Titolo: POPOLO MAYA:PROFEZIE,IMPRESSIONI,LA SCIENZA Mar 20 Ott 2009, 23:22
L ARGOMENTO DELL UTENTE CAPSULA85 VIENE INSERITO QUA
Secondo il geologo Gregg Braden, tanto tempo fa i Maya ritenevano che il culmine della trasformazione poteva essere raggiunto nel 2012, quando la risonanza magnetica potrebbe toccare i 13 cicli al secondo e il suo campo magnetico potrebbe addirittura assestarsi attorno allo zero. Secondo Gregg Braden, il Punto Zero sarà associato alla quasi totale diminuzione del campo magnetico. Con questi parametri così bassi la Terra cesserà di ruotare.
Nonostante ciò, la gravità del pianeta non sparirà in quanto essa è governata da altre leggi, non dalla sua rotazione. Non sarà la prima volta che accadrà una simile trasformazione visto che una cosa simile pare si sia palesata per ben 14 volte negli ultimi 4,5 milioni di anni. L'ultima volta che il fenomeno è esordito risale tra gli 11mila e 13mila anni fa, un'era che molti esperti associano con la fine di Atlantide e l'inizio della ricostruzione dopo il grande cataclisma avvenuto dopo il 10500 a.C. Esiste un Grande Ciclo di 26mila anni che governa questo processo di trasformazione e tredicimila anni fa ci trovavamo nel mezzo di esso. Ora, questo Grande Ciclo è in dirittura d'arrivo e questo comporterà enormi mutamenti. Gregg Braden non scarta certo la possibilità che il nostro pianeta possa smettere di roteare. Inoltre, da analisi del ghiaccio in Groenlandia e nelle aree polari emerge che probabilmente l'asse terrestre si sia spostato di recente, circa 3.500-3.600 anni fa.
Tutte le volte che l'intensità del campo magnetico del nostro pianeta è diminuita, fenomeno che oggi possiamo sperimentare in prima persona, è corrisposto uno spostamento dei poli, ovvero l'inversione del nord e sud magnetico. Gregg Braden sostiene che per alcuni giorni la Terra smetterà di ruotare e poi inizierà a farlo in senso opposto. Se il pianeta smetterà temporaneamente di ruotare avrà una metà illuminata e l'altra metà al buio, E questo fenomeno è descritto migliaia di anni fa dagli antichi. Questo processo lo si può osservare in una barra di ferro quando il flusso di elettricità che la attraversa viene invertito, si ha l'inversione dei poli. Quando la Terra inizierà a ruotare in senso opposto muterà direzione il suo flusso elettrico, e quindi si invertiranno i poli.
Il dottor Brian Desborough sostiene che i media tendono a sminuire, e alla peggio, ignorare molti eventi geofisici. Anch'egli conferma la veloce diminuzione del campo magnetico terrestre che prossimamente raggiungerà lo zero. Anche il servizio geologico degli Stati Uniti conferma queste tesi. L'ente di stato sostiene che ogni 500mila anni il campo magnetico terrestre raggiunge lo zero per poi riformarsi lentamente. Questa transazione causerà epocali trasformazioni geologiche, cataclismi terrestri, eruzioni esplosive dei vulcani, ecc., a causa del temporaneo blocco della rotazione del pianeta. Colleghi di Brian Desborough affermano che il campo magnetico della Terra abbia già toccato lo zero e che si sia elevata la conversione dell'idrogeno in elio. Questo processo di intensificazione delle frequenze non interessa solamente il nostro pianeta ma anche il sistema solare e l'intera galassia.
Gli antichi sapevano molto bene di queste svolte energetiche che causavano epocali cambiamenti strutturali e geofisici della Terra. I calendari dei Maya (che risalgono a circa 18mila anni fa), degli egizi (che risalgono a circa 39mila anni fa), dei tibetani, dei cinesi e di altre civiltà portano nel periodo che corrisponde a quello nostro; quello che sta per terminare. In particolare, i Maya parlavano di un tempo di transizione, ovvero del periodo di “Assenza di tempo”, in cui il vecchio tempo veniva sostituito dal nuovo tempo. Secondo i Maya, il tutto iniziava nel luglio del 1982 e avrebbe condotto al cambiamento nel 12 dicembre 2012. Infatti, neanche a farlo apposta, attorno agli anni ottanta si inizia a sentire sempre con maggiore intensità di mutamenti del clima, del surriscaldamento della Terra e via dicendo.
Cos'è la frequenza Schuman ?
La Frequenza Schuman (FS), prende il nome dal suo scopritore, colui che per primo la scoprì e la misurò. Come tutto nell'universo, anche il nostro pianeta, Madre Terra, è composta da Energia, anzi come tutto, Madre Terra è Energia, che vibra secondo una frequenza particolare. Tali frequenze, sono a noi note con il nome di Hertz, che non sono altro che il numero di cicli vibratori che una qualsiasi cosa sviluppa ogni secondo. Facciamo ora una piccola degressione, sul nostro corpo umano, e sulle sue componenti. Forse, non tutti voi sapete che il nostro corpo è molto simile come costituzione a quello del nostro pianeta.
Madre Terra è composta per il 75% da acqua, così il nostro corpo, all'interno di Madre Terra ci sono una grande quantità di metalli in proporzioni varie, così anche il nostro corpo potrei andare avanti ad elencare un sacco di componenti che abbiamo in comune, ma mi ci vorrebbe troppo per elencarli tutti.
La stessa cosa vale da un punto di vista energetico, Madre Terra ha il suo sistema di Chakra, di meridiani energetici, Corpi Sottili che compongono l'Aura ecc. Esattamente come noi. Le antiche civiltà e culture, ci insegnano che l'uomo se vuole vivere bene a tutti i livelli è bene che viva in simbiosi con il nostro pianeta.
Cosa che purtroppo in questi ultimi 2000 anni abbiamo sempre più smesso di fare. La cosa importante da tenere presenteè che no e Madre Terra stiamo vivendo insieme un processo di evoluzione, e per far sì che ciò avvenga è opportuno che si prceda insieme di pari passo. Anzi la cosa più importante da tenere presente è che noi e Madre Terra SIAMO UNO.
Torniamo ora alla nostra FS, che è l'energia emessa da Madre Terra. Come vi ho detto in precedenza il suo scopritore fu un certo Schuman. Fu lui che per primo ne misurò la l'entità. Ciò avvenne nel 1898, a quell'epoca l'energia emessa da MT era di 7,8 Hertz o cicli secondo. Gli scienziati hanno sempre pensato che questo fosse un valore fisso. In quanto fino alla fine degli anni '70 la FS era rimasta invariata.
A quel punto successe qualcosa, che mandò in subbuglio tutta la comunità scientifica. La frequenza di MT iniziava a modificarsi, e per l'esattezza a salire. Intorno al 1985/86 tale frequenza era passata da 7,8 a 8,6, un fenomeno che si pensava impossibile. Il dato aggiornato ad oggi (anno 2002) è di 11,9 cicli al secondo.
CYBORG AMMINISTRATORE
Titolo: Re: POPOLO MAYA:PROFEZIE,IMPRESSIONI,LA SCIENZA Mar 20 Ott 2009, 23:26
L ARGOMENTO DELL UTENTE CAPSULA85 VIENE INTRODOTTO QUA
Il GRAN CONSIGLIO MAYA ITZA ha il piacere di distribuire questo elenco di luoghi sacri tra tutti gli Iniziati e i Lavoratori della Luce di tutto il mondo. Questi luoghi saranno utilizzati per fare sì che il Grande Spirito ritorni, allo scopo di salvare la Madre Terra dalla catastrofe annunciata per l’anno 2012.
Noi MAYAS ITZAES siamo assolutamente consapevoli degli avvenimenti disastrosi che come molti hanno annunciato dovrebbero accadere nell’anno 2012. Molti dicono che il mondo finirà a causa di fenomeni come quelli annunciati nell’Apocalissi della Bibbia cristiana.
Noi Maya non acculturati dalla Cultura Occidentale non siamo d’accordo con tutta questa negatività che è stata assegnata ai nostri Calendari sacri e questo è il motivo per cui stiamo diffondendo questo elenco di luoghi sacri nei quali faremo un lavoro spirituale.
In occasione di ogni Luna Piena visiteremo spiritualmente ognuno dei luoghi indicati nell’elenco. La nostra prima cerimonia ha avuto luogo il 13 novembre 2008, e di lì le cerimonie continuano finché concluderemo con l’ultima, il 28 dicembre 2012, quando in realtà la nostra Sorella e Madre Luna produrrà il grande cambiamento nella mentalità degli esseri umani.
In una prossima comunicazione vedi in fondo a questa pagina vi informeremo di come gli antichi maya facevano questi viaggi spirituali ai centri cerimoniali dell’antichità per attivare i siti sacri di tutto il mondo. Contribuiremo così notevolmente alla salvezza della nostra Madre Terra insieme alla sacra razza umana e alle altre creature viventi.
Fratelli e sorelle cosmiche: Sono molto grato a Hunab K’u, nostro Creatore Maya, per avermi concesso di reincarnarmi così da potermi riunire ai miei figli della Tradizione Maya Itza. Riusciremo così a riunirci come facevamo tanto tempo fa nelle sacre terre dove la saggezza cosmica della Luce Itza regna tuttora.
A ogni Luna Piena ci riuniamo nello spirito nei luoghi inseriti nell’elenco così che la nostra Sorella Luna possa ricordarci l’epoca in cui abbiamo smesso di comprenderla, e in cui l’umanità si è persa nell’illusione lunatica nella quale viviamo ai nostri giorni. Questo lavoro iniziatico sara compiuto in 52 cicli lunari e dopo avere completato l’intero ciclo saremo in grado di ricordare nuovamente il nostro passato cosmico.
I riti di questi viaggi spirituali saranno celebrati come segue: I riti e I viaggi sono fatti da 5 iniziati; poi si sceglie il sito dove il rito sarà tenuto, al che 4 delle 5 persone si devono collocare ai quattro punti cardinali, uno a est, uno a ovest, un altro a nord e l’altro ancora a sud; la quinta e ultima persona deve stare distesa a faccia in su con la testa rivolta verso nord.
Il rito è celebrato nella notte di Luna Piena e dura poco più di un’ora. I 5 iniziati possono essere maschi o femmine, e devono essere persone adulte. Devono indossare abiti bianchi. Quando fanno il rito, i loro corpi e i loro spiriti devono essere in perfetta armonia.
Durante la cerimonia, coloro che conducono il rito e tutto il resto dell’umanità devono tenere la mente aperta affinché la nostra capacità di capire possa essere illuminata e possiamo comprendere la saggezza dell’intelligenza universale.
CYBORG AMMINISTRATORE
Titolo: Re: POPOLO MAYA:PROFEZIE,IMPRESSIONI,LA SCIENZA Mar 20 Ott 2009, 23:29
IL RITORNO DEI MAYA
(ARGOMENTO DELL UTENTE CAPSULA85 INSERITO QUA)
Quetza-Sha, Sciamano Maya-Azteco
Per secoli la saggezza spirituale degli antichi Maya è rimasta un mistero. Scomparvero senza un motico apparente, lasciandosi dietro complessi monumenti pittografici, un calendario e un sistema matematico estremamente avoluti, e codici profetici che oggi schiudono le porte delle stelle
La più sconvolgente rivelazione dei Maya è il Calendario T’zolkin [*], che predice con impressionante precisione gli anni solari e lunari nonché le eclissi di Sole, fino ad un futuro molto lontano. Com’è possibile che questa cultura primitiva, che ancora non aveva padroneggiato l’uso della ruota, conoscesse gli eventi futuri che avrebbero, oltretutto, portato alla distruzione della sua stessa civiltà? Inoltre, perché il loro calendario profetico termina nell’anno 2012? La seguente intervista cercherà di rispondere a queste e a molte altre domande sul misterioso mondo dei Maya.
Quetza-Sha, cosa è esattamente uno sciamano?
Il termine sciamano indica un livello spirituale di trasformazione negli esseri umani, che viene raggiunto attraverso la disciplina ed il contatto con l’essenza della natura. Cosa intende per “essenza della natura”?
Quando ci concentriamo dal centro della nostra “interiorità”, apriamo delle porte che ci connettono con la natura. Integrando noi stessi con la sua essenza, entriamo in connessione con tutto ciò che esiste. Qual è la sua missione in qualità di Sciamano Maya-Azteco e come lo è diventato?
Ho viaggiato per il mondo, visitando tutti i sacri templi delle differenti culture della Terra. Ho avuto contatti con alcuni Maestri ascesi che mi hanno rivelato un’infinità di segreti che parlano di preparativi e di profezie per il futuro. La mia missione è decifrare i sacri codici, che interpreto tramite il linguaggio dello spirito. Ho avuto due cerimonie di iniziazione, la prima quando avevo nove anni, nella città di Teotihuacan e la seconda all’età di 17 anni, nella città sacra di Chichen Itzá (Yucatán, Messico), da parte del Maestro asceso Quetzalcóatl [], anche noto come Kukulkan.Grazie alle mie iniziazioni ho incominciato a decifrare il sapere universale conservato nei luoghi sacri del mondo, come la Grande Piramide in Egitto, Tikal in Guatemala e Machu Picchu in Perù. Dal contatto con i templi sacri ho imparato ad interpretare il linguaggio dello spirito o ciò che si chiama “l’energia di Kukulkan”. Attraverso questa energia l’informazione eterica si materializza in un linguaggio, che diviene un mantra nel mondo “fisico”. I mantra ci aiuteranno a far evolvere il nostro io interiore o spirituale. In questa nuova era è essenziale l’attivazione delle 108 dimensioni maya, per lo sviluppo della nuova razza solare: questa indicazione è stata lasciata nei templi maya specificatamente per il nuovo millennio. I Maya vissero qui migliaia di anni fa e sembra siano scomparsi senza lasciare traccia. Chi erano veramente e perché hanno tramandato una tale mole di informazioni profetiche?
I Maya scomparvero dalla Terra lasciandoci i loro sacri templi del sapere perché potessimo prepararci per la nuova razza del futuro.Provenivano da Plutone, Nettuno ed Urano ed in ogni tempio sacro lasciarono i segreti della matematica dello spirito. Sono state condotte molte ricerche, in tutto il mondo, riguardo chi fossero realmente i Maya e dove siano andati quando scomparvero. Essi vennero dalle stelle per portarci il loro sapere, attraverso il linguaggio sacro dello spirito di Kukulkan; crearono una geometria “cosmica” e dei nuovi sistemi solari. Per i Maya, noi siamo il risultato della gestazione di altre razze solari e lunari ed ora, in questo nuovo millennio, avverrà l’attivazione del linguaggio matematico e geometrico dello spirito. Questo linguaggio non è indigeno del nostro pianeta, è la lingua “galattica” maya: vi sono infatti due tipi di Maya, quello indigeno e quello “stellare”. Una nozione che ci condurrà ai sacri centri per la creazione della nuova razza. Come spiegherebbe il concetto di “linguaggio matematico e geometrico dello spirito”?
Si tratta di un processo micro e macro cellulare generato dalla mente eterica, aurica ed astrale. I nostri corpi e le nostre menti vivono anche in altre dimensioni. I Maya parlano di 108 dimensioni perché non si riferiscono all’evoluzione dell’io interiore ma del sé dimensionale e cosmico. Parlano della creazione del sistema solare perché, quando i loro cuori sono aperti, gli esseri umani hanno la capacità di trasformarsi in Dei che possono creare in altre dimensioni. Così è nata la geometria creatrice delle forme fisiche e dimensionali, come gli oceani, le montagne e qualunque altra cosa cui la scienza non è riuscita a trovare risposta. La matematica Maya è un linguaggio astrale dello spirito che spiega i codici dei luoghi divini. Luoghi divini? Si riferisce a siti come le rovine di Tikal, Tulum, Palenque ecc.?
Sì, vi sono moltissimi templi sacri ai Maya in Messico, Belize, Honduras e Guatemala. Quando visito questi luoghi, semplicemente toccandone fisicamente le pietre ricevo informazioni. Tutti i siti sono codificati. Il calendario T’zolkin è forse un esempio di quei codici geometrico-matematici di cui parla?
Il Calendario Maya è il cervello astrale ed aurico che crea nuovi pensieri in altre dimensioni. Non si tratta di semplici supposizioni ma del “pensiero” che ha contribuito a creare questo sistema stellare. Per esempio, quando entriamo in contatto con il nostro io interiore, siamo coscienti delle nostre azioni nella vita quotidiana e desideriamo trascendere le nostre limitazioni e legami; è allora che entriamo nel luogo sacro per l’iniziazione, nel tempio riceveremo la conoscenza custodita, un sapere proveniente dal passato, dal presente e dal futuro, come predissero i Maya. Tramite queste cerimonie, diventeremo dei guerrieri stellari ed arriveremo a capire la mente cosmica. Comprenderemo anche l’inizio della creazione e proseguiremo il nostro cammino come guerrieri galattici.
CYBORG AMMINISTRATORE
Titolo: Re: POPOLO MAYA:PROFEZIE,IMPRESSIONI,LA SCIENZA Mar 20 Ott 2009, 23:30
interesantissimo post ,impostato perfettamente,e nella giusta sintonia dell argomento. Continua che vai forte:)
CYBORG AMMINISTRATORE
Titolo: Re: POPOLO MAYA:PROFEZIE,IMPRESSIONI,LA SCIENZA Mar 20 Ott 2009, 23:32
RISPOSTA DELL UTENTE CAPSULA85 INSERITA QUA
@CAPULA85GRACIAS
CYBORG AMMINISTRATORE
Titolo: Re: POPOLO MAYA:PROFEZIE,IMPRESSIONI,LA SCIENZA Mar 20 Ott 2009, 23:33
È un popolo ancora in parte misterioso quello che ogni anno esce dalla foresta per il "Ballo della Conquista" e l’elezione della "regina", due riti antichi celebrati in una piccola cittadina del Guatemala
Felix Coy Chaman è un contadino guatemalteco. Ha 56 anni: il sole, le fatiche, la vita dura da campesino lo hanno logorato e dimostra molti più anni della sua età. Felix porta sulle spalle un impressionante carico di ananas. Cammina lento e scalzo, lungo l’asfalto caldo della strada che porta ad Antigua. Piegato sotto il fardello di frutta, come in una dantesca pena del contrappasso, questo agricoltore dalla schiena possente e i tratti somatici tipici dei discendenti dei Maya, è un’immagine perfetta del suo Paese. Il Guatemala è stato piegato per anni sotto il peso della sua storia di latifondi, sfruttamento della popolazione indigena, dittatori, guerriglia, lotta per la terra. La tranquillità ha una data recente: dal 29 dicembre del 1996 (risolta la questione agraria, dei diritti dei popoli indigeni e fine della guerriglia) questo Paese è in pace con se stesso, ha chiuso la porta sul passato e aperto quella del futuro.
Il Guatemala è stato terra di confine, stretto tra il dilagare della cultura nordamericana e la riscoperta dell’orgoglio nazionale. La pianta della ritrovata cultura indigena, i semi delle antiche origini Maya, i fiori del pacato senso di dignità di essere eredi dei nativi americani (fino a ieri stranieri nel loro Paese), stanno fiorendo in una terra finalmente fertile, dopo anni di forzata sterilità. Il Guatemala è splendido, sintesi di cultura e storia, imponenza monumentale, culla di civiltà, mare e clima temperato. Per la maggior parte di noi il Guatemala è uno dei tanti piccoli stati del Centro America, dalla difficile collocazione geografica. Un’immagine lega questo Paese, grande un terzo dell’Italia, alla misteriosa storia dei Maya e dei conquistadores spagnoli.
Era il 1500, quando Pedro De Alvarado, luogotenente di Cortes, arrivò dal Messico in terra guatemalteca. Vent’anni dopo, la terra del re Maya Ah-Cacao faceva parte della Nueva Espana. Applicata una pax romana fatta di genocidi, deportazioni e una politica a cui gli indigeni non erano abituati, Alvarado chiuse definitivamente il capitolo della civiltà Maya, abbandonando, nella penombra umida delle foreste, i ricordi delle grandi città del popolo adoratore del sole e della luce.
Ai piedi della collina del Cerro de la Cruz, Antigua, vecchia capitale spagnola, racconta un grande passato coloniale. I campanili delle tante chiese svettano sopra i tetti dei palazzi signorili, sopra i chiostri dei monasteri. La piazza principale, il Parque Central, ci riporta indietro di qualche secolo. Il bel palazzo de Los Capitanes Generales, dal nome pomposo e dall’architettura ispanico-coloniale, veglia le sorti della città da più di 500 anni. Sono passate rivoluzioni e terremoti, ma il grande palazzo, tutto archi, è ancora lì. Anche la Cattedrale fa bella mostra di sé nella piazza, simbolo del potere spirituale e temporale della cattolicissima Spagna.
Le strade racchiudono case piccole e ordinate, dai colori sgargianti che fanno da contrappeso alle linee severe delle architetture delle chiese. La Iglesia de San Francisco, col suo grande cortile, i resti della chiesa di Santa Clara, la restaurata Virgin de Saragozza col suo splendido convento e il grande chiostro ad archi, l’imponente e barocca Nostra Signora della Mercede, di un giallo abbagliante e sotto le cui immagini di santi si vendono rosari in finto argento e tovaglie dai colori vistosi, sono alcuni luoghi religiosi, di grande valore artistico da visitare.
Il mercato di Antigua non è una grande kermesse; c’è un’aria insolitamente poco latina e tranquilla. Le donne indios dallo sguardo astuto, eleganti nei vestiti a fiori rossi e blu, attendono con pacatezza un cliente interessato ai cesti, alle collane, alle scatole di legno o alle bizzarre borsette fatte con la corazza di uno sventurato armadillo. Quello di Antigua è un bel mercato, la merce è interessante, ben lavorata, rifinita. Vendono, a prezzi accessibilissimi, oggetti di fattura pregiata, una situazione, a queste latitudini, rara e irripetibile. In questo pellegrinaggio tra il sacro delle chiese e il profano dello shopping, conviene assaggiare qualche specialità gastronomica guatemalteca come il guacamole (avogado condito con coriandolo, cipolla, olio e sale) accompagnato dalle immancabili tortillas di mais morado dal colore viola e dai piccantissimi chiles, i peperoncini infuocati da spegnere con generose sorsate di birra.
Sono cento chilometri di strada da Antigua a Chichicastenango, la maggior parte curve e tornanti. Ma vale la pena vedere uno dei più bei mercati indios delle Americhe. Immancabilmente il giovedì e la domenica, Chichi, come chiamano il paese qui, cambia pelle. In quei due giorni si riuniscono tutti i commercianti della zona, arrivano i contadini con cesti di fiori, intagliatori di legno, venditori ambulanti di tortillas e di elote, mais bollito, e il paese si riempie all’inverosimile di gente proveniente dalle campagne. Torme di bambini aiutano i genitori in questo povero business da peones offrendo, con gentile insistenza, collane e tovaglie, giocando a un furbesco e infantile rialzo dei prezzi. Per gustare l’atmosfera di questo grande mercato bisogna arrivare presto, verso le otto, prima che gli autobus di turisti scarichino la folla curiosa e vociante. Le mura esterne delle case sono ricoperte di tappeti, stuoie, borse di tessuto e vimini, cappelli, cinture, stoffe colorate. Le bancarelle, come alberi di natale, sono piene di maschere di legno, animali intagliati, statuine di santi, vasellame, vestiti. Sotto i gradini della chiesa di Santo Tomas, in fondo al mercato, le donne vendono gladioli che abbelliranno la statua del santo. E sulle scale gli indios bruciano incenso, legna profumata, seguendo cerimoniosi rituali, in una commistione di antiche credenze e nuove speranze di salvazione.
Se a Chichicastenango questo mercato riesce a creare un quadro a forti tinte di vita guatemalteca, la cittadina di Coban, capitale dell’Alta Verapaz, riserverà sorprese ancora più gradite. In questa città coloniale ogni anno, dal 27 al 31 luglio, si svolgono due manifestazioni che non hanno eguale in tutto il Guatemala. La prima è l’elezione della regina Maya, scelta tra ragazze provenienti da tutto lo Stato. La seconda è una grande festa all’aperto, per le strade della città, con canti e balli in costume. Se l’elezione della Reina Maya si risolve in una colorita passerella notturna delle 99 partecipanti, tutte in costume tradizionale della loro regione (la scelta della vincitrice si basa non sulla bellezza, ma sulle qualità della concorrente), la grande festa popolare che colora le strade e le piazze di Coban, si chiama Ballo della Conquista e ha una storia antica e coreografica. In questa manifestazione non ci sono turisti, l’eco della bellezza di questa festa non ha ancora varcato i confini della città, tutto è ancora fatto per i guatemaltechi, per gli indios. L’unica contaminazione del mondo moderno è data da qualche venditore di Coca Cola.
Il grande ballo è il ritrovo delle comunità indios della zona nella piazza di Coban, vestiti come i loro avi, con pelli di animale, con fantasiosi costumi colorati, maschere di legno che raffigurano il giaguaro, il cervo, il koati o facce di guerrieri. Altri hanno costumi ricchi di piume, specchietti, campanelli e danzano al suono della marimba, un grande xilofono, accompagnati da trombe e tamburi. Ogni gruppo etnico occupa un angolo della piazza, un lato di strada e con i musicisti inscena una danza che ha preso i temi dal mondo indigeno: chi rappresenta la caccia, chi le raccolte nei campi, chi pioggia, tuoni, eclissi. Il ritmo delle danze è quello tipicamente spagnolo e tutto il paese vive in questo tourbillon musicale e di balli per due giorni interi, fino ai limiti della resistenza.
Ci sono anche indios vestiti da soldati spagnoli, da cui il nome di Ballo della Conquista, che danzando recitano alcuni dei 64 antichi testi propiziatori Maya. Al calar del sole la popolazione si ritrova in una piccola cappella per una cerimonia antica, combinazione naïf tra religione cattolica e riti maya: le donne offrono cacao amaro stemperato in acqua fredda e gli uomini pregano per una "buena suerte" la Madonna ai cui piedi sono deposte maschere di legno e offerte votive di frutta, sigarette, paglia e spighe di mais.
La saga guatemalteca Maya trova la sua massima espressione a Tikal, nel nord del Paese. Strappati dall’oblìo in cui le grandi foreste l’avevano mantenuti per secoli, i capolavori architettonici dell’arte Maya sfidano il tempo. La grande Plaza Mayor, datata verso il IX secolo d. C., era il centro cerimoniale della città (di cui è stato riportato alla luce solo il 10%). La piazza è delimitata alle estremità da due delle più belle e imponenti piramidi del mondo Maya: a est il Tempio del Gran Giaguaro, alto 55 metri e a ovest il Tempio delle Maschere, dedicato all’unica donna che governò Tikal: la regina Pajaro Jaguar, forse moglie di re Ah-Cacao. Il sito è enorme, sono 16 chilometri quadrati con acropoli, steli, altari, templi minori come quello del Sacerdote Giaguaro o quello del Mundo Perdido o la piramide del Serpente Bicefalo, tutti di impressionante bellezza.
Saliti i 96 ripidi gradini della piramide del Gran Giaguaro la vista spazia sulla foresta che si chiude ermetica intorno a Tikal, mentre il sole al tramonto colora le nuvole di rosa e uno stormo di pappagallini colorati sfiora le creste dei templi, in una visione onirica tutta guatemalteca.
O.V.N.I junior
Titolo: Re: POPOLO MAYA:PROFEZIE,IMPRESSIONI,LA SCIENZA Dom 08 Nov 2009, 15:49
2012 e la profezia Maya : Jack London aveva previsto tutto ? Pubblicato da Gordon Francis Ferri alle 13:30 in Current Affairs
Beh, insomma, Jack London (San Francisco 1876 - 1916), lo straordinario scrittore, uno dei più grandi della letteratura di sempre, non aveva certo previsto una apocalisse a base di tsunami e alluvioni mondiali (fra l'altro quello di ieri del Pacifico è davvero inquietante), ma comunque non mancava di doti 'profetiche' come sanno bene i suoi affezionati lettori mondiali di capolavori come Martin Eden o Il vagabondo delle Stelle. Beh, la notizia, sfuggita ai più, è che Jack London ha profetizzato in una sua opera, meno conosciuta, la fine del mondo. E, cosa davvero curiosa, lo ha fatto scegliendo proprio la data del 2012.
Vi riporto qui di seguito la recensione del libro "La Peste Scarlatta", pubblicata da Tuttolibri, sul supplemento de La Stampa di Torino:
«2012: quell'anno Morgan V veniva eletto Presidente degli Stati Uniti dal Consiglio dei Magnati». Potrebbe essere il dialogo di uno dei tanti fantathriller hollywoodiani, quelli che descrivono il trionfo delle oligarchie finanziarie, capaci di condurre l'Occidente vicino al tracollo nel decennio di Bush Jr. Sono invece parole tratte da La peste scarlatta, il lungo racconto scritto da Jack London nel 1912 che descrive il mondo dopo l'apocalisse provocata da un virus letale, storia che letta oggi, in tempi in cui ogni mese si grida alla pandemia, mette ancor più a disagio.
Nei paraggi di quella che era San Francisco si aggirano un vecchio «vecchissimo» e un giovane di dodici anni, Edwin. Affrontando il day after in una lotta senza quartiere di sopravvissuti, tutti contro tutti e intanto ricordano. Il piccolo è spavaldo. Il vecchio parla la nostra lingua, il giovane lo deride e gli chiede cose come «cosa significa Istruzione?». Incontrano altre persone dai nomi bizzarri e il nonno parla di quando a San Francisco abitavano quattro milioni di persone e «stando al censimento del 2010 l'intera popolazione del mondo era di otto miliardi». I due sono «l'uno il mondo intero dell'altro» per citare da La strada di Cormac McCarthy, romanzo che tanto deve a questo racconto di London - l'idea, la location, la «terra desolata» che racconta.
Di Jack London si sa che è famoso ma si conosce invero troppo poco. Il volume ora edito da Adelphi, il terzo curato da Ottavio Fatica dedicato al grande autore californiano, definisce La peste scarlatta come «un racconto orale». Mario Maffi definisce London «un grande storyteller». Aggiungiamo allora che La peste scarlatta è un racconto on the road, poiché fu la strada il luogo dove Jack definì un'identità di cantore del sottopancia dell'America a cavallo dei due secoli.
Per London l'unione tra componente apocalittica e ricerca di giustizia e riscatto era un impulso sincero al quale dedicò molta della propria letteratura, con il grande merito di portarla proprio a coloro che più gli stavano a cuore. Proprio qui sta la forza di chi tramanda storie orali e quando si cimenta con la sua fantascienza trova campo libero per descrivere inquietanti scenari, come un veggente: La peste scarlatta e il primo romanzo di fantapolitica, Il tallone di ferro del 1908, sono due splendidi esempi.
Il futuro si spalma nel golfo che separa il passato dall'adesso continuo della desolazione provocata dal virus: il nonno ricorda aerei che sfrecciavano a 300 km orari verso New York, però intanto affronta una nuova preistoria per sopravvivere. Ma a differenza del piccolo Edwin egli sa dove condurrà, di nuovo, questo terrificante ground zero culturale del nipote: «E' strano riscontrare tracce e vestigia del complicato linguaggio ariano sulle labbra di un piccolo selvaggio sporco e vestito di pelli. È un mondo alla rovescia. E così è rimasto dal tempo della peste».
Nel 1912 incombeva la spaventosa tragedia della Grande Guerra, e probabilmente sulla scorta dell'esperienza di reporter di guerra nel conflitto russo-giapponese del decennio precedente London infila anche questa profezia: «la polvere da sparo tornerà. Niente potrà impedirlo… la stessa vecchia storia si ripeterà. L'uomo si moltiplicherà e gli uomini si combatteranno. La polvere da sparo permetterà agli uomini di uccidere milioni di uomini e solo a questo prezzo, con il fuoco e con il sangue, si svilupperà un giorno ancora lontanissimo una nuova civiltà. E a che pro?».
La fine del mondo non sarà forse scarlatta ma la profezia Maya, la fine del mondo - o il nuovo inizio - del 21 dicembre 2012 intanto si avvicina: come in La peste scarlatta. Così parlò Apocalypse Jack.
Titolo: Re: POPOLO MAYA:PROFEZIE,IMPRESSIONI,LA SCIENZA Ven 13 Nov 2009, 00:30
comunque sia qualcosa sta gia accadendo sia fuori,che dentro le persone
°CAPSULA85° expert
Titolo: Guatemala, nuova scoperta maya un contatto extraterrestre nel 2012, 5000 anni dopo Lun 16 Nov 2009, 18:27
Il 23 dicembre 2012, esattamente alla mezzanotte, l'umanità vedrà l'arrivo di centinaia di migliaia di avanzate navi spaziali extraterrestri. Questo è quanto dicono gli esperti Maya dopo aver scoperto recentemente antiche iscrizioni sulle piramidi della dimenticata città Maya di El Mirador, sepolta da secoli nella giungla guatemalteca e avente un complesso di migliaia di antiche piramidi tra cui una di esse che è forse la più grande al mondo rinvenuta fin'ora. Una città che occupa un'area grande quanto il centro della città di Los Angeles.
Succederà davvero il contatto quel giorno? No, dicono alcuni. Potrà però sicuramente accadere in qualsiasi momento tra il 23 dicembre 2012 e il 23 dicembre 2028. L'ora esatta non è nota. Cinquemila anni fa, i popoli della Terra hanno visto civiltà extraterrestri proteggere la razza umana da un enorme cataclisma che avrebbe ridotto la terra a come la conosciamo oggi. Gli umani hanno avuto migliaia di visite dopo quel difficile evento. . E ora gli extraterrestri stanno ritornando ancora una volta per stabilire la Federazione della solidarietà intergalattica. . Le antiche iscrizioni rinvenute in queste piramidi Maya recentemente scoperte in Guatemala dalla spedizione scientifica del Dr. Richard Hansen, Direttore del Mirador Basin Project, raccontano l'intera storia di questo straordinario e remoto evento nascosto dalla memoria del tempo sino i nostri giorni.
Ma i Maya hanno ora rivelato il segreto più grande della civiltà umana. Una verità che è stata sommersa, a causa della brutale invasione spagnola e della conseguente supremazia religiosa che decretarono la fine del popolo Maya. Gli spagnoli arrivarono e celarono questo vero e grande segreto sotto la giungla per tanti anni per assicurarsi l'imposizione incontrastata del loro "Dio". Ma adesso la verità sta emergendo.
IL VIDEO DELLA CNN ANDATO IN ONDA IN ESCLUSIVA IL 14 OTTOBRE 2009
fonte:http://profezie2012.myblog.it/
V-Vendetta junior
Titolo: Re: POPOLO MAYA:PROFEZIE,IMPRESSIONI,LA SCIENZA Mer 02 Dic 2009, 02:28
Come vivevano i Maya
Un angolo della piramide di Calakmul (Nat'l Academy of Sciences / PNAS)
Quasi tutto l’immaginario della civiltà Maya ha a che fare con la classe dominante o la vita religiosa. Poco però è rimasto della vita di tutti i giorni dei Maya medi: per esempio, le analisi del suolo sono state in grado di rivelare che commerciassero alimenti nei mercati, ma non molto di più.
Ora però delle pitture murali scoperte in una piramide nel sito di Calakmul (Messico), e pubblicate da PNAS, ci svelano una straordinaria immagine di come si svolgesse la loro vita di tutti i giorni.
In una pittura (sotto, una riproduzione), un uomo con un sombrero mescola del gruel di mais (una sorta di porridge acquoso) in una grande pentola mentre un altro, con un elaborato copricapo di piume ed un più stravagante abito, beve da una scodella. Dietro di lui, una donna lo guarda.
(Nat'l Academy of Sciences / PNAS)
In un altro murales, una venditrice di tamales offre i suoi prodotti su un vassoio ad un uomo che se ne sta già sgranocchiando uno.
Altre immagini mostrano come i generi alimentari arrivassero sul mercato:
•Un uomo porta una pesante calderone sulla schiena. Indossa una fascia per capelli che lo aiuta a distribuire il carico. •Uno con una cesta e un cucchiaio è indicato nei geroglifici Maya come “persona del sale” – un alimento base nella loro dieta. •Un gruppo di personaggi si raduna intorno a delle scodelle e ad un sacco annodato in un’immagine indicata come “persona dei chicchi di mais”. •Una “persona del tabacco” tiene una spatola e una pentola che presumibilmente contiene una forma processata della foglia. •Una donna col sombrero (sotto) è seduta accanto ad una cesta mentre tiene pentole in ceramica: è etichettata come “persona dei recipienti d’argilla”.
(Nat'l Academy of Sciences / PNAS)
La piramide, chiamata “Struttura 1″, si trova nella penisola dello Yucatán e fa parte del complesso di Chiik Nah, che comprende 68 strutture sepolte. È la più alta fra queste, misurava 11 metri per lato e si alzava per 4.7 metri. Durante una delle diverse rimodellazioni, all’incirca fra il 620 e il 700, vennero aggiunti i murales sui tre strati della costruzione. Finora sono state documentate circa 30 immagini.
I costumi vanno dai semplici perizomi e fasce per capelli agli elaborati copricapi e vestiti, probabilmente riflettendo lo status sociale. Le donne spesso hanno il viso truccato con tinture, a volte estese fin sotto alla scollatura, ed entrambi i sessi portano ornamenti alle orecchie, collane e pendenti.
Tuttavia rimangono alcuni misteri: per esempio, diverse pitture includono geroglifici che indicano il nome o il titolo di una donna. Chi era? E perchè c’erano tali scene comuni, sebbene vivaci, dipinte sulla piramide? Era questa il monumento centrale per un mercato Maya?
Altri ricercatori hanno supposto che la Struttura 1 e quelle circostanti fossero il sito di un antico mercato. Il prof. William Saturno dice: “Ci sono tutte queste costruzioni piccole, con muri bassi e simili a bancarelle che sono senza precedenti negli altri siti Maya”. L’implicazione, allora, è che la piramide stessa servì come un monumento pubblico con un mercato come tema. E conclude: “Forse stiamo finalmente guardando un mercato Maya”.
PS: per le foto e i video kliccare il link sotto :
from → Americhe, Archeologia, Misteri, Storia precolombiana http://lanuovaeradellaterra.blogspot.com/2009/11/come-vivevano-i-maya.html