E' dunque in corso la 'maratona' di osservazioni simultanee a caccia di 'E.T.' organizzata per celebrare il 50/mo anniversario dell'inizio della ricerca di forme di vita intelligenti extraterrestri.Fino a domani, 8 novembre,
numerosi radiotelescopi da tutto il mondo parteciperanno all'iniziativa fra cui l'antenna della Stazione Radioastronomica di Medicina (in provincia di Bologna) dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).La parabola da 32 metri dell'Istituto, spiega l'Inaf,
avra' tra i suoi obiettivi anche la stella Gliese 581, nota per possedere un sistema planetario nel quale almeno un pianeta si troverebbe nella cosiddetta 'zona di abitabilita', dove cioe' l'acqua eventualmente presente in esso potrebbe trovarsi allo stato liquido.Era l'estate del 1960, l'anno in cui per la prima volta un radiotelescopio fu puntato al cielo a caccia di extraterrestri,
quando negli Stati Uniti Frank Drake, un radioastronomo ventinovenne del National Radio Astronomy Observatory in Virginia punto' l'antenna del radiotelescopio Howard Tatel verso due stelle simili al nostro Sole, Tau Ceti ed Epsilon Eridani.Il suo obiettivo era cercare segnali radio prodotti da civilta' extraterrestri in possesso di una tecnologia che permettesse loro di diffonderli nello spazio. Iniziava cosi'
il progetto Ozma, che, sottolinea l'Inaf, apriva un nuovo affascinante capitolo nell'esplorazione dell'Universo.
Come quel progetto prendeva il nome da una principessa del racconto 'Il meraviglioso Mago di Oz'
la maratona di porta il nome di un'eroina dello stesso romanzo: Dorothy.La caccia alla vita extraterrestre è globale,
con la partecipazione di radiotelescopi distribuiti sui cinque continenti, gli obiettivi sono stati selezionati dal Seti Institute ''un programma - ha spiegato Stelio Montebugnoli, tecnologo dell'Inaf presso la stazione di Medicina - che opera con donazioni di privati e che si propone di cercare segnali radio emessi da eventuali civilta' aliene in possesso di una opportuna tecnologia''.
fonte ANSA