JERICHO 2 AMMINISTRATORE
| Titolo: Coperta Di Idrogeno Atmosferico Potrebbe Aiutare La Nascita di Vita Aliena Mar 31 Mag 2011, 15:45 | |
| Coperta Di Idrogeno Atmosferico Potrebbe Aiutare La Nascita di Vita Aliena
Rappresentazione artistica di un esopianeta. Credit: NASA Per quello che ne sappiamo noi riguardo a come la vita nasce e si evolve, pensiamo che perché un pianeta abbia delle buone possibilità di ospitare della vita, si deve trovare ad una giusta distanza dal Sole, di modo che non sia ne troppo freddo ne troppo caldo. Nel nostro Sistema Solare per esempio, questa zona va da Venere a Marte, Terra inclusa. Su Marte l’acqua liquida potrebbe esserci stata in un passato, ma l’atmosfera si è dispersa del tutto quasi e quindi non basta per mantenerla liquida in superficie. Su Venere invece l’atmosfera è troppa perché l’acqua possa trovarsi liquida sulla superficie. Nel nostro caso, almeno per adesso, la vita ha trovato una culla perfetta. Insomma, il punto è che cercando vita su altri pianeti intorno a stelle lontane, gli astronomi cercano pianeti che si trovano alla giusta distanza dalla loro stella perché non sia troppo caldo ne troppo freddo. Ma ci sarebbero, in teoria, molti molti per cui la vita possa esistere anche fuori da questa zona. Tanto per iniziare, sappiamo che Europa, quasi certamente, ospita sotto la sua superficie un enorme oceano di acqua liquida. E adesso, un gruppo di ricercatori, ha scoperto un ulteriore possibilità per cui la vita potrebbe trovarsi anche fuori dalla zona protetta:
L’atmosfera di un esopianeta, potrebbe infatti intrappolare il calore ricevuto dalla propria stella per mantenere l’acqua liquida sulla superficie, anche se si trova in una zona più esterna del sistema planetario. Secondo Raymond Pierrehumbert, dell’Università di Chicago, ed Eric Gaidos dell’Università di Hawaii, un atmosfera di idrogeno che copre un esopianeta, potrebbe essere un modo molto efficace per aumentare drasticamente l’effetto sera sulla sua superficie, facendo si che il calore che arriva dalla distante stella possa venir immagazzinato. L’effetto sera è fondamentale per l’ecosistema Terrestre perché permettere il ciclo dell’acqua, e permette a questa di restare liquida. Tuttavia, se mettessimo la Terra nell’orbita di Saturno, i gas sera, come il diossido di carbonio ed il vapore acqueo, ghiaccerebbero nell’atmosfera, rendendo un blocco di ghiaccio la superficie. L’idrogeno, d’altro canto, rimane un gas anche a temperature molto basse, e sotto alte pressioni il gas si comporta anche come un buon isolante, aiutando cosi a mantenere l’effetto sera a lungo e permettendo al pianeta di restare a temperature tali da renderlo abitabile. Secondo Ken Crosell di “New Sciencets”, i ricercatori hanno calcolato che se un esopianeta ha un’atmosfera ricca in idrogeno, “una dozzina di volte più spessa della nostra atmosfera di azoto-ossigeno, potrebbe mantenere calda una terra 15 volte più distante dal Sole rispetto al nostro pianeta. Normalmente, 15 volte la distanza Terra-Sole(=1 Unità Astronomica) non fornirebbero abbastanza luce solare, ma Pierrehumbert e Gaidos hanno calcolato che un pianeta distante dovrebbe ricevere abbastanza energia comunque per permettere la fotosintesi delle piante. Tristemente ci sono comunque due grossi problemi con quest’ipotesi. Per prima cosa, come potrebbe formarsi una simile atmosfera con uno strato protettivo di idrogeno? Come sottolineato anche da James Kasting, dell’Università di Pennsylvania, sembra una forzatura pensare che cosi tanto idrogeno potrebbe essere intrappolato da un esopianeta dalla sua stella parente. E, secondo, alcuni batteri terrestri consumano idrogeno e diossido di carbonio, quindi se simili batteri si fossero mai sviluppati con simili metabolismi, porterebbero alla morte dello strato di idrogeno. Il pianeta a quel punto diventerebbe davvero una palla di ghiaccio. Certo, nulla proibisce di pensare che ci potrebbero essere forme di vita che si sono evolute in maniera tale da non consumare lo strato di idrogeno che le protegge. Ma a quel punto, si potrebbe direttamente pensare che ci sono forme di vita che non hanno bisogno di acqua allo stato liquido sulla superficie, e che magari si basano su sostanza molto diverse, come può darsi sia il caso di Titano, ed i suoi mari di metano liquido. Purtroppo, finché non avremmo trovato altre forme di vita fuori da quelle terrestri, è difficile parlare di qualcosa di più che di pure ipotesi, ed il concetto di “zona abitabile” è da ritenersi ancora valido e importante. http://www.newscientist.com/article/mg21028124.800-alien-life-may-huddle-under-hydrogen-blankets.html?DCMP=OTC-rss&nsref=space
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