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| Le piramidi della Bosnia riscrivono la storia umana | |
| | Autore | Messaggio |
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V-Vendetta junior
| Titolo: Re: Le piramidi della Bosnia riscrivono la storia umana Mer 02 Dic 2009, 01:18 | |
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| | | V-Vendetta junior
| Titolo: Re: Le piramidi della Bosnia riscrivono la storia umana Mer 02 Dic 2009, 01:08 | |
| Le prime ricerche
La scoperta delle piramidi a Visoko, cittadina famosa per le salsiccie e la pelletteria, ha i contorni tipici di una storia bosniaca, perennemente in bilico tra la scoperta sensazionale e la farsa di periferia. La piramide di Visoko è tutt’altro che invisibile: semplicemente è la collina che sovrasta la città: sono gli occhi di tutti da sempre. La cittadina è infatti adagiata ai piedi di una collina che ha una forma piramidale, sorprendentemente regolare, foto e stampe d’epoca l’hanno ritratta da sempre così.
È su questa collina che si è concentrata l’attenzione di Semir Osmanagic nell’agosto del 2005, quando ha cominciato i primi sondaggi. In breve questa è divenuta la Piramide del Sole. Ma non basta, poco dopo, Osmanagic ha scoperto altre due piramidi, la piramide della Luna e quella del Dragone, più piccole e meno evidenti. Osmanagic, che ama indossare un cappello da cowboy è ben presto stato rinominato l’”Indiana Jones bosniaco”. Le piramidi, secondo Osmanagic sono vecchie di circa 12,000 anni ed appartengono ad una civiltà che fioriva in Bosnia, mentre il resto d’Europa era coperto di ghiaccio. La stessa piramide del sole è alta 220 metri, notevolmente più alta delle piramidi in Egitto.
Tutte queste piramidi sono ora coperte di terra e vegetazione, che le fanno assomigliare alle innumerevoli colline bosniache.... ma gli scavi, iniziati nell’aprile scorso hanno portato ben presto alla scoperta di lastroni di pietra squadrati e inclinati verso l’alto. Oltre a ciò tutta una serie di indizi e prove che sembrano indicare che qualcosa in effetti ci sia sotto la terra e gli alberi: le colline-piramidi sembrano dissipare il calore in modo maggiore che le aree vicine, indizio dell’esistenza di una serie di tunnel, che dopo esser stati esplorati sembrano indicare anch’essi di essere opera dell’uomo. Ben presto, è stata creata una fondazione, “La fondazione del parco archeologico delle piramidi del Sole bosniache” (www.piramidasunca.ba), che con un sito aggiornatissimo tiene informati sugli sviluppi degli scavi e raccoglie l’interesse dei possibili donatori.
Ma la comunità scientifica dice no...
La comunità scientifica bosniaca si mostra più che scettica della scoperta di Osmanagic e in Aprile in una lettera aperta pubblicata sui maggiori giornali bosniaci, 21 scienziati e esperti hanno messo in dubbio la scoperta di Osmanagic, definendo l’intera vicenda un brutto circo. Più di recente, Blagoje Govedaric insegnante di archeologia dell’Europa orientale, dalle colonne di Dani ha smentito ancora una volta la tesi di Osmanagic, tacciandolo di dilettantismo e dicendo sostanzialmente che prima o poi l’opinione pubblica mondiale si renderà conto dell’insensatezza delle teorie di Osmanagic e ciò potrebbe coprire di ridicolo l’intero paese. I detrattori di Osmanagic sostengono che le pietre trovate sul fianco della montagna non sono altro che pietre tombali di un’antica necropoli medievale collegata ai resti medievali presenti in cima alla “piramide”. E qui, dicono, nulla di nuovo, perchè tale cittadina medievale è conosciuta da sempre.
Una copertura mediatica mondiale
Ma la storia, ha ricevuto una copertura mediatica mondiale. Le maggiori testate hanno coperto la vicenda: CNN, BBC, ZDF, CBS, il New York Times, l’International Herald Tribune, il National Geographic hanno coperto la storia dando risonanza mondiale alle scoperte di Osmanagic. Il tono dei media è doverosamente scettico senza sbilanciarsi, ma ogni servizio dei media finisce puntualmente sul sito web della Fondazione.... In Italia, solo l’Ansa e l’Osservatorio dei Balcani sembrano avere coperto la storia. La presenza dei grossi media internazionali e della CNN sembra dare un crisma di ufficialità alle scoperte di Osmanagic, che nel frattempo è assurto a personalità mediatica, grazie anche alla telegenicità del suo look e al perfetto inglese che può sciorinare di fronte alle telecamere.
Verità o bufala?
Intanto sotto questa collina continuano a rivelarsi le scalinate di una piramide che un profano definirebbe Inca. Le prospezioni rivelano un intrigo di gallerie, le foto del satellite mostrano tracce di un sistema complesso che dominava l'intera valle.
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02/12/08
Davvero non finisce di stupire l'incredibile "Piramide" di Visocica, la gigantesca struttura che si trova al di sopra dell'omonimo villaggio Bosniaco.
E' una struttura che da sempre ha suscitato le attenzioni degli archeologi e degli archeo-astronomi, per cercar di capire, innanzitutto se si tratta di un artefatto umano - ma realizzato con quali mezzi ?? - e poi con l'interessamento di quale civiltà ?
Ora arriva anche la recentissima scoperta di simboli graffiti di 30.000 anni fa, insieme ad una rete di gallerie scavate artificialmente e affiancate da blocchi megalitici, a rendere ancora più incredibile questo sito, confermando l'intervento umano in epoca paleolitica sull'enorme piramide, anche se molti studiosi propendono ancora per un fenomeno naturale all'origine della sua evidente forma piramidale.
"Non c'e' dubbio che la collina sia naturale, ma la mano dell'uomo l'ha certamente manipolata", ha rivelato ieri l'archeologa italiana Maria Longhena, in una conferenza collaterale alla rassegna bolognese del cinema archeologico "Imagines" (di cui e' la responsabile scientifica), nella quale ha riferito sugli scavi effettuati dagli archeologi bosniaci l'estate scorsa, insieme a geologi e speleologi.
La piramide, oltretutto, e' orientata con approssimazione accettabile sui quattro punti cardinali.
L'ultima campagna di scavo ha rivelato che le gallerie artificiali si estendono per chilometri, a una ventina di chilometri di profondità !! Chi abbia costruito quelle gallerie e perché rimane un mistero assoluto, e altrettanto privo di spiegazione e' il significato dei simboli graffiti su quei blocchi megalitici.
Una deduzione certa, invece, e' che i Balcani ospitarono una delle più antiche culture d'Europa, coeva dei gruppi umani che ci hanno lasciato le spettacolari pitture rupestri in Francia (Lascaux) e in Spagna.
http://xoomer.virgilio.it/silvano/misteri215.html | |
| | | V-Vendetta junior
| Titolo: Re: Le piramidi della Bosnia riscrivono la storia umana Mer 02 Dic 2009, 01:07 | |
| L’antichità delle costruzioni sarebbe confermata dal fatto che le rocce presentano alterazioni dovute alla loro permanenza secolare nell’acqua; se le piramidi rimasero sommerse lo furono dopo la fusione dei ghiacci alla fine dell’ultima glaciazione, avvenuta appunto circa 12000 anni fa, questo accerta che tali costruzioni erano già presenti all’epoca. Unendo l’apice delle piramidi del Sole, della Luna e del Dragone, con una linea, otteniamo un triangolo con gli angoli uguali, tutti di 60 gradi, un perfetto triangolo equilatero. Le piramidi sarebbero collegate tra loro un sistema di cunicoli e gallerie sotterranee, ritenute a torto dagli storici miniere medievali di carbone. Il labirinto formato dalle gallerie è stato mappato da un gruppo di esperti che avrebbero anche trovato un sistema di ventilazione. Le immagini satellitari e i sondaggi eseguiti nel terreno hanno permesso di stabilire che la collina non può essere di origine naturale, ma opera dell’uomo. Gli scavi procedono su tre lati: a Sud, in due diversi punti del plateau, sul lato nord e su quello a est. Sul lato sud nella zona del secondo scavo del plateau è stata rilevata la scalinata e con essa blocchi di calcare e lastre in pietra arenaria, materiale non presente nella zona, lavorato e portato sul posto da altre località. Dagli scavi la conferma dell’esistenza di lastre usate per la pavimentazione lavorate a mano e strutture realizzate dall'uomo. I blocchi si sono preservati intatti grazie ai 15 centimetri di muschio che li ha ricoperti; questo ha permesso di rilevare le specifiche forme geometriche dei loro contorni. Chiaramente visibili i lati dei delle pietre e l’area dove sono unite; altrettanto chiari i punti di unione finemente basati. Uno dei blocchi rinvenuti presenta una forma circolare confermando la sua lavorazione manuale. I blocchi risultano tagliati in dimensioni precise con lo scopo di creare la struttura della piramide. Alcune pietre riportano incisioni circolari sopra la loro superficie che ricordano vagamente il segno del labirinto, come quella rinvenuta nella zona del plateau. Uno scavo di nove metri ha permesso di stabilire che il plateau è coperto di tali blocchi che seguono l’angolo della collina. Tutto l’accesso al plateau è pavimentato con lastre di pietra con uno spessore medio di 10 centimetri. L’intera collina è costituita da blocchi di arenaria. Il complesso delle pietre a est della collina è coperto da due metri e mezzo di terra; sul lato a nord le pietre si trovano a un metro di profondità e presentano uno spessore di 70 centimetri e i bordi intatti; il loro peso varia da 10 a 30 tonnellate. Le pietre sono sicuramente lavorate e trasportate sul luogo attraverso l’uso di una tecnologia non in possesso dell’uomo dell’età della pietra. Una conferma? un geologo egiziano, Aly Abd Barakat, inviato dal Cairo per verificare l’autenticità della scoperta sembra aver dato una prima importante conferma alla scoperta di Semir Osmanagic. “Secondo me ci troviamo di fronte ad una piramide primitiva di un tipo finora sconosciuto.... è difficile per la natura creare blocchi di pietra simili”. Il geologo egiziano sembra dunque aver confermato che le pietre trovate sul sito della piramide sono opera umana e non naturale, tale conferma viene sia dalla forma delle pietre che dalla loro inclinazione. Inoltre, la sabbia trovata tra i vari strati di roccia sembra essere simile al cemento che era stato usato nelle piramidi di Giza. Ali Abd Alla Bakarat, membro dell'Autorità cairota per le risorse minerali nonché inviato personale di Zahi Hawaas, suprema autorità nell'egittologia, si è arrampicato sulla collina di Visocica, ha ridisceso il suo lato Nord, ha scavato fra lastre di arenaria grattando negli interstizi e poi parlato con la tranquillità di chi è sicuro del fatto suo. «Credo che per la natura sia difficile tagliare blocchi di arenaria con tanta precisione e orientarli tutti in una direzione, a mio parere qui sotto c'è una piramide primitiva, ma non saprei di quale epoca. I blocchi però sono tenuti assieme da un impasto di sabbia e argilla che ritroviamo identico nelle più antiche piramidi egiziane. Se poi mi chiedete cosa ci facevano qui gli egiziani dodicimila anni fa o se gli illiri praticassero il culto del Sole rispondo che non lo so, anche se questa è una delle domande più affascinanti che siano mai state poste». «In questa valle - dice - fra i dieci e i dodicimila anni fa qualcuno ha costruito tre piramidi: questa del monte Visocica, che io chiamo del Sole, una seconda sotto la collina di Plesevica, quella della Luna, e una terza che è la piramide del Dragone. Abbiamo trovato traccia di un sistema di gallerie che doveva collegare le tre costruzioni, l'abbiamo esplorato solo in minima parte ma non poteva trattarsi di gallerie minerarie, come qualcuno ha detto, perché qui non ci sono mai state miniere. Adesso però bisogna affrontare il problema più grande, quello che può far riscrivere la storia dell'umanità: chi poteva costruire piramidi quando l'Europa era ancora primitiva?». Le ipotesi che rincorrono sono di quelle fanno girare la testa, quindi per ora è meglio restare ancorati ai pochi elementi certi. La valle del Visoko è area di insediamenti antichissimi, collocata a ridosso delle montagne, vicina ai collegamenti di fondovalle con Sarajevo e Zenica, rifornita d'acqua dal fiume Fojnica. Una sorta di terrazza naturale affacciata sull'Adriatico abitata già quattromila anni fa, il museo del professor Hodovic accoglie numerosi reperti dell'era neolitica. Avvicinandosi un po' di più ai nostri tempi, la valle venne sicuramente abitata da una potente tribù illirica, quella dei Dassareti, e nel 9 avanti Cristo occupata dai romani. La città di Visoko fu fondata da un pascià turco-albanese, Ajas Beg, e nei secoli successivi fu anche capitale del primo regno bosniaco e sede di un sovrano dall'impronunciabile nome di Tvrtko Kotromanic. In questa valle la storia si è concentrata, dunque. Forse troppo. Man mano che gli scavi proseguono l'attenzione della comunità scientifica comincia a concentrarsi su un angolo di Bosnia talmente appartato dall'essere riuscito a sfuggire anche i peggiori massacri della guerra. Si avvicina il momento in cui cattedratici insigni formuleranno teorie sui misteriosi costruttori: gli illiri sono fuori questione, a malapena costruivano capanne, in questa zona non risultano passaggi di Ramsete o congiunti e neppure collegamenti col Machu Picchu ma per i bosniaci questi sono dettagli. http://xoomer.virgilio.it/silvano/misteri215.html | |
| | | V-Vendetta junior
| Titolo: Re: Le piramidi della Bosnia riscrivono la storia umana Mer 02 Dic 2009, 01:05 | |
| Il 10 gennaio 2006 l'ipotesi sembra confermata dal satellite Aster (costruito dalla Nasa e dal governo giapponese). Il satellite, in orbita dal 1999, rivela 'anomalie' dovute a strani valori termici nelle colline. Gli scavi hanno poi confermato che ciò è causato da terreno non compatto, da cunicoli e irregolarità sotto la superficie. Se gli scavi porteranno davvero a un sito archeologico con gigantesche piramidi simili a quelle egiziane e sudamericane, ma uniche in Europa, questa può diventare un'area archeologica tra le più importanti in Europa. E infatti anche l'Unesco, la Commissione Europea per i Beni Culturali e il Fondo Mondiale per la Protezione dei Monumenti se ne stanno interessando, come anche varie università: quella di Sarajevo e Tuzla (Bosnia Erzegovina), quella di Ein Sham (Egitto), e varie altre in Australia, Nuova Zelanda, Germania, Olanda, Norvegia e Stati Uniti. Semir Osmanagic, lo scopritore, ha proposto una interpretazione generalmente criticata dalla comunità scientifica: ritiene che quegli edifici appartengano a una comunità vissuta in Bosnia circa 12000 anni fa. Infatti 12500 anni fa la maggior parte dell'Europa era coperta dai ghiacci, mentre l'Europa del Sud e i Balcani erano terre popolate da civiltà già complesse. Intorno al 12000 a.C. si verifica un cataclisma, seguito da innalzamento della temperatura e scioglimento dei ghiacciai, e molte terre vengono coperte dalle acque. Dopo molto tempo l'acqua si ritira e risalgono in superficie gli edifici di questa antica civiltà, oramai coperti da terra, humus e fango. E queste potrebbero essere le colline di Visoko. Studiosi e accademici trovano l'interpretazione di Osmanagic fantasiosa e anzi ritengono che una crescente pubblicità di queste teorie coprirà la Bosnia di ridicolo. Secondo molti esperti ciò che sembra rivelarsi dagli scavi è invece materiale funerario della civiltà medievale di cui già sono noti a Visiko vari monumenti sepolcrali. Ciò che però resta sorprendente, sono le enorme dimensioni degli edifici coperti dalle colline: la più alta supera i 220 metri, altezza superiore a quelle delle piramidi egizie di Giza. In ogni caso, a qualsiasi periodo esso appartenga, il sito resta di grande interesse e ha portato in Bosnia molta vivacità. Non si parla d'altro, in un paese in cui poco prima si parlava solo della guerra recente. Anche per questo non ci si può che augurare la prosecuzione dei lavori. Le piramidi La piramide, contenuta nella collina che si eleva di circa 650 metri, raggiungerebbe un altezza di 220 metri in altezza, con una pendenza di 45 gradi e fianchi di 365 metri di lunghezza, risultando, se tali misure verranno confermate, più grande della Grande Piramide di Giza. Nel luogo sono state rilevate altre colline che potrebbero nascondere altrettante piramidi più piccole, per l’esattezza altre quattro, facendo della regione il più importante sito archeologico europeo. La piramide di Visoko, la più grande delle costruzioni nascoste dalle colline, sarebbe simile a quelle sud americane, per questo le è stato assegnato il nome di "Piramide del Sole" e di conseguenza le altre hanno preso i nomi di "Piramide della Terra", "Piramide della Luna", "Piramide del Dragone"; tutte costruite nello stesso periodo dallo stesso popolo, una super civiltà risalente a oltre 12000 anni fa. http://xoomer.virgilio.it/silvano/misteri215.html | |
| | | V-Vendetta junior
| Titolo: Re: Le piramidi della Bosnia riscrivono la storia umana Mer 02 Dic 2009, 01:01 | |
| Aggiungo i Link alle analisi di laboratorio che comprovano la teoria della civiltà scomparsa.
STONE BLOCKS FROM THE BOSNIAN PYRAMIDS ANALIZED; RESULT – ANCIENT CONCRETE!
(Analizzati i blocchi di pietra delle piramidi bosniache; il risultato è ANTICO CEMENTO!)
RADIOCARBON DATING OF THE UNDERGROUND TUNNEL COMPLEX IN THE BOSNIAN VALLEY OF THE PYRAMIDS
(Datazione al carbonio dei tunnel sotterranei nella valle delle piramidi bosniaca)
Date uno sgueardo per approfondire anche a:
Piramidi-in-italia/
Sant’agata-dei-goti-una-seconda-visoko/
“Video Documentari e altri link utili sulle piramidi europee
http://www.piramidasunca.ba/en/index.php/RADIOCARBON-DATING-OF-THE-UNDERGROUND-TUNNEL-COMPLEX-IN-THE-BOSNIAN-VALLEY-OF-THE-PYRAMIDS.html
http://www.piramidasunca.ba/en/index.php/STONE-BLOCKS-FROM-THE-BOSNIAN-PYRAMIDS-ANALIZED-RESULT-ANCIENT-CONCRETE.html
http://onestamente.net/2009/10/11/piramidi-in-italia/
http://onestamente.net/2009/10/11/santagata-dei-goti-una-seconda-visoko/
http://onestamente.net/2009/03/29/video-documentari-e-altri-link-utili-sulle-piramidi-europee/ | |
| | | V-Vendetta junior
| Titolo: Re: Le piramidi della Bosnia riscrivono la storia umana Mer 02 Dic 2009, 00:57 | |
| In conclusione le piramidi bosniache sembrano rappresentare il classico caso di pseudo-archeologia. Ve ne sono tutti gli ingredienti: piramidi gigantesche e antichissime, tunnel sotterranei che si perdono nelle profondità della terra, continenti scomparsi e catastrofi naturali, tecnologie miracolose e uomini straordinari, conditi con un pizzico di New Age e recriminazioni complottiste, nazionalismo e fiuto per gli affari. La mancanza di metodo e rigore scientifico, le conclusioni affrettare e fantasiose di Osmanagic, la ricerca del sensazionalismo e di un forte impatto mediatico, non possono che far sorgere molti dubbi riguardo l’autenticità delle piramidi di Bosnia e mettere in guardia da scoperte così sbalorditive che vorrebbero cancellare secoli di ricerca scientifica e riscrivere la storia dell’umanità. In difesa dell’artificiosità dell’opera mostro le foto dei megaliti scolpiti trovati all’interno delle gallerie della Pitamide del Sole a Visoko (Bosnia) http://onestamente.net/2009/03/29/le-piramidi-della-bosnia-riscrivono-la-storia-umana/ | |
| | | V-Vendetta junior
| Titolo: Re: Le piramidi della Bosnia riscrivono la storia umana Mer 02 Dic 2009, 00:53 | |
| Obiettività:
Con il passare del tempo il caso sembra sgonfiarsi, Osmanagic e la Fondazione vedono non rinnovarsi le concessioni di scavo ma non interrompono il loro lavoro, cercando di fornire nuove prove alla loro tesi, in particolare presunti manufatti che non sono altro che pietre dalle forme curiose, oppure lamentando azioni discriminatorie e minacce nei loro confronti. Nel frattempo, accanto alle tre piramidi, si sono aggiunte la “Piramide dell’Amore” e la “Tempio della Terra”, insieme ad un misterioso alfabeto “proto-bosniaco”. L’ultima evidenza fornita dalla Fondazione è la datazione al carbonio 14 di un pezzo di legno inglobato nella roccia di un tunnel, datazione per certi versi molto controversa, e che gli assegna un’età di circa 30.000 anni. In effetti, guardando numerose foto presenti sul web, la Visocina Hill sembra proprio una piramide ricoperta dalla vegetazione e gli scavi hanno portato alla luce quelli che sembrano dei gradoni e delle pavimentazioni sul lato della collina. In realtà sia la forma piramidale della Visocina Hill, come quella delle colline vicine, sia la presenza di blocchi di pietra che sembrano essere stati lavorati dall’uomo, sono attribuibili ai fenomeni geologici che hanno portato alla formazione della valle di Visoko e sono, quindi, del tutto naturali e facilmente spiegabili. In natura le forme regolari non sono certo l’eccezione e colline più o meno piramidali sono visibili in ogni parte del globo. La stessa catastrofe che avrebbe sommerso la piramide non è mai avvenuta. Lo scioglimento della calotta glaciale fu un fenomeno lento e graduale che portò sicuramente a sconvolgimenti geologici e del modo di vita delle popolazioni preistoriche, ma non di tale catastrofica portata. La storia geologica delle piramidi bosniache inizia nel Miocene, circa 15 milioni di anni fa, quando si viene a formare un grande lago di forma allungata che si estendeva per una sessantina di chilometri tra Zelica e Sarajevo, includendo l’area di Visoko. Questo lago coprì la regione per circa 7 milioni di anni, formando uno spesso strato di sedimenti lacustri che in alcuni punti ha l’incredibile spessore di 2 chilometri. Questi sedimenti comprendono una serie di strati di spessore variabile, ognuno di questi formato da vari materiali e che permettono di ricostruire le diverse fasi della storia geologica della regione: strati di sedimenti fini compattati a formare argilla, sedimenti di sabbia più o meno fine che diventeranno roccia arenaria, strati di detriti grossolani, depositati nei periodi geologici più movimentati, che in seguito diverranno conglomerati o breccia. Il lago scompare verso la fine del Miocene, tra 7 e 5 milioni di anni fa, e tutti questi strati, disposti uno sopra l’altro in modo abbastanza regolare, sono soggetti ad un nuovo fenomeno geologico, quello del sollevamento per via di spinte tettoniche. Gli strati vengono spinti verso l’alto, spezzati e fratturati secondo direzioni più o meno rettilinee, creando quelli che Osmanagic dichiara essere gradoni e pavimentazioni. Tale fenomeno è evidente in alcuni punti della “piramide” dove si può riconoscere e seguire il percorso delle tipiche pieghe e deformazioni rocciose che si formano per via di questi processi geologici. Le sfere, così perfette da sembrare artificiali, non sono altro che concrezioni. Queste formazioni naturali sono dovute all’azione dell’acqua che aggrega i minerali presenti nello strato attorno ad un nucleo (in genere un granulo di quarzo od un fossile), producendo queste singolari forme sferiche. E i misteriosi tunnel? La regione di Visoko è stata per lungo tempo una zona estrattiva del carbone, del ferro e del rame. L’estrazione del rame è attestata archeologicamente già dall’età del Bronzo e quella del ferro almeno dal periodo romano. Molti dei simboli ritrovati nei cunicoli, e che Osmanagic considera un antico alfabeto, sarebbero stati tracciati in epoca moderna dai minatori, come alcuni di essi hanno testimoniato, mentre altri sarebbero comparsi improvvisamente alimentando dubbi sulla buona fede di Osmanagic. Inoltre, la tradizione popolare conserva ancora oggi la leggenda della regina Katarina, l’ultima regina di Bosnia che fuggì dal suo castello di Visoko grazie a dei passaggi sotterranei, prima che questo venisse conquistato dall’esercito ottomano. In effetti, contrariamente a quanto vorrebbe far credere Osmanagic, questa regione non è certo inesplorata dal punto di vista archeologico. Già nel Neolitico sono conosciuti insediamenti molto numerosi, come quello di Butnir, costituito da oltre 300 abitazioni circondate da un muro difensivo e datato alla prima metà del V millennio. Numerose sono anche le attestazioni dell’età del Bronzo e del Ferro, con resti di villaggi, manufatti e tombe megalitiche, a cui fa seguito il periodo della dominazione romana. Il geologo Omerbashich ha ipotizzato che siano stati gli stessi romani a modellare la Visocina Hill dandole una forma vagamente piramidale. Per questo motivo molti archeologi sono preoccupati per le possibili distruzioni che Osmanagic e il suo team potrebbero apportare alle evidenze archeologiche nascoste nel sottosuolo. Il team della Bosnian Pyramid of the Sun Foundation non è infatti composto da archeologi o scienziati professionisti ma da ricercatori improvvisati. All’inizio del 2007, per motivi non meglio precisati ma facilmente immaginabili, sono stati allontanati dalla Fondazione la geologa Nadija Nukic e Senad Hodovic direttore del museo di Visoko, insieme ad altri ricercatori. Per fortuna i siti sono ora protetti dalle disposizioni del Ministro della Cultura bosniaco Gavrilo Grahovac. Sarebbe davvero una beffa se la rincorsa ad una fantasia archeologica, o peggio, la ricerca di fama e ricchezza, provocassero la distruzione di ciò che può permetterci di ricostruire la vera storia di questa regione, il modo di vita e le credenze dei suoi abitanti, le loro manifestazioni artistiche e culturali. Popolazioni che non hanno certo minore importanza solo per il fatto di non aver costruito alcuna piramide. http://onestamente.net/2009/03/29/le-piramidi-della-bosnia-riscrivono-la-storia-umana/ | |
| | | V-Vendetta junior
| Titolo: Re: Le piramidi della Bosnia riscrivono la storia umana Mer 02 Dic 2009, 00:51 | |
| “LE PIRAMIDI IN BOSNIA” TIECIUS http://figliodellestelle.blogspot.com/2009/01/le-piramidi-in-bosnia.html E’ l’ottobre del 2005 quando una strabiliante notizia appare sul quotidiano bosniaco Dnevni Avaz: è stata scoperta la prima piramide europea! Incredibile, ma dove? Proprio in Bosnia nella valle di Visoko, piccola cittadina di 17.000 abitanti posta una trentina di chilometri a nord di Sarajevo. E non si tratta neanche di una piccola e insignificante piramide, anzi… Alta 220 metri e con i lati della base di oltre 360 metri, è costruita in blocchi di arenaria che indicherebbero la presenza di una civiltà avanzata in una regione che non è certo famosa per le sue bellezze archeologiche. La piramide sarebbe passata inosservata fino ad ora perché ricoperta da terra e vegetazione che con il tempo l’ha nascosta facendola sembrare una semplice collina dalla forma curiosa, la Visocina Hill. La notizia viene presto ripresa dalla stampa internazionale e le meraviglie che riserva la costruzione, subito ribattezzata “Piramide del Sole”, aumentano di giorno in giorno. Una strada lastricata, della lunghezza di 420 metri, conduce alla sommità dove vi sarebbe uno spiazzo cerimoniale e sui lati della piramide, costituiti da gradoni di arenaria secondo lo stile mesoamericano, si aprirebbero misteriosi tunnel che si perdono nel sottosuolo. Se ciò non bastasse la piramide è anche allineata secondo i punti cardinali e quindi non può che essere opera dell’uomo: lo mostrano le foto dal satellite, mentre nelle vicinanze vengono scoperte perfette e misteriose sfere di pietra. Il team di ricerca (la “Bosnian Pyramid of the Sun Foundation”) è guidato da Semir Osmanagic, un bosniaco emigrato negli Stati Uniti, dove è ora proprietario di un’azienda che produce elementi metallici per l’edilizia. Osmanagic non è quindi un archeologo, ha studiato Economia e Scienze Politiche all’università di Sarajevo, ma ciò non gli impedisce di dilettarsi nella scrittura di articoli di storia alternativa e di sapore New Age, sui Maya e la loro discendenza da Atlantidei e Lemuriani, legati in qualche modo ad extraterrestri provenienti dalle Pleiadi. Assecondando la sua passione per la scrittura pubblica dopo pochi mesi il libro “The Bosnian pyramid of the Sun – Discovery of the first European pyramids”. Già dalle prime pagine non mancano le sorprese: la piramide è antica, così antica da avere più di 10.000 anni. La regione dei Balcani e in particolare la Bosnia – così afferma Osmanagic – era la culla di una civiltà molto avanzata che prosperò durante l’ultima era glaciale mentre il resto dell’Europa era coperto dai ghiacciai. Ma improvvisamente avvenne il disastro: lo scioglimento dei ghiacciai causò un’enorme ondata distruttrice che spazzo via questa civiltà e ricoprì la piramide di sedimenti, celandola fino ad ora alla conoscenza umana. Il libro prosegue illustrando le prove genetiche (tenute nascoste dalla scienza ufficiale) della presenza di questa misteriosa popolazione in qualche modo imparentata con gli Illiri, in Perù e nelle Americhe, dei suoi spostamenti per il globo, teorizzando la presenza di continenti scomparsi, i celeberrimi Lemuria, Mu e Atlantide; e così Osmanagic trova analogie tra le sfere di pietra bosniache e quelle del Costa Rica e del Messico. Sfere e piramide sarebbero servite a produrre una qualche forma di energia ultravioletta a noi sconosciuta che, interagendo con i processi biologici del corpo umano, diffonderebbe prosperità e un senso di pace. Ma le scoperte non si fermano qui, perché le piramidi sarebbero addirittura tre, poste ai vertici di un triangolo equilatero. Le due nuove costruzioni vengono immediatamente battezzate “Piramide della Luna” e “Piramide del Dragone”, mentre si diffondono voci dell’esistenza di altre piramidi non ancora scoperte. Secondo il politico bosniaco Sulejman Tihic esisterebbero addirittura nove piramidi e Osmanagic dichiara che probabilmente ve ne sono altre in Croazia. Intanto Visoko viene presa d’assalto da giornalisti e curiosi, viene creato il parco archeologico delle piramidi bosniache e il turismo prospera, così come i venditori di souvenirs a forma di piramide. Fin dall’inizio ad Osmanagic è stata imputata una certa mancanza di rigore e metodo nel compiere le ricerche. Il non essere archeologo e il suo passato come autore e simpatizzante di teorie pseudo-archeologiche non gli ha certo portato consensi, come alcune sue dichiarazioni alquanto discutibili e chiaramente tendenziose. Ad esempio, contrariamente a quanto afferma Osmanagic, la Piramide del Sole non è per niente regolare e nemmeno è orientata secondo i punti cardinali, ma presenta pendenze e lunghezze dei lati molto diverse. Anche la disposizione delle tre piramidi in modo da formare un triangolo equilatero è smentita dalle misurazioni compiute da Alun Salt, studente di dottorato all’Università di Leichester. I suoi calcoli dimostrano che ci sono circa 200 metri di differenza (un errore del 10%) tra i lati del “triangolo perfetto” che ha ai suoi vertici le tre piramidi. Se ciò non bastasse, gli scavi sono stati aperti in più punti simultaneamente e condotti da volontari senza la supervisione di nessun archeologo qualificato. Le foto mostrano quelli che sembrano lavori di sterro più che un lento e meticoloso scavo archeologico, le fotografie fornite come documentazione sono inutilizzabili, prive di scala e senza didascalie, senza alcuna indicazione del luogo dove sono state scattate o di cosa rappresentino. Osmanagic e il suo team continuano il loro lavoro organizzando campagne di scavo sulle pendici delle piramidi, esplorando i tunnel e organizzando conferenze stampa. Il mondo accademico è comunque scettico riguardo l’esistenza di queste piramidi e alcuni ricercatori attaccano Osmanagic mettendone in evidenza le interpretazioni fantasiose, la mancanza di metodo scientifico e la manipolazione dei dati per suffragare le proprie teorie. Anche l’UNESCO si interessa alle piramidi e manda sul posto un team per accertarsi della genuinità delle affermazioni di Osmanagic, missione che si conclude con un nulla di fatto in quanto, secondo gli uomini dell’UNESCO, non v’è alcuna prova della loro effettiva esistenza. Le critiche non servono a fermare il lavoro di Osmanagic e della fondazione. Nuove scoperte e rivelazioni vengono di volta in volta annunciate dalla stampa locale e internazionale, corredate da foto, da filmati e da autorevoli pareri di rappresentanti del mondo scientifico che sono convinti della genuinità del lavoro di Osmanagic. Questi, infatti, nel giugno 2006 convoca a Visoko il geologo egiziano Aly Abd Barakat, seguito a settembre dall’egittologo Mohamed Ibrahim Aly e successivamente da altri tre archeologi egiziani, Soleiman Hamed El-Heweli e Mona Fouad Aly dell’Università del Cairo, e Nabil M.A. Swelim della Alexandria Archaeological Society. La stampa locale e il web riportano frasi sensazionalistiche attribuite agli esperti egiziani quali “la piramide del Sole è la più grande al mondo” e “la Bosnia dovrà essere chiamata la Terra delle Piramidi” oppure “diventerà presto il centro del mondo”. In realtà le dichiarazioni degli archeologi egiziani sono molto meno categoriche di quanto voglia sostenere Osmanagic. Nel riportare le frasi degli studiosi convocati, Osmanagic stravolge il significato delle loro affermazioni ignorando i numerosi “se” e il tono possibilista utilizzato, mentre sorvola abilmente su questioni spinose poste in evidenza da questi, come la totale mancanza di manufatti antichi rinvenuti nell’area che impediscono di proporre qualsiasi datazione, oppure la possibilità che i terrazzamenti della piramide siano moderni http://onestamente.net/2009/03/29/le-piramidi-della-bosnia-riscrivono-la-storia-umana/ | |
| | | V-Vendetta junior
| Titolo: Re: Le piramidi della Bosnia riscrivono la storia umana Mer 02 Dic 2009, 00:48 | |
| http://lazonainombra.blogspot.com/2008/06/le-piramidi-della-bosnia-riscrivono-la.html Salvatore Floris Una scoperta senza precedenti. Solo così può essere definita quella che a pieno diritto DEVE essere considerata la scoperta del secolo, avvenuta a Visoko, poche decine di km da Sarajevo. Se confermata, ma di prove ce ne sono ormai abbastanza, sconvolgerà l’archeologia mondiale e dara’ finalmente voce ai “veri” archeologi, quelli che sostengono, prima con la “logica” e con la “ragione” e poi con le prove documentali, che i grandi siti arch. Mondiali, prime tra tutte le piramidi egizie e messicane, nonché le opere megalitiche peruviane e boliviane etc, non solo sono da retrodatare cronologicamente di almeno 5 o 6 mila anni, ma che soprattutto con le “tradizionali” concezioni archeologiche erano impossibili da costruire. Non nutro grandi speranze, ma questa scoperta ha le potenzialità per spazzare via i “dinosauri” della storia e dell’archeologia, che vivono solo di DOGMI, soffocati dal loro ego e dal loro prestigio intoccabile, che hanno dimenticato da tempo – o forse non l’hanno mai saputo – che la scienza è prima di tutto sperimentazione e poi argomentazione, non un qualcosa di trascendente che acquista autorevolezza in base solo alla sua fonte e non anche in base a solide argomentazioni.Mi auguro dunque che le piramidi di Visoko possano distruggere questo castello di ignoranza e miopia che pervade ormai l’archeologia mondiale, anche se i presupposti ovviamente non sono incoraggianti: già varie “associazioni” archeologiche (prima ancora di verificare sul posto!) hanno preso le distanze da una scoperta che potrebbe distruggere le cattedre accademiche sulle quali stanno comodamente spaparanzati, e anche a livello mediatico, pur essendo stata riportata da quasi tutte le agenzie a livello mondiale, la notizia non è stata certamente valorizzata come avrebbe meritato. Non so se sia esistita davvero quella civilta’ extraterrestre ipotizzata da Sitchin o da Grham Hancok e vari altri autori. Ma sicuramente questa scoperta fa pendere la bilancia della “verita’” nettamente dalla loro parte, poiché darebbe piena conferma alle loro teorie sulla antecedenza cronologica dei più importanti siti archeologici e sulla loro funzione “cosmica”, di “comunicazione verso l’alto, verso gli “dei”(extraterrestri?) padri delle tecnologie solo imitate dagli esseri umani. Grazie Visoko, che ci consenti di sognare ancora un po’.
http://onestamente.net/2009/03/29/le-piramidi-della-bosnia-riscrivono-la-storia-umana/ | |
| | | V-Vendetta junior
| Titolo: Re: Le piramidi della Bosnia riscrivono la storia umana Mer 02 Dic 2009, 00:46 | |
| Quando le immagini valgono più delle parole... Piramidi immense, più grandi di quelle di Giza. Nonostante le affermazioni di alcuni esperti, quali il Dr. Sejfudin Vrabac, che definiscono ciò che vi ho mostrato qui sopra “delle formazioni geologiche naturali” ( ! ), altri altrettanto affidabili personaggi come Aly Abd Alla Barakat, dell'Egyptian Mineral Resources Authority ha confermato che i ritrovamenti corrispondono a piramidi primitive i cui materiali coincidono con quelli usati per la costruzione delle piramidi di Giza. http://www.bosnianpyramid.com/ Detto questo, si può passare a dati meno certi e controversi, partendo dalla meno indiscutibile figura di colui che ha voluto iniziare i lavori di scavo nell'aprile 2006, Semir Osmanagic. Secondo colui che dirige i lavori e ha accesso diretto e immediato alle scoperte fatte, le piramidi ritrovate possono risalire a un periodo compreso tra il 12000 AD (!) e il 500 AD. Una data come il 12000 AD dovrebbe far sobbalzare chiunque... stiamo parlando di piena era glaciale ! Le incredibili scoperte che hanno portato a una tale possibile datazione sono i resti i conchiglie e corrosione delle rocce dovuta a secolare permanenza in acqua; ma questo è solo l'inizio, innumerevoli le scoperte, le notizie, le teorie più o meno confermate... Tunnel sotterranei che collegano le piramidi, conosciuti da sempre e creduti miniere di periodo medievale; ritrovamenti di incisioni sacre e geometriche; similitudini incredibili sia con le piramidi d'Egitto che con quelle del Messico; collegamenti con le teorie che sostengono l'espansione egizia in Europa e addirittura nelle americhe (ma questo argomento così ampio verrà affrontato in una discussione a parte)... Resta il fatto che quelle piramidi son lì, che una civiltà sconosciuta ed estremamente evoluta le ha costruite, e finora non se ne sapeva nulla: la storia dell'Europa è in parte da riscrivere. Per maggiori informazioni, in lingua inglese: BOSNIAN PYRAMID Visocica Hill, which is 2,300 feet high, is actually Europe's first pyramid in heart of Bosnia | |
| | | V-Vendetta junior
| Titolo: Re: Le piramidi della Bosnia riscrivono la storia umana Mer 02 Dic 2009, 00:41 | |
| La piccola cittadina bosniaca di Visoko - 30 chilometri circa da Sarajevo – pare che conservi il segreto della prima piramide europea, costruita da un’antica civiltà scomparsa. Semir Osmanagic, un ricercatore bosniaco residente ora negli USA, spiega che ci sono prove, confermate da fotografie prese da satelliti, che la montagna Visocica nasconde effettivamente una colossale piramide di pietra, la prima d'Europa. Il ricercatore ha detto che la collina è alta circa 2.300 piedi, è artificiale. La collina include le lastre d'arenaria diciassette piedi sotto la superficie. L'arenaria, come sostiene il ricercatore, non è una roccia naturale della zona. La collina che appare troppo regolare perché sia di origine naturale: sarebbe appunto una piramide costruita dall'uomo e dedicata al sole. L'archeologo Semir Osmanagic, pensa che nella zona ci siano tre piramidi collegate tra loro da un sistema di gallerie, finora ritenute miniere di carbone attive in epoca medievale. Sono state osservazioni dal satellite a mostrare indizi della presenza di queste costruzioni e ora i ricercatori vogliono portare alla luce questi monumenti di origine misteriosa. Da un'ANSA del 14 aprile 2006 leggiamo: Sarajevo - archeologici iniziati oggi presso Visoko, una trentina di chilometri a nord di Sarajevo, per scoprire se la collina di Visocica nasconde la prima piramide europea, costruita 12.000 anni fa da una civiltà scomparsa. E' la tesi sostenuta da un ricercatore indipendente, Semir Osmanagic, autore del libro “La piramide del sole della Bosnia”, che dirige una fondazione per le ricerche e di cui fanno parte diversi archeologi internazionali, nonché un team di geologi di vario profilo dell'università di Tuzla, specialisti in sedimentologia, mineralogia, petrografia, meccanica delle rocce. Osmanagic è convinto che nell'area vi siano tre piramidi, collegate tra loro con un sistema di gallerie sotterranee, che saranno studiate in questa prima fase di scavi e che non sono, afferma, miniere medievali di carbone come sostengono alcuni storici. Nello stesso tempo saranno effettuati diversi sondaggi sui lati della collina, che corrispondono ai quattro punti cardinali, alla ricerca della gradinata costruita con lastre in pietra arenaria, lavorate e portate sul posto da altre località. Secondo Osmanagic, le riprese via satellite ed i sondaggi effettuati lo scorso agosto hanno rivelato una serie di anomalie che indicherebbero che la collina Visocica, di forma molto regolare, non sia di origine naturale, ma opera dell'uomo: la più grande delle tre piramidi, appunto, dedicata al sole, del tutto simile a quelle sudamericane.Inoltre, ci sarebbero nell'area anche altre due strutture più piccole, una delle quali Osmanagic ha chiamato la ''Piramide della luna''. L’antichità delle costruzioni sarebbe confermata dal fatto che le rocce presentano alterazioni dovute alla loro permanenza secolare nell’acqua; se le piramidi rimasero sommerse, lo furono dopo la fusione dei ghiacci alla fine dell’ultima glaciazione, avvenuta appunto circa 12000 anni fa, questo accerta che tali costruzioni erano già presenti all’epoca. Unendo l’apice delle piramidi del Sole, della Luna e del Dragone, con una linea, otteniamo un triangolo con gli angoli uguali, tutti di sessanta gradi, un perfetto triangolo equilatero. Gli archeologi di Sarajevo, Zilka Kujundzic-Vejzagic e Enver Imamovic definiscono, invece, irreali le tesi di Osmanagic. Più di 10.000 anni fa, nell'età della pietra, gli uomini non conoscevano ancora i metalli, vivevano nelle caverne, dice il prof. Imamovic e ricorda che la collina Visocica racchiude i resti della città medievale di Visoki, sede dei re bosniaci, costruita sopra un abitato che risale a 4-5.000 anni fa. Ecco quindi riaffiorare dal passato la leggenda che vede protagonista una donna, la quale avverte che a nessuno è permesso vivere nell’antica città situata sulla vetta della collina se non si è preparati a proteggere, con la vita, i segreti nascosti sotto le sue fondamenta. Quale segreto nasconde la città? Secondo la leggenda la città "mostra due strati". Uno strato è stato consumato dalla pioggia, lo strato della terra; il secondo è un "guscio d’uovo" sottile e fragile. Se il guscio viene danneggiato e il suo contenuto portato via dal diluvio, questo sarà causa di sfortuna per il popolo della valle. Quando i turchi invasero la Bosnia nel 14° secolo e udirono tale leggenda, furono spaventati e non occuparono la città sulla vetta della collina, al tempo capitale della Bosnia; ma si limitarono a conquistare Travnik e Jajce. Il punto dove hanno scavato l'estate scorsa, aggiunge Imamovic, è una necropoli medievale e le lastre scoperte sono semplicemente pietre tombali. A Visoko, intanto, in attesa di turisti e curiosi, alcuni ristoratori hanno già introdotto piatti triangolari, un albergo ha cambiato il nome in “Piramide del Sole bosniaca” e gli artigiani producono una serie di souvenir che ricordano la piramide. Un lungo e dettagliato servizio filmato sul tema è stato trasmesso da Rai Voyager sulla scoperta, dalle prove mostrate nel filmato pare piuttosto evidente che non si tratti di una bufala. Nonostante le affermazioni di alcuni esperti, quali il Dott. Sejfudin Vrabac, che definiscono ciò che vi ho mostrato qui sopra “delle formazioni geologiche naturali”, altri altrettanto affidabili personaggi come Aly Abd Alla Barakat, dell'Egyptian Mineral Resources Authority hanno confermato che i ritrovamenti corrispondono a piramidi primitive i cui materiali coincidono con quelli usati per la costruzione delle piramidi di Giza. Secondo chi dirige i lavori e ha accesso diretto e immediato alle scoperte fatte, le piramidi ritrovate possono risalire a un periodo compreso tra il 12000 AD (!) e il 500 AD. Una data come il 12000 AD dovrebbe far sobbalzare chiunque... stiamo parlando di piena era glaciale! Le incredibili scoperte che hanno portato a una tale possibile datazione sono i resti di conchiglie e corrosione delle rocce dovuta a secolare permanenza in acqua; ma questo è solo l'inizio, innumerevoli le scoperte, le notizie, le teorie più o meno confermate... Resta il fatto che quelle piramidi son lì, che una civiltà sconosciuta ed estremamente evoluta le ha costruite, e finora non se ne sapeva nulla: la storia dell'Europa è in parte da riscrivere. Per informazioni sulla piramide: www.piramidasunca.ba | |
| | | V-Vendetta junior
| Titolo: Re: Le piramidi della Bosnia riscrivono la storia umana Mer 02 Dic 2009, 00:34 | |
| Qualcuno indica i costruttori negli Illiri, che abitavano la penisola balcanica prima delle tribù slave, ma le loro origini restano sconosciute. Sappiamo che era un popolo tribale governato da condottieri, una razza indo europea. Si ritiene che fossero discendenti dai primi immigranti Ariani, sicuramente furono i primi abitanti conosciuti della Bosnia e la più antica razza nel sud est dell’Europa. Ricerche in antichi testi suggeriscono una migrazione dalla Turchia; per alcuni studiosi albanesi il nome Illiri deriverebbe da Iliret, il cui significato è "Libero"; quindi da qui la definizione di "terra della libertà". Sembra che gli Illiri fossero un popolo bellicoso, dedito a sacrifici umani durante le loro cerimonie; le loro tombe erano Tumuli o Montagnole, dove usavano mettere artefatti come armi, ornamenti e vascelli. Intorno ai luoghi di sepoltura sono state trovate spade, giavellotti, asce, archi e frecce, coltelli. Le prime manifestazioni di questa civiltà risalgono all'inizio del secondo millennio a.C., quando erano frequenti le guerre tra tribù. Per questo gli Illiri furono presto costretti ad unirsi in alleanze, tanto che il loro territorio si trasformò in uno Stato potente. Gli Illiri hanno formato il nocciolo delle popolazioni pre elleniche che hanno abitato la parte più meridionale della penisola balcanica e della Tracia, ossia parte della moderna Bulgaria, Grecia, Turchia e ad est dell’attuale Macedonia. Gli antichi scrittori greci descrivevano gli Illiri come "barbari" e "non ellenici" evidenziando con ciò la percezione e la reale differenza fra le culture. Storici illustri, come Demostene e Strabone, ricordano il valore di queste "tigri della guerra". In particolare Strabone, che descrisse tutte le tribù illiriche. Lo scontro con Roma, che mirava ad estendere il proprio controllo sull'Adriatico, fu inevitabile: le guerre illirico-romane, iniziate nel 229 a.C., si conclusero con la vittoria di Roma. Il popolo illirico fu ridotto in schiavitù e il suo territorio fu frazionato in piccole unità amministrative; ma in virtù della loro bellicosità furono incorporati naturalmente nelle legioni romane per scopi militari; inoltre il territorio degli Illiri, con le sue valli e montagne, rappresentava uno punto di notevole importanza strategica nella difesa dell’impero. I romani aprirono miniere sfruttarono la ricchezza della regione. Col tempo molti Illiri si romanizzarono mentre la colonizzazione lungo la costa adriatica e la bassa Neretva portò molti romani ad insediarsi e, con essi, la civiltà e l’influenza romana. Nel 395 d.C. la divisione tra l’Impero Romano di Oriente, conosciuto come l’Impero Bizantino, e l’Impero Romano Occidentale divenne definitiva. La linea di separazione tra est ed ovest fu il fiume Drina, trasformando la Bosnia in un cuscinetto tra gli imperi. Il territorio a sud dell’Illiria fu incorporato dai bizantini e dai greci; la parte a nord rimase sotto il dominio romano. Al tempo della caduta dell’Impero Romano intorno al 480 d.C., con l’invasione dell’Illiria, Macedonia e Grecia da parte dei Visigoti, degli Unni e degli Ostrogoti, migrarono in Bosnia anche Sloveni, Croati e Serbi raggiungendo il territorio albanese dove stabilirono numerosi principati autonomi e cancellando dalla storia gran parte della popolazione autoctona, assimilandola. Solo gli Illiri del sud resistettero alle varie dominazioni e riapparvero alcuni secoli più tardi col nome di Albani; per questo motivo la lingua Albanese preserva anche oggi una parte di quella illirica e alcune tradizioni di quel popolo. Oggi, dunque, la zona intorno alla collina Visogica è divenuta il più importante sito archeologico europeo. Non è vero però, come si sta reclamizzando, che in Europa non vi siano altre Piramidi e si definisca la "Piramide del Sole Bosniaca" come la prima. Come ho avuto modo di scrivere, si conoscono da tempo altre costruzioni piramidali, sia in Germania, sia a Teneriffe, sia in Italia. L'esploratore Thor Heyerdhal, famoso per le sue traversate oceaniche con il Kon-Tiki, tese a dimostrare che gli Egizi, o i Fenici, sbarcarono in America prima di Colombo, ha scoperto, nell'isola di Tenerife (Canarie), ben sette piramidi a gradoni alte quindici metri, aventi lo stesso stile Mesopotamico, provviste di una via processionale che le avvicina alle costruzioni esistenti nello Yucatan. Il villaggio di Guimar luogo del ritrovamento, era anticamente abitato dai Guanches, una razza berbera dalla barba bionda e con gli occhi azzurri. Piramidi simili sono state ritrovate anche in Sardegna. Circa sette chilometri prima di Porto Torres si trova Monte d'Accodi dove si può osservare una struttura piramidale di 9 metri d’altezza e quasi 40x30 metri di base; al centro una rampa di 40 metri raggiunge la sommità della costruzione dove probabilmente un tempo esisteva un’altra camera. La costruzione risalirebbe circa al 2800 a.C. L’edificio è assolutamente insolito per la zona del Mediterraneo e ricorda nella forma gli ziggurat della Mesopotamia. Ai due lati della rampa un menhir di oltre quattro metri e una lastra calcarea quadrangolare di circa tre metri di lato posta su pietre a formare una tavola o un altare per i sacrifici. In Sicilia a quattro chilometri da Pietraperzia la piramide di Cerumbelle; una costruzione dalla struttura imponente, con quattro rampe di scalini e altari sacrificali nella parte alta; costituita da pietre di grande dimensione, ben lavorate e saldamente incastonate; in complesso un pregevole e preciso lavoro costruttivo. Una piramide tedesca è conosciuta come "Cumulo di Barnenez" ed è costituita da pietre intagliate; fino ad ora era considerata la più grande costruzione megalitica europea. A Silbury Hill esiste una collina considerata da sempre una piramide e che possiede anche la stessa inclinazione della Grande Piramide egizia. Inoltre, intorno a Sebastopoli, sono state scoperte fortuitamente ben 37 piramidi completamente interrate. Uno strano gioco del destino rivela il segreto nel corso di ricerche idriche dirette dal capitano di vascello a riposo Vitalij Anatoljevic Gokh, esperto di scienze tecniche e rilevazioni sotterranee, inventore di un dispositivo utile nell’individuazione di sorgenti d’acqua, ex insegnante alla scuola d’ingegneria, dove aveva il compito di preparare gli ufficiali dei sommergibili nucleari. I ricercatori si sono imbattuti in una estesa superficie levigata di pietra calcarea. Penetrati all’interno hanno trovato strutture a cupola e strane lastre triangolari. Nelle giunture fra i blocchi di pietra vi sono tracce di malta. Nei dintorni, un tratto di cinquanta chilometri fra Foros e Khersones, sono state rinvenute altre sei piramidi interrate allineate lungo la costa del Mar Nero; con la prima formano un rombo quasi regolare e risultano tutte allineate come quelle egiziane e colombiane. Territori un tempo sotto il dominio degli Illiri, o di una antica civiltà che 12.000 anni fa si era insediata in tutto quel territorio e probabilmente aveva costruito piramidi un po’ dovunque. Gli scavi si protrarranno fino ad Ottobre e per quella data, Semir Osmanagic, ci rivelerà qualcosa che ci obbligherà a modificare la nostra storia. P.S.: Nel nord est della Bosnia Erzegovina vicino a Banja Luka sono state rinvenute sfere di pietra levigate usate a volte nelle fondamenta delle case; nel villaggio di Trn hanno un diametro di circa quaranta centimetri. Una sfera tagliata nel mezzo ha un diametro di un metro. Nel villaggio di Teocak ne sono state rinvenute ben otto geometricamente sferiche ma non perfettamente levigate come quelle di Trn. Sono di granito e provviste di alcuni fori sulla superficie. La più grande pietra sferica è stata trovata a Slatiwa, ma non completamente finita. Ricordano quelle trovate in Costa Rica. Il mistero s’infittisce. http://www.edicolaweb.net/news_045.htm | |
| | | V-Vendetta junior
| Titolo: Re: Le piramidi della Bosnia riscrivono la storia umana Mer 02 Dic 2009, 00:33 | |
| VISOKO, BOSNIA: PIRAMIDI DI 12.000 ANNI A Visoko (Visoki), cittadina a 30 km da Serajevo, in Bosnia, si sta per riscrivere la preistoria. Una équipe guidata da Semir Osmanagic, archeologo bosniaco americano, come usa definirsi, nato a Zenica nel 1960, che ha vissuto negli ultimi 15 anni a Houston ed esplorato i siti Maya del Messico, sta compiendo scavi intorno alla collina Visogica che domina la cittadina, la cui inusuale forma geometrica ricorda una piramide. L’archeologo sta cercando di riportare alla luce la costruzione piramidale che si celerebbe conservata intatta dal muschio presente sul terreno. La piramide, contenuta nella collina che si eleva di circa 650 metri, raggiungerebbe un altezza di 220 metri in altezza, con una pendenza di 45 gradi e fianchi di 365 metri di lunghezza, risultando, se tali misure verranno confermate, più grande della Grande Piramide di Giza. Secondo l’archeologo bosniaco anche la collina adiacente nasconderebbe una piramide più piccola. Impegnati nell’impresa geologi dell’Università di Tuzla, specialisti in sedimentologia, mineralogia, petrografia, e altri archeologi che prestano volontariamente il loro contributo mossi dall’opportunità di divenire protagonisti di un’impresa che può cambiare la storia europea. I quattro fianchi inclinati della collina sono interamente coperti di lastre di pietra e orientati con i punti cardinali; la collina possiede un vertice piatto e una scalinata che potrebbe condurre all’ingresso e all’accesso dei locali interni della piramide. Nel luogo sono state rilevate altre colline che potrebbero nascondere altrettante piramidi più piccole, per l’esattezza altre quattro, facendo della regione il più importante sito archeologico europeo. La piramide di Visoko, la più grande delle costruzioni nascoste dalle colline, sarebbe simile a quelle sud americane, per questo le è stato assegnato il nome di "Piramide del Sole" e di conseguenza le altre hanno preso i nomi di "Piramide della Terra", "Piramide della Luna", "Piramide del Dragone"; tutte costruite nello stesso periodo dallo stesso popolo, una super civiltà risalente a oltre 12000 anni fa. L’antichità delle costruzioni sarebbe confermata dal fatto che le rocce presentano alterazioni dovute alla loro permanenza secolare nell’acqua; se le piramidi rimasero sommerse lo furono dopo la fusione dei ghiacci alla fine dell’ultima glaciazione, avvenuta appunto circa 12000 anni fa, questo accerta che tali costruzioni erano già presenti all’epoca. Unendo l’apice delle piramidi del Sole, della Luna e del Dragone, con una linea, otteniamo un triangolo con gli angoli uguali, tutti di 60 gradi, un perfetto triangolo equilatero. Le piramidi sarebbero collegate tra loro un sistema di cunicoli e gallerie sotterranee, ritenute a torto dagli storici miniere medievali di carbone. Il labirinto formato dalle gallerie è stato mappato da un gruppo di esperti che avrebbero anche trovato un sistema di ventilazione. Le immagini satellitari e i sondaggi eseguiti nel terreno hanno permesso di stabilire che la collina non può essere di origine naturale, ma opera dell’uomo. Gli scavi procedono su tre lati: a Sud, in due diversi punti del plateau, sul lato nord e su quello a est. Sul lato sud nella zona del secondo scavo del plateau è stata rilevata la scalinata e con essa blocchi di calcare e lastre in pietra arenaria, materiale non presente nella zona, lavorato e portato sul posto da altre località. Dagli scavi la conferma dell’esistenza di lastre usate per la pavimentazione lavorate a mano e strutture realizzate dall'uomo. I blocchi si sono preservati intatti grazie ai 15 centimetri di muschio che li ha ricoperti; questo ha permesso di rilevare le specifiche forme geometriche dei loro contorni. Chiaramente visibili i lati dei delle pietre e l’area dove sono unite; altrettanto chiari i punti di unione finemente basati. Uno dei blocchi rinvenuti presenta una forma circolare confermando la sua lavorazione manuale. I blocchi risultano tagliati in dimensioni precise con lo scopo di creare la struttura della piramide. Alcune pietre riportano incisioni circolari sopra la loro superficie che ricordano vagamente il segno del labirinto, come quella rinvenuta nella zona del plateau. Uno scavo di nove metri ha permesso di stabilire che il plateau è coperto di tali blocchi che seguono l’angolo della collina. Tutto l’accesso al plateau è pavimentato con lastre di pietra con uno spessore medio di 10 centimetri. L’intera collina è costituita da blocchi di arenaria. Il complesso delle pietre a est della collina è coperto da due metri e mezzo di terra; sul lato a nord le pietre si trovano a un metro di profondità e presentano uno spessore di 70 centimetri e i bordi intatti; il loro peso varia da 10 a 30 tonnellate. Le pietre sono sicuramente lavorate e trasportate sul luogo attraverso l’uso di una tecnologia non in possesso dell’uomo dell’età della pietra. La collina Visogica contiene anche i resti della città medievale fortificata di Visoki usata da re bosniaci per due secoli, costruita sopra l’edificio romano adibito ad osservatorio, a sua volta edificato sopra le rovine di un insediamento risalente a circa 5000 anni fa forse dagli Illiri che abitarono i Balcani prima delle tribù slave insediatesi nel territorio nel 600 a.C.. Attualmente a Visoko, in attesa dei turisti e dei curiosi, alcuni ristoratori mettono sulle loro tavole piatti triangolari; un albergo ha cambiato il nome in "Hotel Piramide del Sole" e gli artigiani producono souvenir a forma di piramide. Cercando di attribuire un costruttore alle piramidi si riportano antiche leggende pervase di mistero ed aneddoti popolari non sempre tenuti in considerazione; forse a causa delle note vicende storico politiche della regione degli ultimi anni. Ecco quindi riaffiorare dal passato la leggenda che vede protagonista una donna, la quale avverte che a nessuno è permesso vivere nell’antica città situata sulla vetta della collina se non si è preparati a proteggere, con la vita, i segreti nascosti sotto le sue fondamenta. Quale segreto nasconde la città? Secondo la leggenda la città "mostra due strati". Uno strato è stato consumato dalla pioggia, lo strato della terra; il secondo è un "guscio d’uovo" sottile e fragile. Se il guscio viene danneggiato e il suo contenuto portato via dal diluvio, questo sarà causa di sfortuna per il popolo della valle. Quando i turchi invasero la Bosnia nel 14° secolo e udirono tale leggenda, furono spaventati e non occuparono la città sulla vetta della collina, al tempo capitale della Bosnia; ma si limitarono a conquistare Travnik e Jajce. Un’altra storia riporta che durante alcuni lavori eseguiti sulla strada locale vennero scoperti alcuni blocchi provvisti di iscrizioni, ma non sappiamo che fine abbiano fatto. Alcune testimonianze parlano degli strani fenomeni che si verificavano quando scoppiava una bomba vicino alla Visogica; sembrava che l’esplosione passasse attraverso la montagna come accade quando esplodono le mine in miniera. Tali gallerie erano conosciute da tempo da tutti; i ragazzi usavano esplorare la montagna proprio attraverso tale serie di gallerie esistenti a nord della piramide e al suo interno, nonostante che gli accessi nelle vicinanze delle piramidi del Sole e della Luna fossero stati chiusi al pubblico fin dal 1960. I cunicoli della costruzione più grande, tutti artificiali e con pareti diritte e levigate, sono stati esplorati per circa 200 metri; fino all’unione con altri piccoli tunnel, tutti a 90° l’uno dall’altro. Ancora storie locali narrano di ragazzi che, entrando nella piramide più piccola attraverso un fiume che scorre nel luogo, sbucarono sulla vetta della piramide fra le rovine di una città medievale protetta da mura. Per questo tutti sono convinti che uno dei tunnel potrebbe collegare le due piramidi e conferma l’esistenza di un sistema di gallerie sotto tutte le piramidi; secondo gli archeologi si troveranno camere al loro interno. A tutto ciò si aggiunge un episodio avvenuto l’estate scorsa: durante i lavori di scavo eseguiti in un giardino, allo scopo di costruire una piscina, venne ritrovato un muro con l’ingresso di un tunnel che conduceva nella "Piramide del Sole". A quanto dichiara Semir Osmanagic sotto la collina Visogica, e quindi sotto la "Piramide del Sole", si troverebbero anche due piccoli laghi. Semir Osmanagic ci rivela un altro luogo pieno di mistero, attraverso il racconto di un suo amico professore che esplorò le Caverne Nere del Monte Majevica nell’area di Brcko. Il professore trovò all’entrata di una delle caverne un enorme megalito con appesi alcuni anelli metallici. Nei punti in cui gli agenti corrosivi del tempo non avevano attaccato gli anelli, questi apparivano composti da una lega di acciaio di notevole qualità. Il professore non ha saputo dire quanti fossero gli anelli e neanche con quale metodo erano stati incastonati nella pietra, perché erano assenti giunti, saldature e altri segni di unione: il cerchio del metallo che formava la loro struttura risultava compatto e continuo, senza traccia delle estremità. Le pareti erano piene di conchiglie marine fossilizzate; anche il pavimento ne era ricoperto, ma queste ultime non erano avevano avuto il tempo di fossilizzarsi, evidenziando in tal modo che si erano depositate in due periodi diversi, separati da un congruo intervallo di tempo. Il tipo di conchiglie non è presente nelle acque del vicino fiume Sava a conferma che la zona è stata sotto il livello del mare in epoche diverse. Sembra inoltre che nel fiume sia avvenuto anche il ritrovamento di una enorme spina dorsale usata in seguito come sedia e andata perduta durante la guerra: sempre nel Sava sarebbe stata rinvenuta una gigantesca gabbia toracica appartenente ad animali che, per le loro proporzioni, non sono presenti oggi. Queste le storie, ma la domanda che molti si fanno è chi può aver costruito le piramidi 12.000 anni fa. http://www.edicolaweb.net/news_045.htm | |
| | | V-Vendetta junior
| Titolo: Le piramidi della Bosnia riscrivono la storia umana Mer 02 Dic 2009, 00:32 | |
| Piramidi di Visoko Secondo una leggenda, la città fa vedere due strati, uno è consumato dalla pioggia, lo strato della terra, mentre il secondo è un “guscio d’uovo” molto sottile e fragile. Se il guscio verrà rovinato e il contenuto portato via dal diluvio, la sfortuna calerà per il popolo della valle. Durante il 14° secolo, quando i turchi invasero la Bosnia e sentirono la leggenda, cominciarono ad avere paura, quella paura che li portò a non occupare la città sulla vetta della collina, che in quel periodo era capitale della Bosnia. I Turchi conquistarono però Travnik e Jajce. Il punto dove hanno scavato nel 2007, dice Imamovic, è una necropoli medievale e le lastre sono pietre tombali. Chi dirige i lavori e ha accesso alle scoperte fatte, dice che le piramidi trovate potrebbero risalire a un periodo compreso tra il 12000 AC e il 500 AC. Cioè in piena era glaciale! La datazione è stata fatta su dei resti di conchiglie e corrosione delle rocce, ma sono numerose le ipotesi, scoperte e le teorie più o meno valide. La comunità scientifica bosniaca è scettica riguardo alla scoperta di Osmanagic e nell’Aprile del 2006 in una lettera pubblicata sui maggiori giornali bosniaci, 21 scienziati hanno messo in dubbio Osmanagic. Nel 2007, Blagoje Govedaric, insegnante di archeologia dell’Europa orientale, ha smentito la tesi di Osmanagic, dandogli del dilettante, che attraverso l’insensatezza delle teorie e della ricerca coprirà di ridicolo l’interao paese. La storia, ha avuto una copertura mediatica mondiale, difatti le testate che hanno coperto la vicenda sono state CNN, BBC, ZDF, CBS, il New York Times, l’International Herald Tribune, il National Geographic hanno pubblicato le scoperte di Osmanagic, dandogli un tono scettico. Le piramidi son lì, ad aspettare di essere analizzate, chissà, forse una civiltà evoluita e sconosciuta le ha costruite, ed ora siamo noi a poterle dare una storia, a capire l’origini di tali monumenti, in ogni caso, se le piramidi fossero vere, la storia dell’Europa dovrebbe essere riscritta. http://www.esoterya.com/piramidi-di-visoko-verita-o-menzogna/4122/
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