Pervasa dall'odore della morte, colma di ciotole riempite con dita umane, con i resti di un bambino in parte bruciato e denti in cui erano incastonate pietre preziose, una tomba reale maya scoperta di recente sembra uscita da un film dell'orrore.
La camera funeraria perfettamente sigillata risalente a 1.600 anni fa, rinvenuta sotto una piramide nascosta dalla giungla in Guatemala, è ricca di tesori in oro ma anche di reperti a dir poco inquietanti, come notano gli studiosi che hanno lavorato agli scavi.
"La tomba era più protetta di Fort Knox", dice l'archeologo Stephen Houston della Brown University, che ha condotto gli scavi nell'antica città Maya El Zotz, completamente ricoperta dalla vegetazione.
Gli archeologi hanno trovato tra l'altro una sorta di “millefoglie”, in cui erano sovrapposti pietre piatte e ossa umane preservate nel fango, legni intagliati, stoffe e altro materiale organico.
"I manufatti di questa sepoltura reale potrebbero gettare luce sull'economia politica degli antichi re, ritenuti divini, che imponeva tributi e doni”, commenta Markus Erbel, antropologo della Vanderbilt University che non ha partecipato agli scavi.
Il capo della spedizione Houston aggiunge: "Si tratta di indizi su forme d'arte perdute."
Dita, denti, e punti cardinali
Gli archeologi hanno trovato tracce inquietanti già prima di raggiungere la tomba maya: vasellame rosso colmo di dita umane e mucchi di denti avvolti in materiale organico, forse foglie.
Le dita e i denti erano "forse alimenti o offerte simboliche da mangiare”, ipotizza Houston. "Sono presenti anche nel pane sacro dello Yucatan in Messico”.
Quel che resta di un bambino in parte bruciato è stato trovato in un altro recipiente al di sopra della tomba risalente a un periodo che va dal 350 al 400 d.C. I recipienti più vicini alla camera funeraria erano disposti come il cosmo maya: i quattro punti cardinali più il centro del mondo.
Danza macabra e sacrifici umani
Il gelo di un obitorio e l'odore di decomposizione hanno smussato l'euforia dei ricercatori nel momento in cui sono finalmente riusciti ad accedere alla tomba il 29 maggio scorso.
Gli archeologi hanno rinvenuto i resti di ben sei bambini, un ritrovamento inconsueto nelle sepolture maya. Vicino ai resti hanno trovato una lama di ossidiana ricoperta di residui rossi- presumibilmente sangue.
La disposizione dei resti suggerisce che i bambini, alcuni di essi lattanti, siano stati vittime di sacrifici rituali nel momento in cui la salma del re veniva deposta nella tomba.
Perché siano stati uccisi i bambini è un mistero, secondo Andrew Scherer, antropologo della Brown University che faceva parte della squadra di ricercatori.
La giovanissima età delle vittime suggerisce che il valore del loro sacrificio fosse accresciuto, agli occhi dei Maya, dal fatto che non fossero ancora persone fatte.
Secondo Houston, "almeno quattro dei bambini non erano ancora in grado di parlare né camminare, il che li rendeva creature alle soglie dell'esistenza umana".
Il ruolo del re nella sua sepoltura appare meno oscuro.
I ricercatori hanno trovato ornamenti adatti a tintinnare e scandire il ritmo, fatti di conchiglie e “battagli” fatti di denti di cane, messi intorno alla vita e alle gambe del re.
Sono gli stessi ornamenti raffigurati in danze rituali nei dipinti maya: ciò induce a pensare che nella cerimonia di sepoltura fosse stata data al re defunto la “parte” del danzatore, nonostante fosse affetto da artrite, come evidente dalle giunture e dalle ossa rinvenute.
La tomba del Re Tartaruga è una miniera d'oro
Il re sepolto, con i denti incastonati di gioielli e gemme, potrebbe essere - ipotizza Houston - il fondatore della dinastia El Zotz, nell'attuale regione di Petén in Guatemala.
Secondo la parziale decifrazione dei glifi sulle pareti della tomba, probabilmente si chiamava Tartaruga Rossa o Grande Tartaruga.
I ricercatori, che continuano a lavorare alla decodificazione dei geroglifici, si accingono a effettuare ulteriori analisi e a restaurare le stoffe e i manufatti della tomba.
"Questa tomba”, conclude Houston "potrebbe essere una miniera d'oro di informazioni."
Fonte: la www.Repubblica.it