Esiste un fenomeno che giustifichi “da solo” il rallentamento del moto di rotazione della terra, l’indebolimento del suo campo magnetico, l’assottigliamento dello strato di ozono della nostra atmosfera? Che sia alla base del recente incremento dei fenomeni sismici, degli squilibri climatici e, ultimo ma non meno importante, che giustifichi il riscaldamento che sta interessando tutto il nostro sistema solare? Un geofisico pensa di si. Ma prima di gioire per l’ennesima vittoria della scienza consiglio di sedervi. Quello che ho da dire non vi piacerà affatto…
Il noto geofisico russo Alexei Dmitriev è convinto che l’intero sistema solare stia entrando in una “area di plasma magnetizzato” da lui ribattezzata “Cintura Fotonica”. La prova? : l’accrescimento di 10 volte del plasma interstellare nell’eliosfera!
Dato che, come credo, tutto ciò vi risulterà incomprensibile vi consiglio di seguire molto attentamente la spiegazione che mi accingo a darvi. Vi assicuro che, dopo averlo fatto, ne risulterà un visione chiara di ciò che ci stà accadendo, una conoscenza esaustiva dei numerosi fenomeni fisici che stanno interessando il nostro sistema solare ( potete leggerli in questo post ) ed una maggior consapevolezza del nostro “precario” ruolo nel creato.
Lo spazio è davvero sicuro?Partiamo da qualosa di semplice e comprensibile. Tutti sappiano che il nostro amato pianeta, oltre a compiere una rotazione completa oltre il proprio asse ed annualmente intorno al Sole si muove con l’intero sistema solare attraverso la Via Lattea. Questa, a sua volta, vaga nell’Universo.
La Terra,quindi, non “rimane ferma in una qualche zona sicura dello spazio” ma, anzi, percorre porzioni di Cosmo totalmente sconosciute e potenzialmente ostili.
Entrare in una regione caratterizzata da condizioni ostili e da più alti livelli di energia non è un’ipotesi improbabile e, volendo essere totalmente sinceri, è addirittura molto plausibile! Se qualcuno non fosse concorde mi dia un solo motivo per pensare che lo spazio sia “omogoneo”.
La luce e la profezia
Ne materia, ne energia. In una parola: Fotoni!
La realtà è che da circa 30 anni un numero sempre crescente di particelle di luce ( i fotoni ) ha improvisamente fatto la sua comparsa nell’atmosfera terrestre. Particelle “di luce” stranamente simili a quelle che dovrebbero inondare la Terra secondo una antica profezia Maya. Josè Arguelles rassicura che dovrebbero aiutare il genere umano a compiere, finalmente, un poderoso salto evoluzionistico.
Stimolata da questa luce e risvegliata della sua energia l’onda di informazione genetica tipica di ogni pianeta si manifesterebbe istantaneamente. Originata dal centro galattico, da loro chiamto Hunab Ku, deve necessariamente “passare” attraverso il principale astro del sistema stellare a cui si rivolge in modo da farne entrare in risonanza l’intero sistema. Così i Maya Galattici riuscirebbero a mettersi in contatto con diversi sistemi stellari a cui sono interessati.
L’unico punto di contatto tra questa affascinante teoria Maya e quella del professor Dmitriev è relativa proprio al ruolo dal Buco Nero che è dimostrato, staziona al centro della nostra galassia: La Via Lattea.
Per il resto le differenze sono lampanti.
Serre galattiche e “Cinture Fotoniche”Accomuna si l’accresciuto livello energetico ad una “serra galattica” ma, ben lontano dall’averne una visione rassicurante, spiega che la prima conseguenza diretta dei crescenti flussi di materia e di energia che ci investono è un riscaldamento dell’intero sistema solare ed un’ intesificazione della attività della nostra stella.
Una nube intergalattica minaccia di far avverare la profezia Maya sul 2012
La nube interstellare di energia che stiamo attraversando sarebbe caratterizzata da striature contenenti idrogeno, elio, ossidrile magnetizzati, forse dai resti di una stella esplosa.
Vi ho già detto che l’accrescito livello di plasma interstellare contenuto nell’Eliosfera costituisce la “prova provata” trovata da Dmitriev che spiega:
“La gigantesca bolla magnetica che contiene il sistema solare, chiamata eliosfera, avanzando nello spazio genererebbe un’onda d’urto che, fattasi più compatta nel momento in cui è entrata in questa regione pù “densa”, sarebbe tornata indietro, avrebe “urtato” il sole e alterato il suo comportamento.
Le anomalie dell’andamento del numero delle macchie solari sono li a testimoniarlo, giustificherebbero quelle del campo magnetico terrestre e sarebbero alla base del riscaldamento del nostro pianeta.
Dalle testimonianze raccolte Dmitriev è portato a credere che l’onda d’urto generata durarera almeno 3.000 anni.
http://mitiemisteri.com/una-cintura-fotonica-dietro-i-mutamenti-climatici-ed-il-2012/