Giallo a Is Arenas (Sardegna), la Marina: «Non è un sommergibile»ORISTANO. La Marina ribadisce: per noi non è un
sommergibile. Il Comando militare marittimo autonomo della Sardegna
ha infatti diffuso ieri un breve comunicato con il quale conferma
quanto aveva già detto in precedenza. E cioé quella massa scura
lunga 77 metri, a mezzo chilometro dal litorale di Is Arenas, non è
il relitto di un sommergibile "sarcofagato" nel cemento, ma una
formazione naturale. Una dichiarazione che però non chiude il
"caso" perché molti interrogativi restano senza
risposta.
«Per favorire il definitivo accertamento della natura della
formazione geologica che si trova fondata in quelle acque - scrive
la Marina -, è stata effettuata, lo scorso 11 luglio, un'immersione
congiunta tra gli operatori del nucleo Sdai di Cagliari (Reparti
subacquei della Marina militare) e personale civile che aveva
indicato la presenza di un presunto sommergibile. L'esito della
prospezione, effettuata con l'ausilio di due metal detector, è
stato negativo: non è stato rilevato alcun tipo di segnatura
magnetica». Insomma, tutto regolare. Non ci sarebbe alcun
mistero.
La Marina ritorna dunque sul "caso Is Arenas". Il comandante della
Capitaneria di porto di Oristano, Alberto Ugga, aveva dichiarato
nelle scorse settimane che un sopralluogo era stato fatto subito
dopo la segnalazione su quello che sembrava un relitto cementato.
Cioè un paio di anni fa. La nuova ricognizione è molto
probabilmente la conseguenza dell'interrogazione parlamentare
presentata a fine giugno dai tre deputati del Pd Caterina Pes,
Giulio Calvisi e Amalia Schirru.
Ma la Marina puntualizza anche che la zona è stata "blindata" nei
primi giorni di luglio per consentire la «neutralizzazione di un
ordigno bellico». Come per allontanare il sospetto che
l'interdizione di quel tratto di mare fosse legata alla presenza
del presunto sommergibile cementato. Magari risulta singolare che
le operazioni di "neutralizzazione" dell'ordigno siano avvenute
negli stessi giorni del sopralluogo intorno alla misteriosa massa
scura. Il sopralluogo dei sub della Marina è infatti dell'11 luglio
e l'ordinanza della delimitazione dell'area di sicurezza, la numero
18, è dell'8 luglio e quella della revoca delle limitazioni (la 19)
è del 14 luglio.
Ma le dichiarazioni della Marina non riescono a risolvere il
giallo. C'è una serie di elementi che fanno riflettere. Prima di
tutto quelle ossa umane che sembrano inglobate dalla massa e che
sono state fotografate e riprese in alcuni filmati. Poi, le analisi
fatte in un laboratorio di Venezia su quella che appariva una
roccia molto "strana" e che infatti hanno poi detto trattarsi di
cemento.
E infine ci sono le dichiarazioni di molti sub di grande
esperienza. L'ultimo in ordine di tempo è Alessandro Beltrame.
Documentarista di fama internazionale, ha lavorato per National
Geographic Usa e fa parte dell'Associazione esplorazioni
geografiche La Venta. Ebbene, Beltrame ha fatto due immersioni
vicino al relitto tra Is Arenas e la scogliera di Is Benas e anche
lui ha ricavato l'impressione che sia un manufatto (vascello o
sommergibile) coperto da un materiale che «sembra malta cementizia»
oppure «cemento». Lo ha poi ripreso e studiato con l'ausilio di
microcamere che ha inserito in piccole cavità per valutare tutti i
dettagli. Ora Beltrame vuole addirittura girare un documentario per
National Geographic. Insomma, quello di Is Arenas resta un giallo.
http://lanuovasardegna.gelocal.it/sardegna/2011/08/04/news/giallo-a-is-arenas-la-marina-non-e-un-sommergibile-4732882