dall'operatore al fine di evitare frodi e falsificazioni.
Ecco perchè noi non partiamo da ciò che hanno fatto gli altri.
Noi lavoriamo sul materiale prodotto dal gruppo di ricerca e comunque facente parte della rete di sperimentatori accreditati da metavisione.it
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MessaggioTitolo: Re: METAVISIONE: IMMAGINI E VOCI DA UN ALTRA DIMENSIONE   METAVISIONE: IMMAGINI E VOCI DA UN ALTRA DIMENSIONE Icon_minitimeVen 01 Gen 2010, 23:35

Ecco perché vediamo facce
anche dove non esistono

Il cervello "vede" per schemi legati alle zone di luci e ombre
ROMA - Per gli esseri umani, una delle specie più sociali mai apparse sulla Terra, riconoscere un volto è così importante che c'è una parte del nostro cervello che si è evoluta apposta per individuare esclusivamente le facce: un onore che non ha avuto nessun'altra parte del corpo né alcun altro oggetto.
Ma che cos'è che distingue un volto da qualunque altra cosa, tanto da permetterci di identificarlo anche nelle immagini più sfocate? E come mai, invece, può capitare di vedere una faccia anche dove non c'è?

A queste domande sta dando una sorprendente risposta un gruppo di ricerche, su cui riferiva ieri anche il New York Times, da cui emerge che a far scattare l'attività dei neuroni giro fisiforme (il nome della circonvoluzione cerebrale che riconosce i volti) bastano pochissimi elementi, purché siano disposti nel modo giusto. Questi elementi non sono "due occhi, un naso e una bocca", che sono strutture tutto sommato complesse e ricche di dettagli, ma più semplicemente dei rapporti tra zone in luce e zone in ombra: come il fatto che la bocca si trova nel terzo inferiore del viso, ed è sempre più scura delle guance che le sono accanto, mentre gli occhi sono nel terzo più in alto, e sono più scuri della fronte che sta sopra. Pawan Sinha, direttore del laboratorio di ricognizione visiva del Massachusetts Institute of Technology, ha individuato dodici di questi rapporti, che costituiscono in totale una sorta di modello universale di faccia.
Un banale gioco di macchie, insomma, ma che al nostro cervello (e secondo alcuni studi, anche a quello delle scimmie) è più che sufficiente per vedere una faccia anche in una foto da cui è stato cancellato ogni altro dettaglio. E per vedere facce anche dove facce non ce ne sono affatto, come dimostrano esempi quali la famosa "faccia su Marte", individuata nella regione Cydonia del Pianeta Rosso da vari ufologi; oppure il toast al formaggio con l'immagine della Madonna che una signora della Florida è riuscita a vendere su Internet per la bella cifra di 28.000 dollari; oppure ancora addirittura il volto del diavolo intravisto da alcuni nel fumo che circondava le Torri Gemelle l'11 settembre 2001.

Il bello, infatti, è che la capacità del nostro cervello di ricostruire l'immagine di un volto disponendo solo di pochi tratti cruciali lo rende anche molto più suscettibile agli inganni. Ma secondo Pawan Sinha, che a gennaio è stato premiato dalla National Academy of Sciences proprio per queste ricerche, è un rischio che vale la pena di correre. Le informazioni trasmesse dai volti sono così preziose, dice, che è meglio vederne uno dove non c'è che non riconoscerlo quando c'è davvero.

http://www.repubblica.it/2007/02/sezioni/scienza_e_tecnologia/riconoscimento-facce/riconoscimento-facce/riconoscimento-facce.html
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MessaggioTitolo: Re: METAVISIONE: IMMAGINI E VOCI DA UN ALTRA DIMENSIONE   METAVISIONE: IMMAGINI E VOCI DA UN ALTRA DIMENSIONE Icon_minitimeVen 01 Gen 2010, 23:46

documento:

METAVISIONE: IMMAGINI E VOCI DA UN ALTRA DIMENSIONE Devisoloentrare
Meta Visione
Le visioni mentali non sono una novità per la scienza. Tanti studi hanno stabilito che alcuni soggetti in particolari stati mentali hanno tali visioni. Giovanna D'Arco, per esempio aveva delle visioni. Il punto è che i psicologi in generale, e in particolare i psichiatra, tentano di liquidare tale fenomeno, come sintomo di schizofrenia. In altre parole le persone che affermano di avere visioni sono considerate pazze. A parte che bisognerebbe meglio definire lo stato di pazzia, per non incorrere nell'errore di classificare pazzia, tutto ciò che sfugge alla nostra comprensione.
Diversamente, quello che la scienza dovrebbe studiare è il fenomeno in sé, e tentare di stabilirne le regole. E, non è da escludere che un individuo con disturbi mentali possa manifestare uno stato alterato della mente, capace di attivare funzioni del cervello attualmente sconosciute. Dimostrando così, che la mente possiede capacità inesplorate.
A sostegno di tale tesi, è superfluo ricordare, che quasi tutti i santi della storia e i mistici, hanno dichiarato di avere visioni. Ultimo in ordine cronologico: padre Pio. Penso che nessuno studioso, azzarderebbe affermare che padre Pio sia stato pazzo.
Quindi, invece di liquidare tutto come sintomo di disturbo mentale, bisognerebbe iniziare una seria ricerca per comprendere i meccanismi. Tale studio potrebbe proiettare il genere umano verso nuovi e inesplorati confini. Inoltre l'indagine strumentale potrebbe verificare la fondatezza del fenomeno ..... diversamente da altri fenomeni in cui l'indagine strumentale non sempre è possibile sia perchè non disponiamo delle necessarie apparecchiature sia per la complessità stessa del fenomeno, quale Per esempio l' OBE. Questo perché è molto più complesso stabilire se una persona effettivamente è uscita fuori dal corpo. Mentre con le visioni, la mente comunque produce una attività elettrica misurabile con gli opportuni strumenti.
Le visioni sono quasi sempre spontanee, ma esistono soggetti che attraverso particolari esercizi di contemplazione..... particolari tecniche di rilassamento, e altro che non saprei definire con la parola scritta perchè impossibile, sono in grado di attivare la meta-visione. E' considerando che qualsiasi attività della mente produce energia, non sarebbe difficile poter individuare ed isolare tale forma di energia, e farne materia di studio.
Quello che so della facoltà delle visioni, parte dalla mia esperienza diretta, e quindi non sono in grado di verificare se anche altre persone siano in grado di svilupparle, oppure siano in grado di produrre tale "fenomeno", dal momento che per provarlo, occorrono risorse non indifferenti, che solo una grande struttura scientifica può impiegare.
Né sono in grado di dire, se tale facoltà sia innata, oppure può essere indotta usando tecniche appropriate. Quello che so, è che un giorno ero sul letto, raccolto e avvolto da un grande richiamo spirituale, tanto che persi la cognizione del tempo e dello spazio, incominciando a vedere dei bagliori che partivano dalla parete di fronte fino ad invadere l'intero campo visivo. Attraverso quel bagliore incominciai a vedere scene di vita molto antiche, e di luoghi sconosciuti. Trovo inutile raccontare ogni cosa che ho visto, anche perchè tante cose sono diverse da come le conosciamo.
Passato lo smarrimento e lo stupore di quanto avevo visto, mi resi conto che attraverso quel particolare stato d'animo ...... mentale, riuscivo ad andare a cinema senza acquistare il biglietto. Tutto questo accadde che avevo solo 16 anni, anche se devo ammettere che di cose strane ne accadevano periodicamente. Ma mai come quella volta.
Avendo una discreta esperienza di certi fenomeni, compresi subito che involontariamente avevo aperto una nuova porta nella mia mente ...... e, nella mia anima. Così tutti i giorni, ed in particolare prima di addormentarmi, creavo quel particolare stato mentale che mi permetteva di vedere scene di vita di un mondo e dimensione oltre di noi.
La mia domanda è sempre la stessa: ci sono altre persone che vivono la mia stessa esperienza??
Da piccolo, diversamente dagli altri bambini, invece di giocare come facevano gli altri bambini, , ero trasportato da quella sensazione spirituale che mi spingeva ad imitare il parroco della mia parrocchia nell'atto di celebrare la messa. Quello che mi attirava, non era un richiamo religioso, ma qualcosa di molto più profondo: mi attirava la solennità di quel rito, rivolto a qualcosa di grande, che sentivo molto forte in me, come se ne fossi parte, e ne conoscessi il senso ..... l'origine ..... la potenza.
Ma, tutto questo non è sufficiente a mantenere intatte le percezioni e quel richiamo verso qualcosa oltre di noi, dato che con il tempo ...... diventando adulti, tali percezioni si perdono, man mano che si è assorbiti dalla cultura e da tutto ciò che è intorno a noi. Non accade, se oltre a ciò che è innato in noi, si manifestano fenomeni che segneranno per sempre la nostra vita. Per esempio vedere per circa un mese tutte le sere, delle presenze ai piedi del mio letto. Tale forte esperienza, di cui anche un bambino, è in grado di comprendere di essere stato testimone di un evento oltre l'umano, diventa un forte collante, che si va a saldare a quel richiamo e percezioni di cui parlavo prima. Tutto questo, e ciò che si è susseguito lungo il corso della mia vita ..... mi hanno dato quella consapevolezza e forza d'animo, da farmi affermare che la certezza di altri mondi e dimensioni oltre di noi, è l'unica vera certezza che ho in questa vita.
Lo scopo di tale narrazione, non è quello di convincere alcuno, anche perchè noi vediamo solo quello che siamo. Invece, vuole essere un conforto e insieme un incoraggiamento per coloro che avvertono una grande spiritualità e la forte percezione di qualcosa oltre di noi. E, forse il conforto di credere di non essere solo, in un mondo che sento non appartenermi.
I nativi d'America, per comunicare inviavano segnali di fumo, noi usiamo il telefonino. Io so che c'è un diverso modo: usare il potere del nostro spirito.
La scienza dovrebbe porsi il problema, che la fisica così come la conosciamo, è solo una, delle tante possibili varianti, e che quindi non è in grado di dare tutte le risposte di ciò che esiste intorno a noi, e cosa realmente siamo. Per questo è essenziale che la comunità scientifica, modifichi il suo atteggiamento ponendosi davanti a certi problemi con una diversa visione d'insieme.
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MessaggioTitolo: Re: METAVISIONE: IMMAGINI E VOCI DA UN ALTRA DIMENSIONE   METAVISIONE: IMMAGINI E VOCI DA UN ALTRA DIMENSIONE Icon_minitimeVen 01 Gen 2010, 23:55

ALCUNI FOTO ESEMPI DI METAVISIONE:

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MessaggioTitolo: Re: METAVISIONE: IMMAGINI E VOCI DA UN ALTRA DIMENSIONE   METAVISIONE: IMMAGINI E VOCI DA UN ALTRA DIMENSIONE Icon_minitimeSab 02 Gen 2010, 00:02

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MessaggioTitolo: Re: METAVISIONE: IMMAGINI E VOCI DA UN ALTRA DIMENSIONE   METAVISIONE: IMMAGINI E VOCI DA UN ALTRA DIMENSIONE Icon_minitimeSab 02 Gen 2010, 00:04